Il genocidio armeno tra storia, parole e musica (Gazzettadimantova.it 09.10.16)

Tre giorni dedicati all’Armenia, al genocidio e a un popolo che non vuole scomparire, anche tramite la sua musica: è il progetto del liceo Isabella d’Este con il Conservatorio e il cinema Mignon per gli studenti, ma anche per la città, con ingresso libero.

Si comincia mercoledì, 12 ottobre, a scuola, con un incontro su “Il genocidio degli armeni tra storia e narrazione”, con Antonia Arslan e Marcello Flores, e musiche armene di Padre Komitas, con il Coro del liceo musicale diretto da Romano Adami.

Aperto invece a tutti l’incontro delle 18, sempre mercoledì, nell’auditorium del Campiani in via Conciliazione 33, intitolato “A 101 anni dal Metz Yeghèrn: la vicenda storica, la narrazione, il dibattito storiografico” con Antonia Arslan e Marcello Flores. Le musiche di Padre Komitas saranno eseguite da Daniele Braghini flauto, Luca Colombaroll, pianoforte, con il soprano Elena Guerreschi. Anche i film proposti agli studenti, alle 21 al Mignon di via Benzoni saranno aperti al pubblico gratis. C’è l’autorizzazione per la formazione dei docenti. Mercoledì sarà proiettato “La masseria delle allodole” di Paolo e Vittorio Taviani, introdurranno Antonia Arslan e Marcello Flores; giovedì “Ararat, il monte dell’arca” di Atom Egoyan, introduce Andrea Ranzato. Infine venerdì, “Il Padre (The Cut)” di Fatih Akin, introduce Milena Bernarde. Il programma sull’Armenia è stato presentato ieri all’Isabella d’Este dalla preside Daniela Cremonesi insieme ai docenti Andrea Ranzato e Daniele Braghini e al direttoredel Conservatorio Salvatore Spanò e alla presidente Francesca Zaltieri. Il liceo musicale è sempre stato coinvolto dal conservatorio negli spettacoli per la Shoah. Stavolta l’iniziativa è partita dal liceo. «Tre anni fa a Roma avevo visto un video sugli armeni e pensai a qualcosa per Mantova, ne parlai con Sergio Cordibella, allora presidente del Conservatorio e interlocutore imprescindibile – ha ricordato la preside Cremonesi -. Mi disse: dobbiamo farlo, insieme, e aprirlo alla città anche attraverso il cinema». Ora il progetto è al dunque, con Marcello Flores, storico del genocidio che nel 1915-16 portò alla morte un milione e mezzo di armeni, e Antonia Arslan, scrittrice, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Un progetto che nasce da e per la scuola, ma si allarga all’esterno. (maf)

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