In Armenia, tra il Mar Nero e il Mar Caspioosta.glocal.it 28.08.17)

Nella prima Nazione al mondo consacrata alla Cristianità  –  l’Armenia –  si stanno registrando importanti presenze turistiche. La regione agricola del Kachatagh o gli scenari molokan, valgono un viaggio nell’antica terra di Hayk  –   patriarca e fondatore della patria armena  –   dove i tesori del passato sono testimonianza di rimpianti splendori in un’oasi di calma spirituale da ricercare tra escapades contemplative , passeggiate nella natura e visite a villaggi immersi in atmosfere d’autentico mistero. Amberd o il monumento dell’alfabeto armeno o, ancora, le case-museo di personalità quali: Stepan Zorian, scrittore; Hovannes Tumanian, poeta, o i fratelli Mikoian  esistono davvero. I folti boschi e i giardini da favola del Sevan e Gulagarak, precedono l’agglomerato urbano di Vanadzor (a 128 km a nord dalla capitale Yerevan) con la sorpresa di trovare mistiche architetture e il ponte di Sanahin. Da vedere. Khachkar, croci ricavate nella roccia, datate sec. IX-XVII, complessi monastici fortificati e chiese precalcedonesi  , faranno parte degli itinerari insoliti dell’Hayastan (l’Armenia), proposta e riproposta da Metamondo Tour.

Ma il modo migliore per conoscere questa piccola nazione, dalla lunga storia di guerre e invasioni, sarà quello di intraprendere un tour al di fuori delle mete più usuali del turismo di massa, senza dimenticare le montagne del Guegham e il tempio del Sole a Garnì. Subito dopo aver visitato il centro di Noraduz, il percorso dell’Azhdahag (3.597 metri) rivelerà antichi episodi vulcanici  propri della catena del Guegham.  Meta trek: il monastero rupestre di Ghegard. Si potrà pensare a ulteriori gite esplorative da Yerevan  all’Aràgadz , «verso quei picchi che toccano il cielo e parlano con il vento» , partendo dal laghetto di Karalich: punto d’ascesa  alle Quattro-Vette (cima Sud, 3.617 metri), Ovest (4.080 metri), Nord (4.095 metri), Est (3.950 metri), guardando  a meridione, verso i siti megalitici di Karahunge-Zoratz e all’abitato preistorico di Khendzoresk.  Cercando l’Ararat di Noè, Iafet, Gomer, Togarma , Hayk…

Notizie in valigia

Documento di frontiera. Passaporto individuale con scadenza non inferiore ai sei mesi dalla data di rientro dal Paese.

Come arrivare. In aereo, da Milano, Venezia, Bologna, Roma con i collegamenti di Austrian Airlines .

Dove mangiare. A Yerevan: Monte Cristo Restaurant, Hrazdan Gorge; Dolmama, 10 Pushkin Str.; Caucasus Tavern, 82 Hanrapetutian Str.   Dove dormire. A Yerevan: Aviatrans Hotel, Anì Plaza; a Dilijan: Paradise Resort, Dilijan Hotel; a Goris: Mirhav Hotel.

A tavola. Tarkhùn lìmonàt, bevanda verde (simil-gazzosa) di dragoncello; hadighì pilaf, pilaf di frumento intero con chicchi di melagrana; tàn abur, zuppa allo yogurt; kyufta, polpetta di polpa di vitello lavorata con spezie; motal, formaggio caprino stagionato nel coccio; khorovaz (spiedini) di carni miste  e tèl-cadayif, dolce con noci. Squisita la frutta (in particolare: tziranì cir, albicocche essiccate; nur, melagrane; serkè-fil, cotogne) e il lavash , un pane in “fogli” cotto nei tradizionali forni a pavimento. Da sorseggiare: l’ ottimo cognac Haykuhi Proshyan e il surtch , il denso caffè servito  –  a piacere  –    molto zuccherato.

Richiami turistici. A Yerevan: lo Dzijernagapert, il monumento alle vittime del Mets Yeghern, il Grande Male (l’equivalente armeno della “Shoah”) e il Matenadaran, la biblioteca che raccoglie migliaia di manoscritti preziosi miniati in tempi lontani; i molti musei, la Cascade ritrovo giovanile, il teatro dell’Opera e il colorato vernissage del sabato mattina  –  il mercato del viale  –  nelle vicinanze della centralissima Hanrapetutian Hrabarak (piazza della Repubblica), nota per le “fontane danzanti”. Oltre Yerevan: la fascinosa Khor Virap  –  luogo di prigionia di san Gregorio Illuminatore (san Gregorio Armeno) a cui si deve la conversione al Cristianesimo dell’Armenia (a sud del monastero, oggi in territorio turco, il monte Ararat, alto più di 5.000 metri; la Bibbia ci dice che sul Monte si posò l’Arca di Noè)  –  ; la stazione montana di Tsakhkadzor; Dilijan, sulla Via armena della Seta e dei villaggi molokan; il monte Aràgadz (4.090 metri); mountain bike, trekking e rafting… in territori-paradiso degli astrofili; i complessi eremitici, gli insediamenti monastici, la sede della Chiesa apostolica armena a Etchmiatzin, i resti dell’antica capitale Vagharshapat  con le (vicine) rovine di Zvartnots . E poi: il tempio ellenistico di Garnì,  Tatev e il fiume Vorotan. Le croci in pietra (khachkar) tipiche dell’arte armena sparse un po’ ovunque sul territorio. A quota 1.900 metri: il lago Sevan.

Acquisti. Larghi, bassi, unici-soffici (tipici!) pani dolci gatà di Ghegard; capi d’abbigliamento firmati, oggetti d’antiquariato, vetri vulcanici colorati, strumenti musicali, vini (nurì ghinì, di melagrana, compreso), tappeti, erbe, tisane e “tè” di montagna. Tipiche: le marmellate masurì murabà (di rosa selvatica), honì murabà (di corniole), ablepiha-i murabà (di olivello spinoso). Particolare: il rehàn (basilico rosso) e l’acquavite di gelso (tutì aragh); ablepiha-i yùkh (olio d’olivello spinoso), per la cosmesi.

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