LA GUERRA E’ FINITA MA L’AGGRESSIONE AZERA CONTINUA SUL PIANO CULTURALE.

Lo scorso 09 novembre è stato firmato un accordo di armistizio per la fine della guerra e la fine dell’aggressione dell’Azerbaigian contro l’inerme popolazione civile dell’Artsakh iniziata il 27 settembre 2020.
Ora inizia una nuova aggressione, un vero e proprio genocidio culturale. L’Azerbaigian vuole appropriarsi non solo dei territori storici dell’Armenia ma anche della storia.
In un post pubblicato in questi giorni il Ministro della cultura dell’Azerbaigian Anar Krimov attribuisce l’appartenenza dello storico monastero di Dadivank eretto dagli armeni tra il IX e XIII secolo all’antica civiltà Albana del Caucaso, che secondo la narrazione azera sarebbero gli antichi avi degli azeri. Loro cristiani che costruiscono delle chiese meravigliose avi degli azeri che sono musulmani?
Il Ministro della cultura usa nel post l’hashtag #Khudavang ignaro forse che “vang – vank” in armeno significa “convento – monastero”.
Non ci dobbiamo meravigliare se tra qualche giorno qualcuno ci verrà a raccontare che lingua armena in realtà non esiste …
Girano in rete diversi appelli per la salvaguardia dei monumenti Armeni culturali e storici dell’Artsakh. FIRMIAMOLI.
Fermiamo questo nuovo scempio. Non siamo riusciti a salvare gli Armeni dall’aggressione turco azera. Salviamo almeno la storia. Salviamo il patrimonio dell’umanità.
Consiglio per la comunità armena di Roma