L’Armenia manda squadre di soccorsi specializzati in Turchia, umanità e solidarietà prevalgono sulle tensioni e conflitti (Il Messaggero 08.02.23)

L’umanità e la solidarietà nel momento della tragedia hanno avuto la meglio rispetto ai conflitti e ai blocchi in corso: l’Armenia ha inviato stamattina squadre di soccorso in Turchia per sostenere le operazioni di ricerca e salvataggio nelle regioni più colpite dal devastante terremoto. Il portavoce del ministero degli esteri armeni, Vahan Hunayan ha spiegato che si tratta di 57 persone esperte in situazioni di massima emergenza. Una squadra è stata inviata anche in Siria dove, nella zona di Aleppo, si sono verificati disastrosi crolli con migliaia e migliaia di dispersi ancora sotto le macerie. Il terremoto di magnitudo 7,8 è stato registrato nelle prime ore di lunedì mentre la gente dormiva, causando un ulteriore aumento delle vittime. Una seconda scossa di magnitudo 7,5 è arrivata alle 13:30.

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Il Primo Ministro armeno, Nikol Pashinian ha concordato l’assistenza nelle zone terremotate con i Presidenti Recep Tayyip Erdogan e Bashar al-Assad di Siria durante conversazioni telefoniche separate. Erdogan ha ringraziato l’Armenia per il sostegno e ha detto che contribuirà a “ulteriori dialoghi” tra i due Stati che, al momento, non hanno relazioni diplomatiche.

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La speranza della comunità internazionale è che questo passaggio umanitario possa indirettamente contribuire a sbloccare la situazione tragica in Nagorno Karabakh dove un blocco azero nel corridoio di Lachin (unica via di accesso) sta impedendo da quasi 60 giorni il traffico di persone, medicinali, cibi. La minoranza armena nella enclave contesa è ormai allo stremo.

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