Parlamento Olanda riconosce a larga maggioranza genocidio armeno (Rassegna 23.02.18)

Olanda ha riconosciuto il Genocidio Armeno, ferri corti con la Turchia (Il Messaggero 23.02.18)

di Franca Giansoldati
Roma  – Il parlamento olandese ha riconosciuto il genocidio armeno con un voto 
destinato a deteriorare ulteriormente le relazioni con la Turchia. 

Il partito Unione Cristiana, partner nella coalizione guidata dal 
premier Mark Rutte, «ha proposto due mozioni alla camera bassa con 
il sostegno dei partiti di coalizione», ha detto Joel 
Voordewind. La prima mozione proponeva che «il parlamento potesse 
esprimersi in termini chiari sul genocidio armeno»; la seconda 
mozione chiedeva al governo di «inviare una delegazione a Yerevan 
il 24 aprile per la commemorazione del genocidio armeno e poi di 
seguito una volta ogni cinque anni». Le mozioni hanno raccolto il voto di quasi tutti i gruppi parlamentari, fatta esclusione di un gruppo minoritario che include tre parlamentari di origine turca.Da quando si sono aperti molti archivi nazionali, tra cui quello della Santa Sede, ormai nessuno mette più in dubbio la storicità di un massacro studiato a tavolino su base etnica e religiosa dall’allora governo ottomano che, dal 1915 al 1920 portò alla morte 1 milione e mezzo di cristiani.  

Ankara respinge il termine genocidio. La sua linea negazionista resta ferma riconoscendo solo mezzo milione di vittime come conseguenza diretta della 
sollevazione degli armeni contro l’Impero ottomano. 

I Paesi che riconoscono ufficialmente il genocidio armeno sono 
una ventina, tra cui l’Italia, la Germania e la Francia.Le relazioni bilaterali tra Turchia e Olanda sono al minimo storico dopo che il governo olandese ha annunciato di avere ritirato da Ankara il proprio ambasciatore, seguito dalla Turchia con il proprio rappresentante. Tutto è nato perchè l’anno scorso il governo olandese ha impedito a due ministri turchi di fare comizi durante delle manifestazioni organizzate dalla comunità turca a Rotterdam in occasione della campagna per il referendum sul rafforzamento dei poteri presidenziali di Erdogan.

Tensione Olanda-Turchia l’Aia approva una mozione sul genocidio armeno (Lumsanews 23.02.18)

Furente la reazione di Ankara “Condanniamo con forza la decisione”

Si inaspriscono i rapporti diplomatici tra Turchia e Olanda, dopo l’approvazione al parlamento dell’Aia di una mozione che definisce come “genocidio” il massacro perpetrato dall’Impero ottomano, predecessore dell’attuale Stato turco, contro gli armeni durante la prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1916. Le fonti storiche indicano in oltre un milione il numero delle vittime, ma Ankara ha sempre contestato questo bilancio, negando altresì che si sia trattato di un genocidio nel pieno senso del termine, sostenendo piuttosto che gli armeni furono vittime di un conflitto civile e non di un olocausto pianificato.

In un comunicato, diffuso dal proprio ministero degli Esteri, la Turchia ha quindi condannato “con forza la decisione della Camera dei rappresentanti dell’Olanda di riconoscere gli eventi del 1915 come un genocidio”. La mozione approvata dai Paesi Bassi è stata definita come “infondata” e “non legalmente vincolante”.

Dal canto suo, il governo olandese ha comunque fatto sapere che non intende dare seguito alla mozione approvata dal Parlamento, spiegando che il riconoscimento di un genocidio da parte dell’Aia avviene solo a seguito di una risoluzione vincolante del Consiglio di sicurezza dell’Onu, oppure dopo la una sentenza di un tribunale internazionale.

Non è la prima volta che la Turchia arriva ai ferri corti con un Paese occidentale proprio in merito a questo tema. Quando nel 2016 il Bundestag tedesco approvò una mozione analoga, Erdogan – furente – richiamò il suo ambasciatore da Berlino. Va osservato anche come le relazioni diplomatiche tra Turchia e Olanda fossero già incrinate, a causa dei comizi elettorali negati dalle autorità olandesi a due ministri turchi, in occasione del referendum costituzionale turco di un anno fa. Come se non bastasse, all’inizio di febbraio, l’Aia ha anche annunciato il ritiro formale del suo ambasciatore, che già non si trovava nella capitale turca da quasi un anno


L’Olanda riconosce  genocidio Armeni. La Turchia convoca incaricato affari olandese (Ilfogliettone.it 23.02.18)  


Parlamento Olanda riconosce a larga maggioranza genocidio armeno (Presstoday 23.02.18)

 
Il parlamento olandese riconosce il genocidio turco degli Armeni (Il Secolo d’Italia 23.02.18)

Il Parlamento olandese ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che riconosce il genocidio armeno. Il governo olandese, da parte sua, ha reso noto che continuerà ad analizzare “la questione del genocidio armeno” ma non ha in programma un riconoscimento formale. Il ministro degli Esteri, Sigrid Kaag, ha annunciato la presenza di un rappresentante ufficiale per la cerimonia di commemorazione che il prossimo 24 aprile si svolgerà a Erevan. Tale atto però non costituirà un riconoscimento formale. Il voto del Parlamento rischia di creare tensione con la Turchia, che respinge l’uso del termine genocidio in relazione al massacro di 1,5 milioni di armeni. La Turchia, erede dell’impero ottomano, riconosce l’assassinio di tale quantità di persone tra il 1915 e il 1917 ma rifiuta categoricamente il termine genocidio. Il ministero degli Esteri turco ha immediatamente convocato l’incaricato d’affari dell’Olanda ad Ankara dopo che ieri il Parlamento olandese ha approvato a larga maggioranza la risoluzione. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu, dopo le “condanne” arrivate dal ministero degli Esteri e dal ministro per gli Affari europei. A inizio febbraio l’Olanda ha ritirato l’ambasciatore dalla Turchia.


L’Olanda riconosce il genocidio armeno. La Turchia attacca: “Decisione infondata” (Eunews.it 23.02.18)

Il Ministero degli esteri turco: “Condanniamo con forza la decisione della Camera dei rappresentanti dell’Olanda di riconoscere gli eventi del 1915 come un genocidio”

Bruxelles – L’Olanda ha riconosciuto il genocidio armeno, sotto proposta dei deputati di maggioranza del partito di Unione cristiana, scatenando la reazione del governo della Turchia, che “condanna con forza la decisione della Camera dei rappresentanti dell’Olanda di riconoscere gli eventi del 1915 come un genocidio”. A dirlo è  il ministero degli Esteri di Ankara, Mevlüt Cavusoglu, ritenendo la mozione approvata ieri sera all’Aja come “infondata” e “non legalmente vincolante”.

Sono molti gli storici a definire l’uccisione di più di un milione di armeni da parte dell’esercito ottomano durante la prima guerra mondiale ‘genocidio’.  L’esecutivo di Instanbul ha da sempre sostenuto che non si è mai trattato di pulizia etnica ma di una “regolare repressione” dell’insurrezione armena, che “causò una guerra civile”. Nessun “genocidio pianificato” per Ankara, la cui relazione con il governo olandese va sempre più deteriorandosi.

I rapporti diplomatici tra L’Aia e Instanbul hanno iniziato a peggiorare lo scorso marzo, quando l’esecutivo olandese ha vietato i comizi elettorali dei ministri turchi  in supporto del referendum presidenzialista di Recep Tayyip Erdogan. Il governo dell’Aja era arrivato addirittura a impedire alla ministra della Famiglia, Fatma Betül Sayan Kaya di entrare nel consolato turco di Rotterdam. L’11 marzo l’Aja aveva vietato l’ingresso al ministro degli Esteri turco Mevlüt Cavusoglu. A quel punto Erdogan aveva definito gli olandesi residui ‘nazisti e fascisti’. L’Olanda in risposta ritirò l’ambasciatore olandese dalla Turchia.

“Come già detto dal presidente Juncker, con la Turchia abbiamo relazioni molto importanti ma bisogna essere in due per il tango”, ha fatto sapere il portavoce del presidente della Commissione europea Jean Claude Junker. “Il Paese si sta muovendo in una diversa direzione rispetto all’adesione all’Ue. Vediamo cosa ci riserverà il futuro”.


Olanda riconosce genocidio armeno  (ANSA 23.02.18)

(ANSA) – ISTANBUL, 23 FEB – La Turchia “condanna con forza la decisione della Camera dei rappresentanti dell’Olanda di riconoscere gli eventi del 1915 come un genocidio”. Lo scrive in una nota il ministero degli Esteri di Ankara, definendo la mozione approvata ieri sera all’Aja come “infondata” e “non legalmente vincolante”. Secondo molti storici furono oltre un milione gli armeni uccisi durante la prima guerra mondiale sotto l’impero ottomano, ma Ankara contesta il bilancio di morti e sostiene che non si sia stato un “genocidio” pianificato ma l’effetto di un conflitto civile. Il governo olandese ha comunque fatto sapere che non intende dare seguito alla mozione approvata dal Parlamento, spiegando che il riconoscimento di un genocidio da parte dell’Aja avviene solo se c’è una risoluzione vincolante del Consiglio di sicurezza dell’Onu o una sentenza di un tribunale internazionale. In casi analoghi avvenuti in passato, come nel 2016 in Germania, Ankara aveva richiamato il suo ambasciatore.


Genocidio armeno, via libera del parlamento olandese al riconoscimento. Turchia furiosa: convocato l’ambasciatore ad Ankara (31mag.nl 23.02.18)

Di recente, il riconoscimento tedesco e la presa di posizione del Vaticano, che ha parlato per la prima volta di “genocidio”, hanno provocato il raffreddamento delle relazioni con Ankara

La maggioranza alla Tweede Kamer, la camera bassa del parlamento olandese, ha approvato giovedì due mozioni riguardanti il ​​genocidio armeno del 1915. Una afferma che la Tweede Kamer “riconosce il genocidio armeno”, l’altra che un ministro olandese o un sottosegretario di Stato dovrebbero assistere alla commemorazione in Armenia ad aprile.

La Turchia ha convocato un rappresentante dell’ambasciata ad Ankara per chiedere spiegazioni. Da marzo 2017 non è più presente ambasciatore olandese, dopo che il paese della mezza luna ha ritirato le credenziali di Kees van Rij impedendogli di tornare nel Paese. Il caso verrà quindi seguito dai funzionari di grado inferiore ancora presente in Turchia.

Entrambe le mozioni sono state presentate dal parlamentare ChristenUnie Joel Voordewind. Tutti e quattro i partiti della coalizione hanno dato il via libera a sostenerle.

Centinaia di migliaia di armeni furono assassinati nel 1915, quando il territorio era ancora parte dell’impero ottomano. I turchi hanno sempre sostenuto si fosse trattato di “omicidi in tempo di guerra” e non di una pulizia etnica programmata. I turchi sostengono, inoltre, che gli armeni erano un pericolo perché stavano combattendo dalla parte del nemico russo. Per Ankara la questione è da sempre un nervo scoperto e l’annuncio del riconoscimento del genocidio da parte di paesi esteri ha sempre provocato reazioni furiose da parte dei governi turchi.

Di recente, il riconoscimento tedesco e la presa di posizione del Vaticano, che ha parlato per la prima volta di “genocidio”, hanno provocato il raffreddamento delle relazioni con Ankara.

Finora i Paesi Bassi non hanno mai riconosciuto ufficialmente il genocidio, parlando di “questione del genocidio armeno”. Ma una maggioranza in parlamento crede sia ora di cambiare. “Non possiamo negare la storia per timore di sanzioni, dopotutto il nostro paese ospita la capitale del diritto internazionale, quindi non dobbiamo avere paura di fare la cosa giusta anche qui”, ha dichiarato Voordewind al Trouw.