ALESSANDRIA – 14 aprile 2018 – Seminario “La Musica armena: fra tradizione e contemporaneità”

SEMINARIO  LA MUSICA ARMENA: FRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA’

 Sabato 14 Aprile 2018, ore 14

Relatore ed esecutore: MAURIZIO REDEGOSO KHARITIAN

Conservatorio Statale “Antonio Vivaldi”    Via Parma 1, 15121 Alessandria Tel. 0131.051500 www.conservatoriovivaldi.it

L’Armenia è terra dall’antichissima civiltà che ha espresso eccellenze in tutte le forme d’arte fra le quali naturalmente la musica. Musica che si può certamente intendere come extraeuropea in quanto racchiude diverse anime, oltre quell’armena, dell’area caucasica e mediorientale (persiana, araba, georgiana, turca, ebraica).  Questo seminario si rivolge a studenti, docenti, musicologi, ecc. ai quali viene offerto uno sguardo originale e autentico di una cultura ancora misconosciuta. Verranno proposti ascolti registrati e dal vivo (alla viola) delle diverse tradizioni armene (popolare, sacra, contemporanea). Si tratterà inizialmente della figura emblematica e decisiva di Padre Komitas, colui che ha reso accessibile in Occidente la conoscenza di uno sterminato patrimonio di canti e melodie grazie a una fedele trascrizione dalla notazione “stenografica” tipicamente armena a quella su pentagramma occidentale. Si farà un passo indietro con Sayat Nova, il principe dei trovatori armeni che ci ha lasciato centinaia di poemi musicali. Passeremo al novecento storico con Aram Khatchaturian, tenuto in gran conto dal regime sovietico, e che ha potuto esprimere l’anima del suo paese in tutte le sue opere. Si arriverà quindi ai contemporanei guidati dal grande Tigran Mansurian. Il seminario si pone come obiettivo la diffusione di una cultura musicale che, grazie anche ai suoi strumenti tipici (primo fra tutti il duduk), ha avuto negli ultimi anni accesso anche a forme di musica popolare moderna in tutto l’Occidente. La conseguenza di questa proposta potrà certamente essere quella di favorire un ulteriore scambio musicale fra compositori a Est e ad Ovest del mondo: le dinamiche culturali della nostra era sono sempre invitate e sollecitate infatti a nuove forme d’integrazione.