Posti fantastici e dove trovarli Yerevan, ai piedi del monte Ararat (bergamopost.it 27.07.19)

Ci sono luoghi che spesso anche chi ha girato il mondo ha colpevolmente saltato: uno di questi è sicuramente Yerevan. Se non sapete dove sia, non preoccupatevi: siete in buona compagnia. La capitale dell’Armenia è solo di recente uscita dall’anonimato, e piano piano sta sempre più facendo capolino quando si parla di viaggi originali e fuori dall’ordinario. Città tra le più antiche del pianeta, è un interessante mix tra la plurimillenaria cultura armena e i lasciti dell’occupazione sovietica del ventesimo secolo. Le tracce di quest’ultima sono le più evidenti ad un primo sguardo, sia nell’architettura che nel gusto con cui sono state realizzate statue e fontane.

La scalinata, in primis. Una visita della città non può non iniziare dalla Cascade, una scalinata monumentale realizzata in pietra calcarea, dalla cima della quale godere della vista su tutta la città. Si tratta di un monumento ancora in costruzione, che funge da ingresso per un museo di arte moderna finanziato dal mecenate americano Gerard Cafesjan, di origine armena. Al museo appartengono le statue presenti nel giardino alla base del monumento.

Non potrete poi non farvi prendere dalla vitalità della zona di piazza della Repubblica, la principale della città, che stupisce i turisti con le sue fontane, su cui si affacciano il Palazzo del Governo ed il Palazzo dei Musei, dove trovano spazio il Museo di Storia e la Galleria d’Arte di Armenia. Proseguendo per il quartiere non potrete non fermarvi in uno dei tanti bar a sorseggiare il caffè e il cognac, il brandy nazionale il cui produttore dell’epoca, all’esposizione universale di Parigi del 1900, ottenne il diritto di chiamare alla francese. Se invece voleste perdervi tra bancarelle ed immergervi in un mondo bohemien, non dovete perdere il Vernissage, il mercato all’aperto dove potete trovare artisti, pittori, scultori, venditori di tappeti, strumenti musicali e gioielli. Proseguendo nella zona centrale, vale la pena visitare la cattedrale dedicata a San Gregorio Illuminato, il più grande luogo di culto della Chiesa Apostolica Armena. Una visita alla città non può però dirsi completa senza una visita allo Tsitsernakaberd, il memoriale del genocidio del popolo armeno, inaugurato nel 1995, con l’annesso Museo e il parco della memoria. Spostandosi dal centro città possono ancora essere visitate le rovine di Katoghike Tsiranavor, la chiesa più antica della città datata fine del VI secolo, e della fortezza di Erebuni, risalente all’VIII secolo A.C., le cui rovine sono state riportate alla luce nel diciannovesimo secolo.

Le gite fuori porta. Ma Yerevan è soprattutto una splendida base per indimenticabili gite fuori porta, per visitare bellezze naturali e monasteri sotto la presenza massiccia del monte Ararat. La gita più conosciuta è quella al Tempio di Garni, un tempio in stile Ionico, ricostruito a partire dal 1880 dopo che un terremoto nel 1679 lo aveva raso al suolo. Nei pressi del tempio vi è il monastero più famoso d’Armenia, patrimonio mondiale dell’Unesco: Geghard. Costruito nel IV secolo, e ricostruito quasi un millennio più tardi a seguito della sua distruzione a causa di un’incursione araba, è parzialmente scavato nel terreno roccioso. Il suo nome in armeno significa “il monastero della lancia”, poiché vi era conservata quella che viene ritenuta essere la lancia che trafisse Gesù in croce. Si narra che a portarla fin li fosse stato l’apostolo Taddeo. Oggi si trova ad Echmiadzin, il complesso religioso dove risiede il Catholicos, la figura religiosa più importante della Chiesa armena. Le chiese della località, a poche decine di chilometri da Yerevan, assieme alle vicine rovine della città di Zvarnots, rappresentano anch’esse un’escursione veloce ma da non perdere. Ma ricordate: se avete deciso di affittare una macchina per raggiungere queste località, il tasso alcolemico tollerato è pari a zero, quindi state alla larga dal cognac!

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