Sudestival celebra il centenario del cinema armeno, a Bari e Polignano proiezioni e incontri (Bari Today 02.02.23)

Si rinnova anche per il 2023 il gemellaggio del Sudestival col cinema armeno, un’occasione unica per celebrare i cento anni della settima arte di questa straordinaria terra, insostituibile ponte culturale fra Europa e Asia. Dopo il protocollo firmato in duplice lingua nel 2019, fortemente voluto dal direttore artistico del festival Michele Suma, il Sudestival dedicherà un’attenzione particolare al mondo audiovisivo di questa terra attraverso un programma esclusivo di due giorni, espressione del gemellaggio con il GAIFF, Golden Apricot Yerevan International Film Festival, che si tiene dal 2004 ogni anno nella capitale Yerevan.

Le proiezioni e gli incontri si terranno sia a Bari, città che può narrare la storia umana, religiosa e culturale che lega l’Armenia alla Puglia, che a Polignano a Mare. In rappresentanza del GAIFF sarà presente il regista e fondatore del festival, Harutyun Khachatryan, e assieme a lui interverrà una importante delegazione artistico-diplomatica formata composta da: Kristina Mehrabekyanprimo consigliere dell’ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Karen Avetisyan, direttore artistico del Golden Apricot International Film Festival e Varvara Hovhannisyan, responsabile del dipartimento internazionale del Golden Apricot International Film Festival. Un’occasione dunque irripetibile per conoscere la più recente produzione cinematografica armena grazie a pellicole di grandissimo valore internazionale e di eccezionale testimonianza culturale.

L’Armenia è la regione più europea dell’Asia, con una grande tradizione cinematografica alle spalle che nel 2023 arriva a ben 100 anni di storia. Contaminata sia dall’influenza sovietica che da quella europea, la tecnica filmica di questa terra ha visto un continuo rinnovamento attraverso la firma di grandi maestri. L’Armenia ha anche un legame molto stretto con l’Italia e in particolare con Bari, dove da tre generazioni è presente una comunità perfettamente integrata e in contatto anche con la madrepatria. Lo grande rapporto che lega il Sudestival e il cinema armeno è stato avviato grazie all’ambasciata armena ed è stato sviluppato per il 2023 dell’Associazione Armeni Apulia, in particolare grazie al supporto del suo segretario Carlo Coppola, anche presidente del Centro Studi “Hrand Nazariantz”.

 

Il programma delle proiezioni dedicate ai 100 anni del cinema armeno prevede:

3 febbraio 2023

Cinema Galleria | Bari | ore 19.00

 

GREAT EXPECTATIONS di Sona Simonyan
Gyumri è la seconda città più grande dell’Armenia, semidistrutta da un terremoto che nel 1988 in 8 secondi ha ucciso 30.000 persone e spazzato via tutto nel raggio di 20 km. Io sono nata in questa città morta, che ha smesso di crescere ed è rimasta per sempre sotto l’ombra scura della catastrofe, nella quale ogni neonato doveva in qualche modo prendere il posto di un morto. Trent’anni dopo, la mia generazione del post-cataclisma continua a farsi la stessa domanda: restare o andarsene?

 

THREE GRAVES OF THE ARTIST di Harutyun Khachatryan

Il film racconta la storia della vita avventurosa e del patrimonio artistico del talentuoso pittore armeno Vahan Ananyan. Vahan, nato e cresciuto a Yerevan, ma sempre più deluso nella realtà armena (il terremoto, la guerra, il crollo dell’Unione Sovietica), si trasferisce a Tallinn, poi Kiev e Odessa a lavorare lì. Dopo la sua morte i resti di Vahan furono sepolti a Tallinn, Odessa e Yerevan. Il suo patrimonio artistico rimane in paesi lontani.

 

KAFKA’S DREAM di David Babayan
Miserabile me. Ho due piastre avvitate alle tempie, pensò Franz, chiudendo gli occhi. Un abisso

oscuro, il tribunale dei matti, la condanna da scontare sotto forma di insonnia perenne.

AURORA’S SUNRISE di Inna Sahakyan
Durante l’orrore del genocidio armeno, a soli 14 anni Aurora perse tutto. Quattro anni dopo, grazie al suo straordinario coraggio e un po’ di fortuna, Aurora riuscì scappare a New York. Lì la sua storia divenne un caso mediatico. Recitò nel ruolo di sé stessa nel blockbuster hollywoodiano Auction of Souls e divenne il volto di una delle più importanti campagne di beneficienza nella storia degli Stati Uniti. Alternando animazione, interviste dell’epoca e estratti di Auction of Souls, il film racconta una storia di sopravvivenza che era stata dimenticata.

 

 

4 febbraio 2023

Cinema Vignola | Polignano a Mare | ore 20.00

AMERIKATSI di Michael Goorjian
Da ragazzo, Charlie fuggì dal genocidio armeno diretto negli Stati Uniti. La sua famiglia non fu così fortunata. La nostra storia inizia nel 1947, quando Charlie rimpatria in Armenia solo per essere colpito dalla dura realtà del comunismo sovietico. Quasi immediatamente Charlie viene arrestato e condannato e portato in prigione. Proprio mentre sembra soccombere al terrore della sua situazione, scopre che il muro della prigione fuori dalla finestra della sua cella era stato danneggiato durante un recente terremoto. E attraverso un buco può vedere in un condominio vicino… La coppia armena che vive nell’appartamento, Tigran e Ruzan, diventano l’unica connessione di Charlie con il mondo esterno, vivendo indirettamente attraverso la loro vita privata, condividendo i pasti con loro, ridendo, piangendo, cantando e ballando con loro, mentre scopriva la cultura armena che non conosceva.

WHEN I AM SAD di Lilit Altunyan
Un sorriso viaggia attraverso il mondo della tristezza, trasformato da emozioni e pensieri ma un bacio d’amore lo riporta a casa.

5 DREAMERS AND A HORSE di Aren Malakyan e Vahagn Khachatryan

Il film ci confronta con una galleria di personaggi che cercano di imporre la loro identità al di fuori di una soffocante “normalità”. Grazie allo sguardo empatico ed esteticamente poetico dei due registi, 5 Dreamers and a Horse mette in scena tre facce dell’Armenia: quella incarnata dalla responsabile di un ascensore in un ospedale cittadino che sogna di diventare astronauta, portavoce di un sovietismo urbano dai toni esaltati, una seconda capitanata da un contadino alla ricerca della moglie perfetta confrontato con un problema di sterilità, esempio tristemente perfetto di una società rurale dominata dal patriarcato e una terza impersonata da due personaggi queer che militano per la libertà di essere semplicemente quello che sono, simbolo di un’apertura verso un occidente sognato ed idealizzato.

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