System of a Down: ‘Finché siamo dalla stessa parte possiamo continuare a fare musica’. Video (Rockol.it 15.01.21)

Lo scorso 6 novembre i System of a Down hanno sorpreso i propri fan interrompendo un silenzio discografico che durava da 15 anni, ovvero dall’uscita del dittico composto da “Mezmerize” e “Hypnotize” del 2005, pubblicando i brani “Protect the Land” e “Genocidal Humanoidz” per raccogliere fondi a favore della popolazione armena a seguito del conflitto tra Armenia e Azerbaigian sulla regione contesa dell’Artsakh.

Recentemente intervistati da Zane Lowe per Apple Music, Serj Tankian e Shavo Odadjian hanno raccontato come sono nate le due canzoni che hanno segnato il ritorno della formazione di origini armene, spiegando che “è stato davvero fantastico” per i componenti della band di “Toxicity” lavorare di nuovo insieme, e hanno parlato della possibilità di ascoltare altra nuova musica dei SOAD in futuro.

A proposito dei più recenti brani dei System of a Down, Tankian ha detto: “Ovviamente abbiamo canzoni che non sono necessariamente sociopolitiche, ma anche divertenti, ogni genere di cosa. Credo che quando lo abbiamo fatto lo abbiamo fatto bene”. Ha aggiunto: “Questa volta siamo stati eccezionali in questo senso, non per lodarci o qualcosa del genere. Il fatto che abbiamo usato la musica come un’arma, senza rimorsi, è così che dovrebbe essere. Sono davvero orgoglioso di quello che abbiamo fatto. È stato davvero fantastico”.

ll frontman della formazione di “Chop Suey!” – che nel corso del 2020 ha più volte spiegato perché, prima dell’uscita di “Protect the Land” e “Genocidal Humanoidz”, in 15 anni non ha presentato materiale inedito insieme al suo gruppo – parlando del futuro della band ha dichiarato:

“Il futuro è un mistero. Vedremo cosa accadrà. Le vibrazioni sono molto positive. Finché siamo dalla stessa parte, possiamo continuare a fare musica, se siamo sulla stessa lunghezza d’onda”.

A margine della chiacchierata con Zane Lowe, Shavo Odadjian ha – tra le altre cose – narrato che non avrebbe mai voluto che i System of a Down si prendessero una pausa tra il 2006 e il 2011 e che spera che non riaccada di nuovo in futuro. Odadjian ha spiegato: “Anche quando ci siamo sciolti per un po’ verso il 2006, sono sempre stato un supporter della band”. Ha continuato: “Sono sempre per l’idea che dovremmo continuare per sempre. Non chiameremo mai una fine. Mi rifiuterò. Non mi interessa. Mi rifiuterò se qualcun altro lo farà. Fino a quanto saremo tutti in vita saremo un gruppo”.

Sulla possibilità che i System of a Down, dopo i due singoli dello scorso novembre, tornino nuovamente in studio di registrazione per lavorare su nuova musica, il bassista della formazione di origini armene ha fatto sapere: “Affinché possa accadere per bene com’è stato in passato e come potrebbe essere in futuro, dobbiamo essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda, ed essere contenti e soddisfatti di ciò che stiamo facendo. Se uno di noi non lo fosse, significherebbe che non è la cosa giusta da fare. Questo è il fattore decisivo”.

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