Brancaleone (RC): riemerge l’antica città rupestre di Sperlinga (Strettoweb.com 29.01.18)

Tracce dell’antica Sperlinga riemergono tra rocce e detriti del borgo di Brancaleone Vetus, si delinea così la certezza di ciò che per anni si è ipotizzato e studiato. A darne notizia è proprio Sebastiano Stranges (noto archeologo e ricercatore, attivo collaboratore nella gestione del Parco Archeologico Urbano di Brancaleone a cura della Pro-Loco di Brancaleone). Lo stesso ci riferisce, che giorni scorsi, durate uno dei consueti sopralluoghi di routine nella zona detta “Calvario”  che si trova poco prima dell’abitato, effettuati con Carmine Verduci  (Presidente della Pro-Loco) ci siamo trovati davanti delle grotte interrate da detriti di frana, abbiamo subito capito che si tratta di grotte che non sono state mai censite dagli studiosi perché praticamente nascosti dalla vegetazione. Già l’antico di Brancaleone anticamente era Sperlinga  dal Greco Spelingx che vuol dire caverna-spelonca-grotta , e Brancaleone non si smentisce in questo che sembra confermare ipotesi e teorie. Proprio l’anno scorso assieme a Carmine Verduci e Carlo Fiumanò abbiamo trovato altre grotte a Brancaleone, e la pubblicazione è stata consegnata alla pagine dei quotidiani locali che hanno varcato i confini regionali. Successivamente, abbiamo potuto effettuare altri  rilievi riscoprendo la presenza di altre tre grotte ad ovest e a Nord del nucleo abitato che le macerie di vari crolli avevano occultato nel tempo. Alla fine degli anni ’80 e poi nei primi anni’90, pubblicai alcune ricerche e ritrovamenti di grotte in stile “necropoli” dell’età del ferro, del tutto simili a quelle di Locri e Gerace (dei territori di Ianchina, Canale e Stefanelli)o di Pantalica in Sicilia, tombe conosciute con il nome di “grotticelle”. Bisogna dire che alla fine dell’età del bronzo e per tutta la durata dell’età del ferro la Calabria e buona parte della Sicilia , erano abitate da una popolazione conosciuta come Enotri discendenti dagli Ausoni e Japigi (eredi culturali del Re Italo).

E’ quindi probabile che le grotte di Brancaleone furono rimaneggiate nei periodi successivi e da tombe a grotticella diventarono nel periodo Bizantino degli asceteri/ romitori o cenobi.  Ma fu durante il IX° sec. d. C. che per ragioni militari un contingente Armeno a seguito di Niceforo Foca (il nonno), si stanziò tra Bruzzano (conosciuto come Rocca degli Armeni), e Brancaleone Vetus.  Qui ubicarono due castelli scavati nella roccia, non dissimili a quello di Potamìa (l’attuale San Luca in Aspromonte). Il contingente armeno venne in Calabria per contrastare l’occupazione araba, che già aveva preso Reggio e gran parte della Sicilia . La toponomastica , l’onomastica e molti vocaboli sul territorio sono rimasti Armeni, così come l’archeologia. A Brancaleone, di notevole importanza archeologica e storica rimane una chiesa a forma circolare scavata nella roccia, dove si rinvengono un pilastro centrale a forma di albero, che nella cultura Armena rappresenta l’albero della vita, all’interno vi è un altare con croce astile incisa sormontata da tre crocette ed un pavone inciso stilizzato, in questa grotta sono presenti una vasca scavata vicino all’altare, che fu il probabile fonte battesimale, e all’opposto un altro scavo circolare dove si rinvengono materiali refrattari, segno dell’accensioni di fuochi. Nell’area dell’antico abitato, ci sono altre grotte celate da interramenti per cause di frane e fenomeni vari. Ma quest’ultima scoperta ci è sembrata degna di attenzione, poiché fuoriesce dal terreno con un arco accennato con doppia traccia sulla sommità della porta. Crediamo che il nome antico di Brancaleone potrà fornire ancora ulteriori altri elementi di interesse, poichè in tutto il territorio circostante, ritroviamo resti di numerose grotte, alcune crollate, altre trasformate o distrutte dall’azione antropica .

Brancaleone come Zungri (VV)e Matera appartengono ad una civiltà che probabilmente viene da molto lontano, le cui vestigia si trovano, in Armenia, in Georgia come nella Cappadocia. Auspichiamo che un approfondimento stratigrafico del sito le ricerche archeologiche possano finalmente aprire nuove e interessanti ipotesi storiche fino ad ora trascurate.
Per approfondire http://www.strettoweb.com/2018/01/brancaleone-rc-riemerge-lantica-citta-rupestre-di-sperlinga/652700/#TOz59BP6oXeAG6EO.99

La comunità armena in Uruguay organizza proteste per la visita del presidente turco nel paese (Buisnessmonkeynews.com 29.01.18)

La comunità armena residente in Uruguay ha organizzato le proteste è prima della prossima visita del presidente turco, Recep Tayyip ErdoganChi sarà recuperare la repressione che svolge il suo governo e la sua mancanza di riconoscimento del genocidio del 1915.

Come ha riferito paese, Erdogan sarà a Montevideo tra il 7 e l’8 febbraioAnche se il tour della regione non è stata ufficialmente dettagliato nella sua agenda. Mentre l’Uruguay ha un rapporto commerciale significativo con il regime turco, è stato anche uno dei primi paesi a riconoscere il massacro della comunità armena.

La comunità locale, con circa 15.000 membri nel paese, è stato allertato dal Ministro del Turismo, liliam kechichián, che spesso partecipano a manifestazioni di commemorazione del genocidio, ma che lascerà nel corso della visita turca, secondo avanzata paese.

I leader della comunità armena si riuniranno il Lunedi per definire le azioni da intraprendere e già avanzato che Essi esprimono il loro ripudio. Nei loro gruppi di social networking, E ‘convocato per protestare “contro tutto questo l’uomo ei suoi complici rappresentano”.

genocidio armeno (AFP)

Il giornalista ha spiegato Diego Karamanukian Radio Montecarlo lì “disagio e sorpresa“Dopo aver appreso la visita, in modo da sapranno la condanna di Erdogan per l’uccisione. “E ‘un personaggio in discussione nel suo paese e il sovrano turco che ha messo più ostacoli negli ultimi decenni“Egli ha sottolineato El Pais. Egli ha inoltre affermato che la visita presidenziale ha sempre connotazioni politiche, in modo che il presidente cercherà l’opportunità di “creare opinione o l’immagine del mondo che l’Uruguay non chiudere le porte.”

Da parte sua, il vice Pablo Abdala ha anche respinto la visita, mettendo in evidenza l’Uruguay precoce riconoscimento del genocidio, ma ha detto che non mette in discussione il fatto di mantenere rapporti diplomatici con Ankara.

Solo 22 paesi hanno qualificato il massacro come genocidio armeno. Il 24 aprile 1915, durante la prima guerra mondiale, in cui la Turchia ha combattuto dalla parte della Germania, il governo ottomano ha ordinato l’arresto di centinaia di armeni a Istanbul e ha lanciato un deportazione di massa di questa etnia.

Turchia, mentre centinaia riconoscendo di migliaia di armeni sono morti durante la deportazione, nega che l’intenzione dell’Impero Ottomano fuori spegnere tutti etnica ed è stato un massacro sistematico.

Erdogan ha anche criticato oggi da rifilatura delle libertà e qualità democratica in Turchia, dopo il tentato colpo di stato ha subito nel mese di luglio 2016. Inoltre, la comunità internazionale rifiuta l’incursione militare nel nord della Siria per combattere i curdi.

Vai al sito

Armenia: premier Karapetyan, proseguiremo attuazione nostra agenda di riforme (Agenzianova 30.01.18)

Armenia: premier Karapetyan, proseguiremo attuazione nostra agenda di riforme
Erevan, 29 gen 08:56 – (Agenzia Nova) – L’Armenia continuerà ad attuare la sua agenda di riforme. Lo ha detto il premier Karen Karapetyan durante un’intervista rilasciata all’emittente “Euronews” il 27 gennaio, a margine dei lavori del Forum economico mondiale di Davos. Nel corso dell’intervista il capo del governo ha esposto i programmi per lo sviluppo economico nazionale, oltre che parlato delle relazioni dell’Armenia con i paesi vicini. “Continueremo ad attuare la nostra agenda di riforme per rendere l’Armenia più attraente e con un contesto imprenditoriale più accessibili in termini di mercato locale, così come una piattaforma per favorire chi vuole avviare un business nella nostra regione sfruttando il nostro regime di scambio. Stiamo provando proprio ora a creare un futuro condiviso per la nostra regione, cercando di diventare una piattaforma, un ponte verso altri mercati, verso altre culture in cui diverse parti del mondo possono essere realmente compatibili”, ha detto il capo del governo di Erevan. (Res)

Armenia: elezioni presidenziali, candidato Sargsyan incontra oggi repubblicani (Agenzianova 29.01.18)

Erevan, 29 gen 13:28 – (Agenzia Nova) – Il candidato presidenziale del Partito repubblicano armeno, Armen Sargsyan, incontrerà oggi i parlamentari della propria fazione. Lo riporta l’agenzia “Armenpress”. La candidatura di Sargsyan, ex primo ministro e ambasciatore nel Regno Unito, è stata annunciata il 19 gennaio. Pochi giorni dopo, il segretario della Federazione rivoluzionaria armena (Arf), Aghvan Vardanyan, ha detto che Sargsyan può essere un nome accettabile anche per l’Arf. Il Partito repubblicano è la formazione politica dominante in Armenia. Le consultazioni presidenziali che eleggeranno il quarto capo dello Stato del paese caucasico si terranno in marzo. (Res)

Dopo il genocidio degli armeni sarà la volta dei curdi? (Italnews.info 29.01.18)

Il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato ieri che la Turchia intende liberare i suoi confini con la Siria dalla presenza delle forze curde del Syrian Kurdish People’s Protection Units (YPG), e chiede che gli Stati Uniti lascino l’area di Manbij.

L’offensiva iniziata una settimana fa prosegue tra l’indifferenza o quasi della comunità internazionale che finora si è limitata alla riprovazione e a comunicati. Parole che non hanno effetto su Erdogan, che invece prosegue nel suo proposito.

Le truppe turche insieme al gruppo siriano del Free Syrian Army (FSA) intendono liberare il distretto di Afrin, nel nord ovest della Siria, e proseguire oltre fino ai confini con l’Iran. Sul terreno, hanno già conquistato la collina di Jebel Bursaya, considerata una posizione strategica e che domina la città siriana di Azaz.

Erdogan lo aveva dichiarato: “Passo dopo passo libereremo tutto il confine” e il Ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha intimato agli Stati Uniti di abbandonare l’area di Manbij in vista di ulteriori azioni nell’area. “Gli Stati Uniti debbono smettere di aiutare i “terroristi”, riferendosi al Syrian Kurdish People’s Protection Units (YPG).

Secondo quanto riportato dal giornale turco Hurriyet, il governo turco ha ottenuto da Herbert Raymond McMaster, Consigliere per la sicurezza nazionale USA, l’assicurazione che gli Stati Uniti non forniranno più armi ai combattenti curdi del YPG.

Il Primo Ministro turco, Binali Yıldırım, prima di recarsi a Sochi, in Russia, per l’incontro con i rappresentanti siriani e le forze di opposizione sul futuro della Siria, ha rilasciato una dichiarazione sulla operazione “Ramo d’ulivo” nella quale ha sottolineato che l’operazione non intende minare l’integrità della Siria, anzi, al contrario, vuole liberare il territorio dai terroristi del PKK e dei suoi alleati, compresi i combattenti dello Stato Islamico. Una volta liberata l’area e ripristinata l’integrità della Siria, le forze armate turche si ritireranno. L’unico partito di opposizione al governo siriano riconosciuto dalla Turchia è il Democratic Party (HDP).

Al di là delle parole, resta il fatto che i curdi sono isolati e che dovranno difendere con le unghie e con i denti il territorio, su cui intendono costruire il loro futuro, una volta finita la guerra. Cosa che la Turchia nn permetterà mai, anche perché aiutata dalla Russia.

Viene spontaneo chiedersi ancora una volta quale sia il ruolo della NATO in tutto questo?. In Turchia sono presenti unità missilistiche controaerei italiane e spagnole, oltre a quelle americane. Come si concilia tutto questo con la politica della Turchia? Con lo stato d’emergenza ancora in vigore, instaurato dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016? Forse in virtù dell’accordo sulla immigrazione del 2016 l’Europa preferisce non alzare troppo la voce sulla questione curda per non essere invasa dai migranti lungo il corridoio greco?

Vai al sito

 

Nardò, San Gregorio Armeno: ecco il programma (Leccesette.it 27.01.18)

È stato presentato questa mattina in conferenza stampa a Palazzo Personè il programma dei festeggiamenti religiosi e civili in onore di San Gregorio Armeno, il patrono della città cui ogni anno sono dedicate le tre intense giornate del 18, 19 e 20 febbraio. Uno sforzo comune del comitato feste patronali, della Diocesi di Nardò-Gallipoli e dell’amministrazione comunale, oltre ai contributi di tante imprese, associazioni e singoli cittadini, che rinnovano tutti insieme la tradizione con il viaggio collettivo nell’anima più profonda della città.

Il programma avrà il consueto prologo martedì 13 febbraio, con l’inizio del settenario nella Basilica Cattedrale, la recita del rosario e la messa delle ore 18:30.

Domenica 18 febbraio è in programma (ore 10) la passeggiata a cavallo nella zona 167, a cura di Cesare Bruno, e in serata (alle 19:30) in Cattedrale il concerto di musica sacra e barocca.

Lunedì 19 febbraio al Chiostro dei Carmelitani (ore 9:30) ci sarà il convegno sul tema Nardò e l’Armenia: i culti armeni tra terremoti e persecuzioni. Alle 18 in Cattedrale la messa pontificale e a seguire la tradizionale processione per le vie della città secondo il seguente itinerario: piazza Pio XI, corso Garibaldi, piazza Umberto I, via Regina Elena, via Roma, piazza Diaz, corso Galliano, piazza Mazzini, via Grassi, piazza Osanna (dove è in programma la benedizione della città), piazza della Repubblica, corso Vittorio Emanuele II, piazza Salandra, via Duomo e piazza Pio XI. Accompagnerà la processione il concerto bandistico “Terra d’Arneo” della città di Nardò.

Martedì 20 febbraio, San Gregorio Armeno, sono previste in Cattedrale le messe alle 7:30, 9, 10:30 e 18:30. Durante la mattina il concerto bandistico “Terra d’Arneo” si esibirà per le vie della città. Nel pomeriggio, alle 17 circa, è in programma l’emozionante momento commemorativo delle vittime del terremoto del 1743, con i cento tocchi delle campane della torre dell’orologio di piazza Salandra e l’accensione della lampada che verrà portata in cattedrale. Alle 19:30, poi, lo spettacolo pirotecnico nell’area della sede comunale di via Falcone e Borsellino. In serata, infine, il classico momento dedicato alla musica e al divertimento con l’atteso concerto di Girodibanda e Cesare Dell’Anna in piazza Salandra (inizio alle ore 20).

“Abbiamo il dovere di riscoprirci comunità – ha detto il sindaco Pippi Mellone – al cospetto di San Gregorio Armeno e della nobile tradizione della nostra città. Ma questa è anche l’occasione per ricordare la figura del nostro patrono e il nostro legame forte con l’Armenia e gli armeni, protagonisti di una vicenda storica che inevitabilmente è molto attuale. La festa ci fa sentire un po’ più orgogliosi di Nardò e del nostro essere neretini”.

“Come ogni anno – ha ricordato il presidente del comitato feste patronali Cosimo Caputo – abbiamo riunito le risorse, umane e materiali, che abbiamo a disposizione e abbiamo messo su un programma di festeggiamenti all’altezza di questa città e del suo patrono. È la festa di tutti per la cui realizzazione sento il dovere di ringraziare l’amministrazione comunale e i tanti operatori economici che anche quest’anno hanno contribuito”.

Davos: l’armenia a caccia di investimenti (Euronews 26.01.18)

Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo promuove l’Armenia. Yerevan è il primo Paese in cui l’agenzia dell’Onu ha creato un laboratorio in cooperazione con il governo locale, nel quale si discuteranno i progetti di riforma del tessuto economico e lavorativo.

Il primo ministro Karen Karapetyan è a Davos per promuovere questa nuova fase del Paese: “Continueremo ad attuare il nostro programma di riforme per rendere l’Armenia più attraente dal punto di vista degli investimenti, con la creazione di una piattaforma d’affari nella nostra regione in regime di zona franca – ha detto il capo del governo armeno – Stiamo provando a trasformare la nostra regione in una piattaforma aperta alle diverse culture del mondo, dove tutti possano essere compatibili l’uno con l’altro”.

Il piccolo paese asiatico non guarda solo all’Occidente, ma si pone come cerniera tra il Caucaso e il sud est asiatico. Karapetyan ha annunciato una cooperazione bilaterale con Singapore.

Vai al sito (Video)

Afrin, sterminata famiglia di armeni: i loro avi erano fuggiti dal genocidio perpetrato dai turchi (Globalist.it 26.01.18)

Cento anni fa, una famiglia di armeni era riuscita a fuggire al massacro perpetrato dai turchi per trovare rifugio ad Afrin. Per crudele ironia del destino, la stessa famiglia è rimasta vittima dei bombardamenti di Afrin di questi giorni. È passato un secolo, ma i colpevoli sono sempre gli stessi.

La notte del 24 gennaio, gli aerei da guerra dell’occupazione turca hanno bombardato l’area di Rajo e ucciso un giovane uomo, Rosher Konis e sua madre, Shamsa Konis, mentre la sorella Hanifa ha perso una gamba.

Un parente della famiglia distrutta, Hartyon Kivork, che ha raccontato la storia della fuga dal massacro di un secolo fa, ha aggiunto che l’occupazione turca non fa nessuna differenza tra civili e militari, esattamente come durante il primo dopoguerra quando, tra il 1919 e 1920, le autorità turche commisero un gravissimo genocidio contro la popolazione armena.

Vai al sito

Armenia: capo delegazione presso Pace, apprezzato discorso presidente Sargsyan (Agenzianova 25.01.18)

Erevan, 25 gen 16:19 – (Agenzia Nova) – Il discorso tenuto dal presidente armeno, Serzh Sargsyan, di fronte all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Pace) è stato apprezzato. Lo ha detto il capo della delegazione armena presso la Pace, Arpine Hovhannisyan. “Ciò che il presidente ha detto rivolgendosi alla comunità internazionale, le sue idee di democratizzazione e di promozione delle riforme nel settore giudiziario e penale che puntano ad un sistema più trasparente, la volontà di combattere la corruzione e le osservazioni fatte sulla situazione del Nagorno-Karabakh, tutto questo è stato ben accolto dai colleghi europei”, ha dichiarato la Hovhannisyan. Come riportato dall’agenzia di stampa “Armenpress”, Hovhannisyan ha sottolineato che il paese ha dimostrato di fronte all’Europa di poter intraprendere con successo i processi di integrazione e di saper rispettare gli accordi firmati con l’Ue: “Come mostrato dal nostro capo di Stato ai colleghi europei, l’Armenia ha provato che può essere un partner onesto”. (segue) (Res)

Armenia-Russia: premier Karapetyan incontra vice premier Dvorkovich, focus cooperazione su agricoltura /agenzianova 26.01.18)

Erevan, 26 gen 15:49 – (Agenzia Nova) – Il premier armeno Karen Karapetyan ha incontrato il vice premier russo, Arkadij Dvorkovich, presso il forum economico di Davos (Svizzera). Le questioni legate all’attività dell’Unione economica eurasiatica (Eaeu) e alla possibile partecipazione russa all’interno della zona economica libera di Meghri sono state al centro della discussione. A quest’ultimo proposito si è discusso in particolare di cooperazione nella sfera dell’agricoltura e della zootecnica. Come ricordato dall’agenzia di stampa “Armenpress”, la zona economica libera di Meghri si trova sul confine armeno-iraniano ed è stata aperta il 15 dicembre scorso; la sua apertura dovrebbe fungere da stimolo per l’attivazione delle relazioni commerciali. (Res)