Armenia: premier Pashinyan ringrazia Italia e altri paesi per sostegno contro Covid-19 (Agenzia nova 29.06.20)

Erevan, 29 giu 14:16 – (Agenzia Nova) – Nei giorni scorsi l’ambasciata d’Italia in Armenia ha dato il benvenuto alla unità medica del Dipartimento della Protezione civile italiana, composta da 11 uomini e donne che aiuteranno per tre settimane il paese caucasico nella lotta al Covid-19. Ad annunciare l’arrivo in Armenia degli uomini e delle donne della Protezione civile è stata la stessa sede diplomatica italiana a Erevan, sottolineando che l’operazione avviene anche grazie al coordinamento tra la Farnesina e il ministero degli Esteri armeno. L’operazione rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile e avviene per fare fronte all’aumento dei contagi da Covid-19 nel paese caucasico. (Rum)

Gli armeni di Calabria: fascino e segreti di un popolo a Brancaleone Antico (Calabria.live 28.06.20)

di GIUSEPPE SPINELLI — Quanti sono i segreti del nostro territorio che aspettano solo di essere scoperti da una grande quantità di visitatori, curiosi, appassionati. Il culto della tradizione è nel DNA dei calabresi, popolo che ha accolto nei secoli altri popoli, nel segno della fraternità e del rispetto. A Brancaleone, sulla costa jonica, c’è la cosiddetta “Valle degli Armeni”. Ce la facciamo raccontare da un allievo dell’apprezzatissimo archeologo Sebastiano Stranges, Carmine Verduci, ricercatore e presidente della Pro Loco di Brancaleone. Viene fuori la narrazione di un territorio e delle sue tradizioni che affascina.

«A volte la vita – dice Carmine – ti riserva delle sorprese che quasi per caso le fai tue, il destino di ognuno di noi in certi momenti ti aspetta dietro l’angolo. Da circa nove anni sono con onore, Presidente della Proloco di Brancaleone (RC). Questa stella non ci si crede, mi accompagna da quando ero ragazzino, infatti i miei sogni non erano diventare un calciatore ma già d’allora guardavo con interesse al settore turistico come fonte di gratificazione personale e non solo. Si proprio così, lo spirito che mi avvicinava a tutto ciò era evidente, mi rendevo conto che il mio paese, la mia terra avevano grandi potenzialità ed erano solo da sviluppare.

La Proloco ha il direttivo che agisce e mi guida, non tutto è farina del mio sacco, il segreto sta in questo avere una squadra forte, così siamo in grado di raggiungere i nostri obiettivi. Ci occupiamo seguendo le linee guida: Turismo, Cultura e valorizzazione

del Territorio.

La fantastica Storia degli Armeni nasce con il mio incontro con il prof. Sebastiano Stranges al quale sono molto legato.

Nel 2012 ci incontriamo a Brancaleone Vetus, zona situata alle spalle della cittadina costiera. Siamo in provincia della città metropolitana di Reggio Calabria ai confini tra la Locride e l’area Grecanica la quale comprende anche Brancaleone, in questo Borgo antico dove i miei nonni mi portavano quand’ero bambino, e mi raccontavano le storie del luogo.

Da questo incontro con il Prof. Stranges si iniziò a parlare e lui mi chiedeva: “ma tu hai mai visto questa grotta tipica della Cappadocia dell’antico Impero Armeno con tutti i graffiti che contiene?”

Da questi piccoli confronti quasi quotidiani è nata la mia passione a interessarmi alla storia di questo popolo che ha subìto tante sofferenze e anche seguendo il prof. Stranges che già dal 1980 era in giro per la Calabria a fare delle conferenze su queste tematiche.

Da questo momento in poi per me è stato un interesse crescente a questa scoperta ancora da rivelare, fino a creare un ponte con l’Armenia al punto di essere riconosciuta come associazione attiva sul territorio dall’Ambasciata della Repubblica Armenia di Calabria e dalle altre Comunità Armene sparse in tutte le Regioni d’Italia.

Ogni anno realizziamo dal 2015 una manifestazione molto particolare che ricorda il genocidio del popolo armeno da parte della Turchia avvenuto “ufficialmente” dal 1915 al 1923. Questo viene celebrato a Brancaleone

Borgo Parco Archeologico, inserito nell’Atlante dei Beni Culturali Italiani e dove in ambito tipico accendiamo questa Fiamma della Memoria, grazie anche alla nostra amica fondatrice della Comunità Armenia di Calabria Tehmina Arshakyan. Grazie a lei questo movimento culturale inizia a farsi sentire e tante riviste Franco-Armene hanno citato la nostra opera e tanti Armeni sono venuti a visitare questa Grotta emozionandosi.

Questo luogo è rinomato non perché ne sto parlando, ma tanti storici ne hanno provato il valore.

A Venezia e in tanti altri posti d’Italia dove esistono comunità Armene, Brancaleone è stato citato come passaggio fondamentale di questo popolo tra l’IV e IX secolo D.C.

Si stabilirono tra Capo Spartivento località che si trova nel comune di Palizzi (RC) e Capo Bruzzano località situata nella zona di Africo Nuovo (RC).

Da dati storici e scoperte recenti che per vari motivi non svelo, le testimonianze, parlano di questi insediamenti che perdurarono per oltre un secolo.

E come a Brancaleone troviamo questa Grotta con Pilastro centrale, tipico delle Grotte Armene e un forno che abbiamo ritrovato qualche anno fa confermato dagli stessi visitatori Armeni arrivati dall’Italia e da tutta Europa, troviamo segni attribuiti a dei Santi molto venerati in Armenia come nella Zona di Staiti (RC) altro piccolo Borgo gioiello da visitare perché molto caratteristico, troviamo la Località San Biagio. Qui c’era una piccola chiesa altro Santo molto venerato dal popolo armeno.

Come anche a Brancaleone troviamo la Grotta dove all’interno sono presenti le Croci Graffite in stile armeno. La località San Gregorio armeno rievoca il culto anche a Napoli.

Poi troviamo un altro luogo che dista circa 6 km. da Brancaleone, si tratta di Bruzzana Antico, dove troviamo La Rocca Armenia, che era un Castello scavato nella roccia utilizzato come punto di ristoro per le truppe che provenivano dai luoghi di scontri. Alcuni documenti parlano di una battaglia con gli Arabi nel 925 D.C. in un primo momento ebbero la

meglio, ma successivamente gli Armeni riconquistarono la postazione e da lì nasce il loro insediamento chiamato successivamente La valle degli Armeni, nome utilizzato da noi come Brand a seguito delle numerose iniziative create in questa zona.

Devo segnalare anche ulteriori studi effettuati dal famoso Orlando Sculli, il quale ha censito oltre 150 Palmenti rupestri nel territorio di Ferruzzano (RC). Sono delle vasche scavate nelle pietre che servivano a pigiare il vino già presenti in epoca Ellenica e su di esse presentano delle Croci di stile armeno e nella stessa zona trovasi una chiesetta tipica.

Da ciò il mio e il nostro interesse per questo popolo che ha lasciato delle tracce indelebili su questo territorio. E ogni volta che c’è la possibilità lo omaggiamo. A questo proposito, stiamo creando una sorte di rete perché possa diventare una zona turistica per tutti».

— La tua esperienza in questo ambito ti ha dato tanta conoscenza e voglia di fare nel sviluppare un area e credere in essa. Qual è il ruolo e il messaggio ai più giovani di Kalabria Experience?

«Come hai certamente notato la “K” di Kalabria diventa fondamentale per rimarcare le nostre origini. Proviene dalla nostra antica lingua Greca marchio registrato creato proprio da noi e in essa abbiamo adottato il simbolo del Pavone che rappresenta l’Alfa e l’Omega, simbolo di Rinascita e di Luce: lo troviamo a Brancaleone.

Kalabria-Experience ha questo obiettivo, trasmettere un mondo sommerso per troppo tempo al mondo, anche attraverso un turismo di nicchia ma di elevato senso culturale.

Inizialmente è stato arduo, ma attualmente i numeri di presenze sono in aumento, purtroppo questo periodo di pandemia ha bloccato l’ascesa ma esso è servito nonostante tutto a organizzarci sfruttando e approfittando del web.

Ad esempio questo blocco ha aiutato noi alla realizzazioni di nuove collaborazioni e rapporti con altre associazioni rafforzando la rete che ci siamo prefissi di ingrandire, perché il nostro messaggio a tutti vuole essere: “Approfondire la conoscenza di questa Terra per offrirla al mondo con tutte le sue peculiarità”.

Grazie a tutto ciò tanti giovani e professionisti si stanno avvicinando a questo nostro progetto, arricchendolo di tanta esperienza e continuità.

Da queste campagne di sensibilizzazioni che Kalabria – Expirience attua, è nato un gruppo di fotografi registi che nelle loro uscite realizzano documenti visivi. Successivamente vanno inserite nelle nostre promozioni per il territorio, quindi come potete notare anche la pubblicità la produciamo in casa quasi a costo zero per il momento e che utilizziamo anche per mostre itineranti. Sono belle tutte queste produzioni, perché chi le fa vive da sempre il territorio e ne conosce il respiro.

Il bello in tutto questo è il supporto che stiamo avendo delle attività produttive della nostra zona. Questo vuol dire che siamo sulla buona strada, tutti abbiamo capito che l’unione fa la forza e noi di questo ne siamo orgogliosi.

A luglio, Coronavirus permettendo, partiremo con una bella iniziativa: Kalabria Foto Experience. I migliori scatti della nostra Regione attraverso gli occhi dei fotografi dell’Associazione, che sono veramente degli artisti.

— L’ indifferenza da parte di alcuni calabresi nei confronti della propria terra, la sete di tanti conterranei di sapere delle loro origini, le tante differenze come ricchezza non sfruttate… è possibile realizzare, a suo avviso, un punto d’incontro per unire le tante Calabrie nel mondo? L’aspetto logistico, comunicativo e l’aggregazione con le istituzioni può diventare punto di partenza?

«Certo la collaborazione e i punti di riferimento visibili fanno bene a progetti di questo tipo. Siamo un’associazione che ha sempre cercato di creare prospettive di interscambi, che ben vengano momenti di iniziative di condivisione. La politica dal punto di vista istituzionale c’è stata sempre vicina però non abbiamo mai avuto fondi perché abbiamo sempre lavorato, contando solo sulle nostre forze.

Siamo aperti ad ogni collaborazione, il lavoro è tanto da fare nella variegata diversificazione di questa terra che presenta anche tra città e città a pochi km di distanza mondi diversi.

Ecco “La Vera Grande Bellezza” che forse volutamente non si vuole scoprire». 

Si ringraziano Rosalba Primerano Laponte, la dott.ssa Tehmina Arshakyan, la dott.ssa Giuseppina Ierace presidente della Unpli di Reggio Calabria, “Il Giardino di Morgana” e il suo Presidente dott. Domenico Guarna di Reggio Calabria.

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Papa nomina Elie Yghiayan Visitatore Apostolico fedeli armeni (Askanews 27.06.20)

Roma, 27 giu. (askanews) – Il Santo Padre ha accolto la rinuncia presentata da S.E. Mons. Jean Teyrouz dall’ufficiodi Visitatore Apostolico per i fedeli armeni residenti in Europa Occidentale. Il Santo Padre ha nominato Visitatore Apostolico per i fedeli armeni residenti in Europa Occidentale S.E. Mons. Elie Yghiayan, Vescovo dell’Eparchia di Sainte-Croix-de-Paris. Ne da notizia il Bollettino della Sala Stampa Vaticana.

Covid, medico aretino in Armenia: è uno degli 11 stati a maggior rischio di seconda ondata (La Nazione 27.06.20)

Arezzo, 27 giugno 2020 – Da Arezzo a Yerevan per combattere il Covid. David Redi, medico di malattie infettive di Arezzo, è da oggi nella capitale armena. Fa parte di un gruppo di medici che le Regioni Toscana e Piemonte hanno messo a disposizione nell’ambito del meccanismo europeo di Protezione Civile, la rete di strutture di assistenza di cui fa parte anche l’Italia.

David Redi, 33 anni, nato a Monte San Savino, si è laureato a Siena e da due anni lavora nel reparto aretino diretto da Danilo Tacconi.

Rimarrà in Armenia, dove la situazione Covid è ancora particolarmente delicata, 3 settimane e si occuperà dell’organizzazione e della gestione clinica dei pazienti Covid. Un riconoscimento personale per le qualità del medico e insieme per quelle del reparto, il cui primario ha fatto anche parte della task force regionale che fin dal primo momento ha affrontato l’emergenza dell’epidemia.

L’Armenia è uno degli undici stati a maggio rischio di seconda ondata, insieme a Svezia, Moldavia, Macedonia del Nord, Albania, Bosnia, Ucraina, Kosovo, Azerbaijan, Kyrgyzstan e Kazakistan. Ed è con più di 10.000 casi il paese sudcaucasico colpito più duramente dal Covid-19. Basti pensare che tra i paesi confinanti ci sono la Georgia, che non arriva a mille casi, e dell’Azerbaijan, che viaggia poco oltre i seimila.

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Infermieri e medici specializzati in volo dall’Italia verso l’Armenia per combattere il Covid-19 (nursetimes.org 26.06.20)

È da poco decollato dall’aeroporto di Cuneo-Levaldigi un team di infermieri e medici che hanno affrontato, nei mesi scorsi, la bioemergenza Coronavirus in Italia.

La squadra di sanitari specializzati è diretta verso l’Armenia, duramente colpita dal Covid-19. Il Posto medico avanzato (Pma) di secondo livello della Maxiemergenza 118 della Regione Piemonte è imbarcato a bordo di un Boeing della Guardia di Finanza Italiana.

La squadra composta da 11 persone tra medici e infermieri, supporterà per tre settimane i camici bianchi locali, trasmettendo le conoscenze apprese nel corso delle fasi più critiche.

L’operazione, che rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, è stata disposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte a seguito della richiesta di assistenza internazionale formulata dall’Armenia alla Commissione Europea.

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Protezione Civile, l’Italia manda un team in Armenia per l’emergenza Coronavirus

Milano, 26 giugno 2020 – Un team sanitario italiano è partito questa mattina per supportare la Repubblica d’Armenia nella lotta al Covid-19. L’operazione, che rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, è stata disposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte a seguito della richiesta di assistenza internazionale formulata dall’Armenia alla Commissione Europea.

Il team di 11 professionisti – coordinato dal Dipartimento della Protezione civile e composto da personale medico-sanitario proveniente da Piemonte, Lombardia e Toscana – è partito da Cuneo con un volo della Guardia di Finanza e raggiungerà la capitale Yerevan in giornata.

La missione si svolgerà in coordinamento con l’attività portata avanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è organizzata in stretto collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Armenia.

Roma, 26 giu. (askanews) – Un team sanitario italiano è partito questa mattina per supportare la Repubblica d’Armenia nella lotta al Covid-19. L’operazione, che rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, è stata disposta dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte a seguito della richiesta di assistenza internazionale formulata dall’Armenia alla Commissione Europea.

Il team di 11 professionisti – coordinato dal Dipartimento della Protezione civile e composto da personale medico-sanitario proveniente da Piemonte, Lombardia e Toscana – è partito da Cuneo con un volo della Guardia di Finanza e raggiungerà la capitale Yerevan in giornata.

La missione – ricorda il Dipartimento della Protezione civile – si svolgerà in coordinamento con l’attività portata avanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è organizzata in stretto collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Armenia.


L’Emergency medical team di Mario Raviolo in partenza per l’Armenia: sarà in prima linea nella lotta al Covid-19

Il Governo armeno ha chiesto supporto al meccanismo europeo di Protezione civile. Interverrà il team di sanitari guidati dal medico saviglianese, che decollerà a bordo di un aereo della Guardia di Finanza domattina, alle 8, dall’aeroporto di Levaldigi

Mario Raviolo direttore della Maxiemergenza regionale

Mario Raviolo direttore della Maxiemergenza regionale

Domattina (venerdì) alle ore 8, dall’aeroporto di Levaldigi decollerà un aereo della Guardia di Finanza con a bordo un team di sanitari dell’Emergency medical team della Regione Piemonte.

Si tratta della squadra di professionisti guidata dal direttore della Maxiemergenza sanitaria regionale Mario Raviolo. Il medico saviglianese, da un anno, guida anche il dipartimento regionale dell’emergenza sanitaria, che raggruppa le quattro centrali operative del Piemonte.

E domattina, insieme ad un primo contingente di personale già reclutato, partirà alla volta dell’Armenia, per fornire supporto nella lotta al Covid-19. Qui si contano, stando agli ultimi aggiornamenti, 22488 casi di positività, con 11335 guariti e 397 decessi.

Il Governo armeno, tuttavia, ha chiesto aiuto alla Protezione civile dell’Unione Europea.

L’Emergency medical team della Regione Piemonte, dopo scrupolose valutazioni da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, è stato accreditato all’interno del meccanismo europeo di Protezione civile, con l’abilitazione a poter intervenire in tutto il mondo.

Nel marzo 2019 la prima missione dopo la certificazione OMS, nel Mozambico messo in ginocchio dalla furia del ciclone tropicale Idai che si era abbattuto sull’Africa centrorientale.

Ora, una seconda missione internazionale. Questa volta in Armenia, dove il “nemico” da combattere non è una calamità naturale, ma la pandemia da Coronavirus. La permanenza del team piemontese in Armenia è prevista per tre settimane, salvo prolungamenti.

La stessa emergenza epidemiologica che ha coinvolto il Piemonte. Qui, Raviolo, dopo esser stato scelto dagli Amministratori della Regione come capo dell’Unità di crisi per la lotta al Covid, alle prime avvisaglie polemiche era stato (dalla stessa classe politica) destituito dall’incarico, gettandolo in un tritacarne mediatico.

Oggi per Raviolo giunge una nuova importante sfida, al servizio però del Governo armeno.

Coronavirus: l’Italia invia un team sanitario in Armenia (protezionecivile.gov.it 26.06.20)

Coronavirus: l’Italia invia un team sanitario in Armenia

26 giugno 2020

La missione rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile    

Un team sanitario italiano è partito questa mattina per supportare la Repubblica d’Armenia nella lotta al Covid-19. L’operazione, che rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, è stata disposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte a seguito della richiesta di assistenza internazionale formulata dall’Armenia alla Commissione Europea.

Il team di 11 professionisti – coordinato dal Dipartimento della Protezione civile e composto da personale medico-sanitario proveniente da Piemonte, Lombardia e Toscana – è partito da Cuneo con un volo della Guardia di Finanza e raggiungerà la capitale Yerevan in giornata.

La missione si svolgerà in coordinamento con l’attività portata avanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è organizzata in stretto collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Armenia.


L’Emergency medical team di Mario Raviolo in partenza per l’Armenia: sarà in prima linea nella lotta al Covid-19

Domattina (venerdì) alle ore 8, dall’aeroporto di Levaldigi decollerà un aereo della Guardia di Finanza con a bordo un team di sanitari dell’Emergency medical team della Regione Piemonte.

Si tratta della squadra di professionisti guidata dal direttore della Maxiemergenza sanitaria regionale Mario Raviolo. Il medico saviglianese, da un anno, guida anche il dipartimento regionale dell’emergenza sanitaria, che raggruppa le quattro centrali operative del Piemonte.

E domattina, insieme ad un primo contingente di personale già reclutato, partirà alla volta dell’Armenia, per fornire supporto nella lotta al Covid-19. Qui si contano, stando agli ultimi aggiornamenti, 22488 casi di positività, con 11335 guariti e 397 decessi.

Il Governo armeno, tuttavia, ha chiesto aiuto alla Protezione civile dell’Unione Europea.

L’Emergency medical team della Regione Piemonte, dopo scrupolose valutazioni da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, è stato accreditato all’interno del meccanismo europeo di Protezione civile, con l’abilitazione a poter intervenire in tutto il mondo.

Nel marzo 2019 la prima missione dopo la certificazione OMS, nel Mozambico messo in ginocchio dalla furia del ciclone tropicale Idai che si era abbattuto sull’Africa centrorientale.

Ora, una seconda missione internazionale. Questa volta in Armenia, dove il “nemico” da combattere non è una calamità naturale, ma la pandemia da Coronavirus. La permanenza del team piemontese in Armenia è prevista per tre settimane, salvo prolungamenti.

La stessa emergenza epidemiologica che ha coinvolto il Piemonte. Qui, Raviolo, dopo esser stato scelto dagli Amministratori della Regione come capo dell’Unità di crisi per la lotta al Covid, alle prime avvisaglie polemiche era stato (dalla stessa classe politica) destituito dall’incarico, gettandolo in un tritacarne mediatico.

Oggi per Raviolo giunge una nuova importante sfida, al servizio però del Governo armeno.

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Armenia: parlamento approva emendamenti sulla composizione della Corte costituzionale (Agenzianova 23.06.20)

Erevan, 23 giu 08:40 – (Agenzia Nova) – Il parlamento dell’Armenia ha approvato gli emendamenti legislativi che consentono la sospensione di tre giudici alla Corte costituzionale e l’elezione di un nuovo presidente. Le modifiche elettorali avrebbero dovuto essere approvate tramite un referendum il 5 aprile, ma il voto è stato annullato a causa dell’epidemia a livello nazionale di coronavirus. I tre giudici sospesi dall’incarico erano stati nominati due anni prima dell’arrivo al governo di Nikol Pashinyan, attuale premier armeno, dal Partito repubblicano, la forza politica che per circa un ventennio ha mantenuto il potere nel paese caucasico. In precedenza proprio Pashinyan ha definito alcune delle decisioni della Corte costituzionale una “minaccia alla democrazia”, un chiaro riferimento alla sentenza dello scorso settembre che ha definito parzialmente incostituzionale il procedimento penale contro l’ex presidente dell’Armenia, Robert Kocharyan. L’ex capo dello Stato è stato accusato di aver agito illegalmente nel marzo 2008 introducendo uno stato di emergenza a seguito di una contestata tornata elettorale. Hrayr Tovmasyan, presidente della Corte costituzionale, è stato accusato lo scorso dicembre di abuso di potere mentre, fra il 2010 e il 2014, prestava servizio come ministro della Giustizia dell’Armenia. L’opposizione ha aspramente criticato gli emendamenti. (Rum)

Gate to Heaven di Jivan Avetisyan pronto per l’uscita (cineuropa.org 19.06.20)

Il nuovo lavoro del regista nato a Gyumri e cresciuto ad Artsakh Jivan Avetisyan, un dramma bellico intitolato Gate to Heaven, è ora pronto per l’uscita. Prima di lavorare a questo progetto, il regista armeno ha diretto oltre 20 documentari e cortometraggi, oltre a due lungometraggi, Tevanik (2014) e The Last Inhabitant (2016).

Il nuovo film, scritto dallo stesso regista, ruota attorno al giornalista tedesco Robert Sternvall (interpretato da Richard Sammel), che è ossessionato dal suo passato e torna ad Artsakh dopo 22 anni quando riscoppia la guerra del Nagorno-Karabakh. Durante le sue indagini, incontra la cantante lirica Sophia Marti (Tatiana Spivakova), che è la figlia di Edgar Martirosyan, un uomo che abbandonò e lasciò in cattività nel 1992. Mentre sboccia la loro storia d’amore, la coscienza sporca di Robert lentamente lo stritola, spingendolo ad affrontare la verità delle sue azioni passate. Al fianco di Sammel e Spivakova, il cast è arricchito dalla presenza degli attori Sos Janibekyan (Michael Movsisyan, un giornalista locale che accompagna Robert durante le sue ricerche), Benedict Freitag (Eduard Hoffman, caporedattore del Berlin Post, che prepara la grande mostra fotografica di Robert), Nina Kronjager (Nina, moglie di Robert), Leonardas Pobedonoscevas (il tenore serbo Jean Milosh, partner di Sophia) e Naira Zakaryan (l’agente di Robert, Thereza Poghosyan). Inoltre, la squadra tecnica include il DoP Rytis Kurkulis, il compositore Michele Josia e gli scenografi Sevakn Baghdasaryan e Jurgita Gerdvilaite.

Parlando del progetto, il produttore Kestutis Drazdauskas, della società lituana Artbox, ha dichiarato a Cineuropa: “Appassionato di storia dell’Armenia, Jivan Avetisyan porta sullo schermo storie della sua regione natale con un incessante impulso a rivelare la verità dietro la guerra del Nagorno-Karabakh, e l’impatto che ha avuto sulla vita di coloro che l’hanno vissuta, incluso lo stesso Jivan. Descrivendo eventi reali al centro di una narrazione – la vita di un giornalista tedesco che ha sfruttato la sua posizione per la fama – Jivan ci porta a interrogarci sui confini della nostra stessa etica”. E l’attore principale Richard Sammel ha aggiunto: “Sono stato onorato di interpretare il ruolo principale. Per me, questo è stato un viaggio di dimensioni epiche. Il mio personaggio ritorna in un mondo straniero di incredibile bellezza e conflitto, dove i demoni della colpa e dell’amore giacciono insepolti. Dove le soluzioni potenzialmente letali mostrano cosa significa essere un essere umano. Questo è il luogo in cui un uomo capisce che non è la vittima della sua storia, ma il creatore di essa. Con un cast internazionale, una troupe e produttori di otto paesi diversi, Gate to Heaven incarna il vero spirito della collaborazione creativa europea”.

Gate to Heaven è prodotto da Fish eye Art Cultural Foundation (Armenia), Artbox Production House (Lituania), 7 Morgen Filmproduktion (Germania), Glaam Media Invest (Francia), ARTsakh Arts and Cultural Foundation (Stati Uniti), Timeless Production Group (Bulgaria), The Lab – a Media Production Company (Repubblica Ceca) e Ala Bianca SRL (Italia). I progetto ha ricevuto anche il supporto del National Cinema Center of Armenia e della Swiss South Caucasus Foundation. La società di Parigi MPM Premium si occupa delle vendite internazionali. Il film sarà proiettato durante il Marché du Film Online di quest’anno, il 22 e 23 giugno.

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Armenia: parlamento approva revoca dell’immunità di Gagik Tsarukyan (Agenzia Nova 17.06.20)

Erevan, 17 giu 09:33 – (Agenzia Nova) – Il parlamento dell’Armenia ha votato ieri la revoca dell’immunità parlamentare nei confronti di Gagik Tsarukyan, leader del partito Armenia prospera, il principale schieramento all’opposizione. Tsarukyan, accusato di frode, è uno degli imprenditori più ricchi del paese e ha respinto qualsiasi accusa nei suoi confronti. Inoltre, nel corso del dibattito in parlamento ha specificato che l’accusa di frode sarebbe politicamente motivata. Tsarukyan è stato indagato dal Servizio di sicurezza nazionale per sospetta compravendita di voti, frode e appropriazione indebita di terreni. Domenica scorsa la sua casa è stata perquisita e lui è stato sottoposto a interrogatorio. Tsarukyan ha recentemente accusato il premier armeno Nikol Pashinyan e il suo governo di aver trascurato l’economia e di non aver contrastato efficacemente l’epidemia di coronavirus. (Rum)

Educazione alla pace: Rondine Cittadella della pace, oggi l’incontro “Voices for the Caucasus” (SIR 17.06.20)

Si intitola “Voices for the Caucasus” il titolo del quinto e ultimo incontro dell’iniziativa Rondine World Room, il ciclo di incontri promosso da Rondine Cittadella della Pace in diretta streaming nato con l’obiettivo di promuovere un confronto diretto tra esponenti della diplomazia ufficiale e i giovani della World House che si stanno formando come futuri leader di pace. Tema centrale sarà l’esercizio della leadership giovanile nel mondo post-pandemico attraverso nuovi punti di vista che, affermano da Rondine, “allargano l’orizzonte a nuove aree geografiche tendendo verso un’analisi globale che anticipi i nuovi conflitti che stanno nascendo a livello politico, sociale ed economico per individuare nuove strade per trasformarli creativamente”. L’appuntamento è per oggi, mercoledì 17 giugno, dalle 18 alle 19 italiane in streaming sulle pagine Facebook di Rondine (It) e Rondine International Peace Lab (En). Interverranno: Garen Nazarian, ambasciatore d’Armenia presso la Santa Sede, e Konstantine Surguladze, ambasciatore di Georgia in Italia. Per gli studenti di Rondine interverrà Radima, inguscia, oltre a Gaga, georgiano e Larisa, Armena, alunni di Rondine affiliati a Rondine International Peace Lab. L’evento sarà moderato da Daniel Rothbart, George Mason University.

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