Business news: governo Armenia, privilegi doganali a importazioni per produzione munizioni e armamenti (Agenzianova 23.02.19)

Erevan, 23 feb 05:00 – (Agenzia Nova) – Il governo armeno ha garantito una serie di privilegi doganali alla società Arsenal Ltd, per l’importazione di materie prime, componenti e apparecchiature tecnologiche nel quadro del programma d’investimento nazionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Armenpress”, aggiungendo che il ministro dello Sviluppo economico e degli Investimenti, Tigran Khachatryan, ha annunciato alla seduta parlamentare di stamattina che i beni d’importazione saranno utilizzati per la produzione di munizioni e armamenti. Stando alle informazioni diffuse, il programma d’investimento avviato dall’esecutivo di Erevan prevede investimenti per circa 3,26 miliardi di dram (5,89 milioni di euro), che creeranno più di 200 nuovi posti di lavoro. (Res)

Grecia: Caritas Armena e Hellas, nasce il primo consultorio familiare ellenico. Mons. Bazouzou (armeno): “La cura dell’ascolto” (SIR 22.02.19)

Un consultorio familiare per rispondere in modo efficace ai bisogni delle famiglie in difficoltà: è il progetto messo in campo dalla Caritas dell’esarcato armeno cattolico di Atene, in sinergia con Caritas Hellas, l’arcidiocesi della capitale e Caritas Italiana. Si tratta del primo Consultorio familiare di Grecia e sarà operativo dalle prossime settimane. Il sostegno della Cei, attraverso l’Ufficio per la pastorale della famiglia7

Un consultorio familiare per rispondere in modo efficace ai bisogni delle famiglie in difficoltà: è quanto si propongono mons. Joseph Bazouzou, nativo di Aleppo in Siria, e Amministratore apostolico degli armeni cattolici in Grecia, in sinergia con Caritas Hellas, l’arcidiocesi di Atene, Caritas Italiana ed altri partner che in queste settimane stanno lavorando al lancio dell’iniziativa.

Come è noto, lo scorso 20 agosto la Troika (Bce, Ue e Fmi) ha dato il via libera alla Grecia per uscire dal programma di salvataggio, costato ben 288,7 miliardi di euro di prestiti in cambio di duri pacchetti di tagli alla spesa sociale dalla sanità alle pensioni, dal lavoro all’istruzione, che hanno penalizzato in modo particolare le famiglie. Secondo alcune stime per la metà dei nuclei familiari greci l’unica fonte di reddito disponibile è la pensione di uno dei suoi membri. Una famiglia su tre dichiara di avere almeno un componente disoccupato. Più del 30% dei nuclei familiari non riesce a fare fronte al pagamento di tasse, mutui e bollette. Sono in aumento divorzi e separazioni, ma non sono tutte di natura conflittuale. Molte coppie si separano solo per cercare di alleggerire il prelievo fiscale sui rispettivi stipendi. Ma non mancano le famiglie scoppiate per le difficoltà economiche. Penalizzate anche quelle con disabili: molte non ricevono più il sussidio come in passato a causa dei tagli. Per ottenere una pensione prima bisognava avere una percentuale di disabilità di almeno il 67%, mentre oggi è salita all’80%.

Un quadro critico. Un quadro critico, aggravato anche dal continuo passaggio di migranti, che da tre anni gli operatori e volontari del Centro di Ascolto, sito presso la sede della Caritas dell’esarcato armeno cattolico di Atene, nel quartiere di Neos Kosmos, registrano ogni giorno nella loro attività. “All’inizio – spiega al Sir mons. Bazouzou – abbiamo avuto a che fare soprattutto con profughi e rifugiati, ma pian piano nel Centro sono arrivate anche le famiglie greche. A tutti abbiamo offerto un aiuto anche se non in modo sistematico. Da qui l’idea di implementare il servizio, indirizzandolo anche verso i bisogni specifici di una famiglia, a partire dall’ascolto”. Nel portare avanti l’idea di un consultorio familiare – “una novità assoluta per la Grecia che ne è sprovvista” sottolinea il sacerdote – la Caritas dell’esarcato armeno cattolico di Atene è sostenuta, oltre che da Caritas Italiana, anche dalla Cei, dall’Università cattolica di Brescia e dalla Caritas di Foligno, quest’ultima attiva con il suo braccio operativo “L’Arca del Mediterraneo” e dalla Confederazione Italiana dei Consultori familiari di Ispirazione Cristiana, presieduta da don Edoardo Algeri.

La cura dell’ascolto. “Abbiamo avuto diversi incontri preparatori per mettere a punto i dettagli del progetto che riteniamo di particolare importanza – spiega mons. Bazouzou – la Grecia, infatti, fino ad oggi, non ha nessun Consultorio attivo. Quindi saremo degli apripista in questo ambito. Prima della crisi che ha sconvolto il nostro Paese vi erano degli operatori sociali che andavano nelle scuole e nelle università per incontrare gli studenti. Ma anche questo servizio minimo è scomparso”. L’impegno assunto non spaventa l’amministratore apostolico degli armeni cattolici in Grecia: “ci attende un lavoro duro e complicato. I problemi delle famiglie sono tanti e legati anche a liti, separazioni, divorzi.

La cura dell’ascolto che può dare un Consultorio familiare aiuterà a trovare soluzione ai problemi.

Lo stesso vale per quelle famiglie in cui si manifestano disagi comportamentali, problemi psichici e fisici. Spesso i genitori non sono in grado di provvedere ai bisogni del proprio nucleo familiare e ciò provoca notevoli ricadute psicologiche. Per tutti questi motivi serve qualcuno preparato che sappia consigliare la famiglia sulle strade da percorrere per uscire fuori dalla crisi”. Pronta la piccola task force del primo Consultorio greco: “il team sarà composto da una psicologa, una ginecologa e una consulente familiare” e dallo stesso padre Bazouzou. L’ufficio è quello della sede Caritas a Neos Kosmos e l’apertura è prevista già nelle prossime settimane. “Abbiamo già quattro famiglie assistite ma in questa fase iniziale – spiega il padre armeno – cercheremo di pubblicizzare il Consultorio”. L’iniziativa sta avendo anche dei risvolti ecumenici poiché sono stati avviati contatti con sacerdoti di altre denominazioni cristiane. L’obiettivo è anche quello di coinvolgere la Chiesa greco-ortodossa.

 

L’impegno della Cei. Una collaborazione auspicata anche dalla Cei che sostiene il progetto attraverso il suo Ufficio nazionale per la pastorale della Famigliadiretto da don Paolo Gentili. “L’apporto della Cei al progetto del Consultorio – dichiara al Sir don Gentili – va letto nell’orizzonte del consolidamento della comunità ecclesiale che è fatta di famiglie che hanno bisogno di sostegno concreto anche sul piano pastorale.

Abbiamo ascoltato il grido di aiuto della Chiesa greca e delle altre confessioni religiose sorelle. C’è una comunità da ricostruire e questa opera credo debba essere compiuta anche con un accompagnamento della vita di coppia, di famiglia, in ogni dimensione della vita umana, affettiva e di fede.

Metteremo a disposizione del progetto la nostra esperienza nel campo. Si tratta – conclude il direttore – di un progetto apripista utile anche a rifondare una vera e propria pastorale familiare in Grecia”.

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Armenia: presidente parlamento a Mosca il 25-27 febbraio (Agenzianova 22.02.19)

Erevan, 22 feb 18:23 – (Agenzia Nova) – Il presidente del parlamento di Erevan, Ararat Mirzoyan, si recherà in visita ufficiale a Mosca nella giornata del 25 febbraio, su invito del presidente del Consiglio federale (la camera alta del parlamento di Mosca), Valentina Matvijenko. Lo ha annunciato oggi il servizio stampa del parlamento armeno. “Una delegazione ufficiale, guidata dal presidente Mirzoyan, sarà a Mosca per una visita di lavoro dal 25 al 27 febbraio, su invito del presidente del Consiglio federale russo, Valentina Matvijenko”, si legge nel messaggio diffuso dal servizio stampa del parlamento di Erevan.
(Res)

Gli onorevoli pellegrini dell’Arca di Noè (Ilfattoquotidiano.it 21.02.18)

Il cambiamento va bene, ma la tradizione è tradizione. E pare resistere a qualunque cosa. E così anche quest’anno, nonostante l’aria che tira, i parlamentari italiani andranno in pellegrinaggio: entro domani si saprà quanti tra deputati e senatori avranno risposto all’invito di Maurizio Lupi che da anni organizza con il Cappellano di Montecitorio un viaggio…

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Domani alla Libreria Arcadia l’ Armenia di Antonia Arslan (Giornaletrentino 20.02.19)

TRENTO. Domani 21 febbraio alle 19, alla Libreria Arcadia di via Fontana 16 a Rovereto, arriva Antonia Arslan con le sue storie armene. Antonia Arslan, scrittrice e saggista italiana di origine…

TRENTO. Domani 21 febbraio alle 19, alla Libreria Arcadia di via Fontana 16 a Rovereto, arriva Antonia Arslan con le sue storie armene. Antonia Arslan, scrittrice e saggista italiana di origine armena, ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Sostiene di aver ritrovato la sua “armenità” (una condizione dell’anima e culturale), attraverso la poesia di Varujan.

È stata capace di raccontare la storia di un popolo e la diaspora armena attraverso libri come “La masseria delle allodole” ( trasposto in un film dai fratelli Taviani ), “La strada di Smirne” e “Lettera a una ragazza in Turchia”, solo per citarne alcuni. Ovviamente al centro del suo interesse è sovente finita la scottante vicenda del genocidio armeno operato dai turchi a ridosso della prima guerra mondiale e poi rimosso e negato dalla coscienza collettiva turca: un genocidio che rappresenta una sorta di anticipazione dell’olocausto compiuto ai danni degli ebrei dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

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LaF, da giovedì 21 febbraio “Cucine segrete”, la penultima stagione (Mixerplanet 20.02.19)

Da giovedì 21 febbraio alle ore 21.10 laF (Sky 135) torna a promuovere e a divulgare l’opera di Anthony Bourdain con l’inedita e penultima stagione di “Cucine Segrete”, serie vincitrice di 10 Emmy Awards, tra cui 6 postumi nel 2018.

Un travel show unico, che ha convinto critica e pubblico dalla sua nascita nel 2013 e che la tv di Feltrinelli trasmette in esclusiva per l’Italia dal 2014, condividendone i valori: lo chef, giornalista e scrittore newyorkese recentemente scomparso si è infatti sempre interessato non solo a raccontare le tradizioni gastronomiche del mondo ma anche a cogliere le dinamiche sociali, economiche, storiche e culturali dei Paesi e delle città che visitava, con un occhio di riguardo al racconto delle popolazioni più povere e discriminate, cambiando il modo di trattare i temi legati ai viaggi e alla cucina in tv. Un’opera che gli è valso 2 Creative Arts Emmy Awards, 1 Peabody Award, 4 Critics’ Choice Awards e un PGA Award a gennaio 2019; Bourdain è stato inoltre insignito di un Premio onorario ai CLIO Awards come riconoscimento del lavoro fatto per avvicinare milioni di spettatori a nuove culture culinarie.

West Virginia, Canada, Armenia, Uruguay, Bhutan, Berlino, Hong Kong e Louisiana sono le 8 tappe dell’11a stagione di “Anthony Bourdain: Cucine Segrete”. Si parte dal West Virginia, dove Anthony scopre le radici della cultura orgogliosa del luogo, discutendo con i residenti sia di politica sia della loro vita oltre l’industria del carbone, assaggiando con loro i piatti tipici degli Appalachi: polpette di tartaruga, sugo di scoiattolo e carne d’orso. Nell’isola di Terranova in Canada, Bourdain, in compagnia dei famosi chef Frederic Moran, Jeremy Charles e David McMillan, esplora questo luogo ricco di pesci e selvaggina, partecipando alla pesca del merluzzo, alla caccia all’alce e al lancio delle asce. In seguito il viaggio continua in Armenia insieme a Serj Tankian, celebre frontman della band metal System of a Down e originario proprio di questa regione, dove Bourdain scopre non solo la gastronomia tradizionale, ma anche la storia del genocidio a cui è stata sottoposta la popolazione locale. Nella quarta tappa del suo viaggio, accompagnato dallo chef e ristoratore Ignacio “Nacho” Mattos, Bourdain arriva in Uruguay e trova una nazione che sta progredendo a livello sociale, ma che porta ancora i segni evidenti del suo passato coloniale, riscontrabili anche nella cucina locale.

In Bhutan, con il regista Darren Aronofsky, Bourdain viaggia lungo l’autostrada Est/Ovest, nota per le sue spettacolari vedute delle montagne dell’Himalaya, condivide un pasto con i pastori di yak e assiste a una gara di tiro con l’arco di bambù. Assieme a fotografi, buttafuori, proprietari di cabaret e ai musicisti Anton Newcombe e Ellen Allien, Anthony visita poi Berlino, una città estremamente accogliente e pullulante di creatività. La tappa successiva è la città di Hong Kong, una moderna metropoli in continua trasformazione, attraverso gli occhi del leggendario direttore della fotografia Christopher Doyle; infine, in Louisiana, Bourdain partecipa al celebre carnevale, il Mardi Gras.

L’11a stagione di “Anthony Bourdain: Cucine Segrete” (Anthony Bourdain: Parts Unknown), 8 episodi da 45 minuti ciascuno, va in onda per 4 giovedì dal 21 febbraio 2019 su laF (Sky 135) alle 21.10 ed è disponibile anche su Sky Go e Sky on Demand.

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Nagorno-Karabakh: Osce, presidente Lajcak sarà in Armenia e Azerbaigian a marzo (Agenzianova 19.02.19)

Mosca, 19 feb 11:51 – (Agenzia Nova) – Il ministro degli Esteri della Slovacchia, Miroslav Lajcak, già presidente di turno dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), ha annunciato oggi di volersi recare in visita ufficiale nelle capitali di Armenia e Azerbaigian il mese prossimo, per discutere la questione relativa al conflitto in corso nel Nagorno-Karabakh con le autorità dei due paesi caucasici. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Sputnik”. “Mi recherò a Baku ed Erevan nella prima metà di marzo, per discutere questa ed altre questioni”, ha detto il capo della diplomazia slovacco al termine del suo incontro di oggi con l’omologo russo, Sergej Lavrov. (segue) (Rum)

Genocidio armeno, respinti i ricorsi contro il monumento (Tio.ch 18.02.19)

GINEVRA – Gli abitanti della zona del parco Trembley a Ginevra non possono opporsi all’installazione del monumento commemorativo del genocidio armeno “Les Réverbères de la mémoire” (i riflessi della memoria): lo ha deciso il Tribunale federale (TF), che ha negato alle persone in questione il diritto di ricorrere.

Con la sentenza pubblicata oggi potrebbe essere posta la parola fine a una vicenda che si trascina da oltre dieci anni: la città aveva infatti approvato già nel 2008 l’erezione del monumento, opera del 50enne artista francese di origine armena Mélik Ohanian e costituito da alti lampioni a cui sono appese delle ampolle a forma di lacrima.

In un primo tempo l’autorità aveva manifestato l’intenzione di collocare la struttura nella città vecchia, ma vi erano stati problemi di natura archeologica. Si era poi pensato a un’area vicina al Palazzo delle Nazioni Unite, dove già si trova una statua del Mahatma Gandhi: ma questa scelta – invisa alla Turchia – era stata disapprovata anche dalle autorità federali, che temeva per la neutralità della Ginevra internazionale.

La città ha quindi optato per il parco Trembley, un giardino pubblico nel quartiere di Petit-Saconnex. La giustizia aveva dato il via libera nel marzo 2018, non riconoscendo ai ricorsi l’effetto sospensivo. L’opera è così stata inaugurata nell’aprile dello stesso anno.

Alcuni abitanti della zona hanno però chiamato in causa il Tribunale federale, sostenendo che con l’installazione del monumento il parco sarebbe potuto diventare un luogo di manifestazioni e di tensioni fra la comunità turca e quella armena.

Nella sua sentenza, la corte di Losanna ricorda che “i vicini hanno il diritto di presentare ricorso quando sono interessati con certezza o almeno con sufficiente probabilità dagli inconvenienti che una decisione può causare”. Nel caso in questione secondo i giudici questa condizione non è soddisfatta. “I ricorrenti non spiegano chiaramente in che cosa consistano i disturbi che temono, né in che modo sarebbero colpiti in modo particolare e più intenso rispetto al resto delle altre persone”.

Per il TF i tribunali ginevrini non hanno perciò arbitrariamente negato la capacità di ricorso. La corte ha quindi condannato i ricorrenti a pagare le spese giudiziarie di 3000 franchi e a risarcire la città con 3000 franchi per gli oneri legali.

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Super: torna lo scouting dei brand di ricerca by Pitti Immagine -Design emergente dall’Armenia- (Vogue.it 18.02.19)

…. Torna anche a questa edizione il progetto speciale dedicato alla scena della moda e del design emergente dall’Armenia, in collaborazione con Fashion & Design Chamber of Armenia. Protagonisti sei giovani designer, alcuni al loro debutto internazionale

  1. 1

    Avagyan_ Sonya Avagyan, giovane designer armena, lancia il proprio marchio concentrandosi inizialmente su t-shirt e felpe dall’anima pop e sperimentale. Capi sportivi e funky si fondono con l’eredità della terra d’origine alla luce di un perfetto senso dello stile.
  2. 2

    Kivera Naynomis _ Tra i più apprezzati luxury fashion brand presenti sul mercato armeno, le collezioni di Kivera partono dalla lezione della sartoria classica per costruire un raffinato omaggio alle tradizioni culturali, artistiche e architettoniche del Paese.
  3. 3

    LOOM Weaving _Sorelle e fondatrici del brand, Inga e Elen Manukyan realizzano una collezione che conferisce all’antica pratica del ricamo hand made uno stile moderno e luminoso. Un guardaroba dall’anima pratica ed insieme elegante, dove ogni capo è un pezzo unico.
  4. 4

    Shabeeg _ Su capi disegnati a mano e poi realizzati da eccezionali maestri, le stampe si ispirano alla natura armena nel suo complesso: la fauna, la flora, la storia secolare, l’abbigliamento tradizionale (taraz), l’architettura e molto altro.
  5. 5

    Vahan Khachatryan _ Nato e cresciuto a Yerevan, Vahan trae profonda ispirazione dall’eredità artistica del nonno pittore. Già punto di riferimento nel panorama della moda armena, il brand si distingue per i suoi abiti esclusivi, dove l’eccellenza della qualità e del design è amplificata dalla cura del dettaglio.
  6. 6

    Z.G.EST_ Zero Gravity Established punta su abiti confortevoli e accoglienti per una sensazione di assenza di gravità. Giovane brand di successo sul mercato armeno, le sue collezioni si contraddistinguono per smart style, proposte design innovative e la camicia come elemento chiave.

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Nagorno-Karabakh: ministri Esteri russo e armeno discutono prospettive risoluzione conflitto (Agenzianova 17.02.19)

Mosca, 17 feb 10:31 – (Agenzia Nova) – I ministri degli Esteri di Armenia e Russia, rispettivamente Zohrab Mnatsakanyan e Sergej Lavrov, hanno avuto ieri un incontro bilaterale a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in corso nel capoluogo della Baviera. Lo ha confermato il ministero degli Esteri di Mosca in un comunicato. Al centro dei colloqui, lo stato delle relazioni bilaterali e la questione del Nagorno Karabakh. Il ministero russo ha reso noto che durante i colloqui le due parti hanno discusso delle prospettive della risoluzione del conflitto nella regione. Inoltre è stata sottolineata l’importanza degli sforzi compiuti dai copresidenti del gruppo di Minsk dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e altri temi di attualità del partenariato bilaterale, dell’agenda regionale e internazionale “nell’atmosfera di amicizia” nelle relazioni tra i due paesi. (segue) (Rum)