Futuroquotidiano.com – La scrittrice Arslan a Fq: “Racconto la forza delle donne armene per non dimenticare la diaspora” (26 mar 2015)

Un vero e proprio best seller, arrivato alla sua 33° edizione, tradotto in tutto il mondo e portato sul grande schermo dai fratelli Taviani nel 2007. Forse per la prima volta nella storia della letteratura italiana, con il suo “La masseria delle allodole”, Antonia Arslan portò all’attenzione del grande pubblico la questione del genocidio armeno. Dall’anno in cui uscì il romanzo, finalista al premio Campiello e vincitore del Premio Stresa di narrativa 2004, si cominciò a parlare di più del sistematico sterminio compiuto dall’Impero Ottomano ai danni degli armeni residenti sul suolo turco nel 1915. La letteratura, allora, venne in soccorso alla storia. Una storia troppo spesso trascurata se non addirittura ignorata, nonostante si trattasse del primo grande genocidio del ‘900, che spianò la strada alla ben più conosciuta shoah degli ebrei. Incontriamo la Arslan all’indomani dell’uscita del suo ultimo lavoro, “Il rumore delle perle di legno”, edito da Rizzoli, un libro dove ancora una volta, attraverso i ricordi della scrittrice e una saga familiare, prende corpo l’immagine viva del suo popolo, prima dopo e durante il genocidio. Antonia è una signora bionda, piccolina, energica, dalla voce cordiale ma ferma. Continua

Italian.cri.cn – Xi Jinping incontra il presidente dell’Armenia. (25 mar 2015)

Il 25 marzo presso la Grande Sala del Popolo a Beijing, il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il presidente armeno Serzh Sarkisyan.
Xi Jinping ha affermato che negli ultimi 23 anni sin dall’allacciamento delle relazioni diplomatiche, Cina e Armenia hanno sempre portato avanti le loro relazioni all’insegna del rispetto e sostegno reciproci, svolto una cooperazione paritaria e di mutuo vantaggio, effettuato il coordinamento negli affari internazionali e regionali, e promosso lo sviluppo sano e stabile delle relazioni bilaterali.
Sarkisyan ha affermato a sua volta che l’Armenia considera la Cina come un buon amico, e desidera impegnarsi insieme alla Cina per promuovere il continuo sviluppo delle relazioni bilaterali e della cooperazione nei vari settori.

Aleteia.org – La Santa Sede non abbandonò il popolo armeno nel suo genocidio in Turchia (25 mar 2015)

Benedetto XV è stato l’unico governante o leader religioso a protestare per il crimine di massa contro gli armeni
In vista dell’Eucaristia che papa Francesco celebrerà il 24 aprile prossimo in commemorazione del “genocidio armeno”, assumono grande rilevanza ricerche come quella di padre Georges-Henry Ruyssen S.J., che si è immerso negli archivi della Congregazione delle Chiese Orientali e ha pubblicato quattro libri approfondendo questa triste vicenda, come ha ricordato La Civiltà Cattolica.

“Genocidio armeno” è la definizione che viene data al massacro di persone di origine armena in Turchia da parte dell’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1923, con il tragico risultato di circa un milione e mezzo di morti e di milioni di sfollati di quell’etnia. Continua

Agenzia Fides – Il Parlamento armeno vota una dichiarazione di condanna dei Genocidi assiro e greco (25 mar 2015)

Erevan (Agenzia Fides) – Il Parlamento armeno ha votato martedì 24 marzo una risoluzione di condanna dei massacri contro gli assiri e i greci compiuti nell’Impero ottomano tra il 1915 e il 1923. La risoluzione è stata sostenuta da tutte le forze politiche presenti in Parlamento, e ha ottenuto il favore unanime di 117 parlamentari. Non si sono registrati voti contrari o astensioni. Lo scorso febbraio, l’intenzione dichiarata dal Parlamento armeno di voler adottare una dichiarazione di condanna delle stragi subite un secolo fa da greci e assiri nei territori ottomani rimasti sotto dominio turco era stata commentata positivamente da associazioni e gruppi militanti impegnati nella tutela della memoria storica di quei tragici fatti, definiti rispettivamente come “Genocidio greco” e “Genocidio assiro”. Nella dichiarazione si ribadisce che tutte le minoranze etniche e religiose furono oggetto dei massacri perpetrati dai Giovani Turchi. Meno di due anni fa, l’ipotesi di adottare una dichiarazione analoga – sponsorizzata da alcuni partiti politici armeni – era stata respinta dal Parlamento di Erevan. (GV)

Panorama.it – Armenia: metamorfosi tra memoria e identità (25 mar 2015)

A Roma una settimana color melograno. Nell’anno del centenario del genocidio armeno film, libri e dibattiti sul “piccolo” Paese che stregò anche Tonino Guerra

“La Storia non dimentica, non dimentica mai”. Lo dice, occhi colmi di lacrime, Kevork Orfalian all’uscita del cinema Trevi a Roma, dove si è appena conclusa l’anteprima italiana del film The Cut del regista turco-tedesco Fatih Akin. A giudicare dai capelli bianchi, Kevork Orfalian è un figlio di sopravvissuti al genocidio armeno, che si è consumato in Turchia a partire dal 1915. Più di un milione e mezzo di persone, donne, uomini, bambini, anziani, massacrati dai Giovani Turchi, ultima malvagia espressione (e rappresentazione) dell’impero Ottomano che fu. Continua

Targatocn.it Saluzzo dal genocidio degli armeni alla guerra del Califfato: se ne parla giovedì 26 marzo (25 mar 2015)

Saluzzo dal genocidio degli armeni alla guerra del Califfato: se ne parla giovedì 26 marzo
Alle 18, all’Interno 2, convegno sull’avanzata del fondamentalismo in Oriente e Occidente, con Souad Sbai, Alberto Rosselli e Gianna Gancia. Il ruolo strategico delle donne e l’urgenza di reagire. Continua

Gamberorosso.it – Vinitaly 2015 report. Appunti di degustazione. Alla scoperta dei vini armeni: Karasì dell’azienda Zorah (24 mar 2015)

Al Vinitaly una verticale ci fa scoprire il Karasì dell’azienda Zorah. Un un rosso da uve autoctone arenì noir: vigne a piede franco, grande escursione termica e una tradizione enologia che risale a 6100 anni fa.
Un luogo prevalentemente montuoso fatto di rocce, picchi, montagne e storia. È il Vayots Dzor, in Armenia, una nazione da sempre in lotta per la propria indipendenza che nei primi anni del ‘900 ha subìto un pesante genocidio operato da quello che allora era chiamato l’Impero Ottomano. La storia ha segnato profondamente la popolazione, che a seguito delle numerose guerre ha affrontato una diaspora che ha sparpagliato molti armeni in tutto il mondo. Continua

Agenzia Fides – Per le chiese armene in territorio turco niente rintocchi di campana per i cento anni dal Genocidio. (24 mar 205)

Istanbul (Agenzia Fides) – Cento rintocchi di campana da far risuonare in tutte le chiese armene del pianeta alle 19,15 – ora scelta per richiamare simbolicamente l’anno 1915 -, e commemorare anche in questo modo il centesimo anniversario del Genocidio armeno: è questa una delle iniziative che il prossimo 23 aprile, alla vigilia della giornata commemorativa del centenario del “Grande Male”, su indicazione del Patriarca Karekin II uniranno tutte le comunità armene sparse nel mondo. Con una eccezione di rilievo: all’evento non parteciperanno le chiese del Patriarcato armeno di Costantinopoli, sparse sul territorio turco. Lo riferisce il settimanale armeno bilingue di Istanbul, riportando notizie provenienti dall’Arcivescovo Aram Ateshian, attuale Vicario Generale del Patriarcato, secondo cui le comunità armene in quei giorni celebreranno Messe di suffragio e momenti liturgici commemorativi, compresi quelli dedicati ai caduti della Battaglia di Gallipoli. Ma senza i cento rintocchi di campana.
Del Patriarcato armeno di Costantinopoli è formalmente ancora titolare il Patriarca Mesrob II, colpito 7 anni fa da una malattia incurabile. Dal 2008 le funzioni di Vicario del Patriarca sono state assolte dall’Arcivescovo Aram Ateshian. Ma da tempo si è aperto nella comunità armena apostolica di Turchia un dibattito, a tratti lacerante, sulla sua possibile successione, con membri autorevoli della comunità armena presente in Turchia che sostengono la necessità urgente di eleggere un Co-Patriarca con funzioni piene, che assuma la guida del Patriarcato. (GV)

Spondasud.it – Il genocidio armeno: ecco perché noi non rimarremo in silenzio. (23 mar 2015)

Una storia, un uomo, un volto per ricordare il genocidio del popolo armeno. La storia è quella di Aharon Manukyan, un sopravvissuto. Questo nome a molte persone non dirà nulla. L’anno scorso Aharon ha festeggiato il centesimo compleanno. Quando una giornalista della mia agenzia di stampa andò a casa sua, gli occhi raccontavano la purezza del suo carattere e le sue mani mostravano le avversità che aveva trascorso durante la sua vita. È nato nel villaggio armeno di Van, villaggio che attualmente si trova in Turchia. Ma ciò che lui considera la sua casa è un orfanotrofio americano, orfanotrofio organizzato nell’Armenia sovietica in seguito al genocidio.
È una storia che in Italia viene raccontata per la prima volta nel libro “Il Genocidio armeno: 100 anni di silenzio – Lo straordinario racconto degli ultimi sopravvissuti” (Arkadia Editore), un volume prezioso che serve a tenere viva la fiamma della memoria e a ricordare, cento anni dopo, il primo crimine contro l’umanità dell’era moderna. La storia di Aharon ha un milione di storie gemelle, di sopravvivenza, di libertà e di superamento dei pregiudizi. Continua

Sporteconomy.it Il genocidio degli armeni divulgato attraverso la Maratona di Roma (22 mar 2015)

Questa mattina il giovane imprenditore barese Diran Timurian, componente del “Bari Road Runners Club” ha corso la XXI Maratona di Roma con il pettorale “9452”.
Diran Timurian ha gareggiato con una speciale maglia progettata e realizzata per commemorare il Centenario del Genocidio del Popolo Armeno (1915-2015) di cui egli stesso è discendente, come indicano sia il nome che il cognome. “I 42 km che percorrerò serviranno ad onorare 1.500.000 armeni massacrati per mano dell’ignoranza”, ha dichiarato lo stesso Timurian. Continua