wwwitalia.eu – Armenia: dal genocidio alle rinascita culturale. (21 mag 2015)

In programma mostre, dibattiti, presentazioni di volumi e di iniziative umanitarie Armenia: dal genocidio alla rinascita culturale.
L’iniziativa – che è promossa anche dalle associazioni Calibiza Arte Nuova e Livorno delle Nazioni – ha avuto avvio con l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Comunale dell’atto n. 18 del 11 febbraio 2015 con il quale il Sindaco e la Giunta si impegnano ad esprimere piena solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili.
Il programma “Armenia: dal genocidio alla rinascita culturale” teso a far luce sulla drammaticità dell’evento, da una giornata di riflessione- quale era in un primo momento- si è trasformato poi in una settimana di eventi che inviteranno la cittadinanza livornese a conoscere la storia del popolo armeno; un popolo che un secolo fa ha subito la prima epurazione etnica da parte del governo Turco e oggi richiede rispetto, giustizia, stima e collaborazione reciproca. Del resto la comunità armena ha significato tanto per lo sviluppo economico della nostra città nel 1600 e 1700.  Continua

Oasport.it – Judo, Europei 2015: appuntamento con la storia per l’armeno Davtyan (21 mag 2015)

Piccolo Paese del Caucaso, l’Armenia non può vantare gli squadroni delle altre repubbliche di questa regione geografica, la Georgia e l’Azerbaijan, ma si è spesso ritagliata uno spazio di rilievo all’interno dei Campionati Europei di judo, vincendo sette medaglie nella storia della rassegna continentale.

Quest’anno, a Baku 2015, l’Armenia sarà presente con solamente tre judoka. La punta di diamante sarà naturalmente Hovhannes Davtyan (60 kg), trentunenne reduce dalla vittoria nel Grand Prix di Zagabria. Questo esperto atleta, infatti, vanta già tre medaglie europee, tra le quali il bronzo vinto l’anno scorso a Montpellier, oltre ad un bronzo mondiale ed al settimo posto olimpico di Londra 2012. Quest’anno, in casa di un Paese che è fortemente in contrasto con l’Armenia dal punto di vista politico, Davtyan spera di vincere una nuova medaglia per eguagliare il connazionale Armen Nazaryan a quota quattro medaglie europee in carriera. Il sogno resta naturalmente il titolo, quello che Nazaryan vinse, proprio tra i 60 kg, dieci anni fa a Rotterdam, diventando il primo e fino ad ora unico campione europeo proveniente dall’Armenia.

Attenzione anche a Zhanna Stankeivch: la judoka della categoria 52 kg fu settima un anno fa, e spera di diventare la prima donna armena a vincere una medaglia continentale. Continua

Veronasera.it – “Grande guerra, dallo scontro all’incontro fra i popoli”: il convegno sul genocidio armeno (21 mag 2015)

“Grande guerra, dallo scontro all’incontro fra i popoli”: il convegno sul genocidio armeno
„”Grande Guerra: dallo scontro all’incontro”. Il tema non poteva che essere che questo, visto che, nel suo primo secolo di vita AFS si è occupata di soccorso umanitario alle popolazioni coinvolte nelle due guerre mondiali e, così facendo, ha appreso il valore della riconciliazione e dell’educazione alla convivenza. L’evento aperto al pubblico organizzato dai volontari di Intercultura di Verona, in collaborazione con il Comune, si terrà sabato 23 maggio, ore 9.15, presso il Palazzo della Gran Guardia per le celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, il ricordo del centenario del Genocidio degli Armeni e per il Centenario dell’American Field Service. La manifestazione ha ottenuto il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri.“  Continua

Corriere della Sera – I libri che sfidano il silenzio sul genocidio degli armeni (20 mag 2015)

La decima puntata di Guerre Culturali – Corriere della Sera – I libri che sfidano il silenzio sul genocidio degli armeni

Gonews.it – Armenia verso la rinascita culturale. L’omaggio nel centenario del genocidio (20 mag 2015)

Quest’anno, nel centenario del genocidio armeno, l’Amministrazione Comunale intende valorizzare la storia, la cultura e l’importanza del popolo armeno con il programma “Armenia: dal genocidio alla rinascita culturale”, percorso di rinascita e partecipazione culturale inserito nel più ampio progetto “Livorno delle Genti”. L’iniziativa – che è promossa anche dalle associazioni Calibiza Arte Nuova e Livorno delle Nazioni – ha avuto avvio con l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Comunale dell’atto n. 18 del 11 febbraio 2015 con il quale il Sindaco e la Giunta si impegnano ad esprimere piena solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili… Continua

Direttanews.it – Bagnasco: “Nel 2014 cristiani perseguitati come armeni” (20 mag 2015)

Il cardinale Angelo Bagnasco ha deciso di esprimere la sua franca opinione in merito alle persecuzioni cui sarebbero soggetti i fedeli della Chiesa Cristiana e Cattolica. Davanti ai numeri del 2014, che hanno evidenziato vere e proprie carneficine di cristiani, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha chiesto di non restare in silenzio. “Facendo spallucce o voltandosi dall’altra parte – ha dichiarato il cardinale – i potenti non potranno che dare un’ulteriore prova della propria cattiva coscienza. Il Tribunale di Dio e della Storia li riterranno conniventi di una strage paragonabile a quella del genocidio armeno”. Continua

Vatican Insider – Turchia, gli armeni «catacombali» escono alla luce dopo un secolo (19 mag 2015)

Marco Tosatti

Dodici armeni originari di Dersim, quello che era il nome antico di quella che adesso è la provincia turco-orientale di Tunceli, hanno ricevuto il battesimo nei giorni scorsi in una chiesa armena di Istanbul. Il gruppo dei neo-battezzati viene da famiglie che avevano nascosto – dopo il genocidio del 1915 – la loro eredità cristiana e armena per un secolo; e che adesso avevano deciso di vincere la paura del pregiudizio sociale per riacquistare un’identità a lungo negata.

La cerimonia è stata officiata dal vicario del Patriarca, l’arcivescovo Aaram Atesyan e da padre Dirtad Uzunyan nella chiesa di Santo Stefano (Surp Istepanos) a Yeşilköy, a Istanbul. Il battesimo è stato preceduto da un corso di catechismo e di dottrina cristiana durato sei mesi. E nel corso della stessa cerimonia è stato celebrato il matrimonio cristiano per due coppie di sposi. Uno dei neo-cristiani, Hovannes Minas – battezzato e sposato nello stesso giorno – ha dichiarato di aver voluto assolvere un impegno morale preso verso i suoi genitori e i suoi nonni. «È un giorno di grande felicità per me – ha detto al sito armeno Agos – Sono stato battezzato, e ci siamo sposati religiosamente nello stesso giorno, è una felicità inesprimibile. Non abbiamo mai dimenticato la nostra religione. Ora possiamo vivere liberi».

E ha aggiunto parole particolarmente commoventi: «Avevo promesso a mio padre e a mia madre che li avremmo seppelliti in un cimitero armeno. E sono stato in grado di mantenere anche questa promessa. Eravamo solo in tre, quando abbiamo deciso di farci battezzare; ma il nostro numero è cresciuto gradualmente fino a dodici. Siamo molto felici». Continua

Piacenzasera.it – Il genocidio degli Armeni, tre giorni di convegno in Fondazione (19 mag 2015)

L’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano ospiterà il 3° Convegno per la storia e il suo insegnamento nell’era digitale in programma il 21 (pomeriggio) -22 – 23 (mattina) maggio 2015 . Il Convegno di INSMLI e ISREC (patrocinio Presidenza Consiglio Ministri e Miur) è quest’anno dedicato a “@grandeguerra.eu. Il genocidio degli Armeni e la prima Guerra mondiale”, prevede l’esonero dal servizio scolastico e dà diritto, laddove vi sia il riconoscimento dell’Ente, di credito formativo. Continua

Caratteriliberi.eu – Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte quinta (19 mag 2015)

di Claudio Vercelli

Nelle memorie del suo segretario personale ad Abdul Hamid II è attribuita la volontà netta di perseguire una «politica di severità e di terrore contro gli armeni; in ragione di ciò decise di dare loro un colpo economico, impedendo che potessero commerciare e negoziare» (così secondo lo storico Vahakn Dadrian, nella sua monumentale «Storia del genocidio armeno»), con l’evidente fine di determinarne l’isolamento sociale, oltreché quello politico e civile. L’ondata di violenze preordinate colpì quindi in particolare modo i distretti di Bitlis, Diyabakir, Erzurum, Mamurel-ul-Aziz, Sivas, Trebisona e Van. In quei mesi migliaia di civili vennero assassinati, sia per mano dell’esercito ottomano che della cavalleria curda come anche per l’intervento predatorio di una parte della popolazione musulmana. Molti furono i morti nell’inverno tra il 1895 e il 1896.

I massacri proseguirono nel 1897, anno in cui il sultano dichiarò tuttavia la «questione armena» come definitivamente conclusa. Nella massa di morti che a quel punto si contavano, vi erano anche esponenti di rilievo delle organizzazioni politiche comunitarie locali, mentre altri erano fuggiti in Russia. Costantinopoli decretò la chiusura delle associazioni armene e impose un duro giro di vite nei confronti delle restanti organizzazioni politiche. Nel mentre si consumava questa mattanza collettiva anche altre minoranze anatoliche furono fatte bersaglio di violenze. I reparti di hamidié, infatti, si adoperarono contro gli assiri di Diyarbakir, Hasankeyf, di Sivas come di altre aree attigue. È impossibile determinare con certezza quanti morti procurò la prima ondata di massacri anti-armeni. Continua

Osservatorio Balcani E Caucaso – Genealogy: l’Armenia a Eurosong (19 mag 2015)

Un gruppo di giovani provenienti da ogni parte del mondo rappresenta l’Armenia al festival della canzone europea di Vienna. Incontro con Vahe Tilbian, armeno d’Etiopia

Vahe Tilbian è uno dei sei componenti del gruppo Genealogy, che questa sera rappresenterà l’Armenia all’Eurovision Song Contest di Vienna. Vahe è nato in Etiopia ed è parte di una piccola comunità, quella armeno etiope, che ha una grande storia. Del 2012 è il suo primo album da solista, Mixology. Tra le varie lingue che parla, c’è anche l’italiano.

Come mai parli l’italiano?

Ho molti amici in Etiopia che sono italiani, e anche la moglie di mio zio è per metà italiana e per metà scozzese. Così, l’ho imparato grazie alla mia famiglia. Più tardi, l’ho studiato anche all’università, in Canada. Continua