DIFFIDATE DALLA PROPAGANDA AZERA, DIFFIDATE DALLE FAKE NEWS DEL DITTATORE ALIYEV

Questa mattina numerose agenzie di stampa italiane e internazionali hanno diffuso una notizia proveniente da fonti ufficiali azere (Ufficio del Procuratore generale del Paese) secondo la quale “un missile aveva colpito la città di Ganja dove sono morte 13 persone e altre 52 sono rimaste ferite”.  Alla notizia giunta nelle redazioni sono seguite immagini video come “prova” inconfutabile dell’accaduto.

Da un esame attento del video si evincono però  molte discrepanze che mettono in dubbio l’autenticità del fatto così come presentato.

A parte il fatto che subito dopo il presunto bombardamento erano già sul posto “operatori di informazioni” del regime azero (come noto a nessun corrispondente straniero è ammesso l’ingresso nel Paese),  le autorità fanno vedere, come prova, che l’artiglieria armena spara decine di colpi in direzioni della città di Gandja, per poi affermare (sempre nello stesso video) che c’è stata UNA sola esplosione senza spiegare dove sono andate a finire le altre bombe.

Pochi istanti dopo lo scoppio dell’ordigno l’assistente del Presidente dell’Azerbaigian ha diramato la notizia che la bomba è stata lanciata da parte armena indicandone persino il modello di fabbricazione, nonostante sia risaputo quanto sia difficile individuare il modello di una bomba senza aver effettuato prima le dovute verifiche.

Come se tutto questo non bastasse le autorità azere hanno diramato anche la foto  del corpo di una bimba sotto le macerie facendo pensare che sia una delle vittime del bombardamento ma in realtà utilizzando un immagine che si riferisce alla guerra in Siria e che risale al 24 settembre del 2016.

Tutto questo è molto sospetto, quasi come se  il regime azero fosse già preparato a questa esplosione.  Nulla ci può sorprendere da parte di un regime che ha mandato migliaia di soldati a morire al fronte e ancora oggi non ha diramato il nome di un solo caduto.

Diffidate dalle FAKE NEWS dell’Azerbaigian.

Consiglio per la comunità armena di Roma