Domenica 26 novembre 2017 – “Nino! Nino!” in onda su RAI-Radiotre

DOMENICA 26 NOVEMBRE 2017, h. 20.30
 
Radiotre – RAI
 
Nell’ambito della rassegna teatrale di RAI-Radiotre Tutto esaurito! – Trenta giorni di teatro a Radiotre, a cura di Antonio Audino e Laura Palmieri, domenica 26 novembre alle 20.30 andrà in onda sulle frequenze radiofoniche di Radiotre il melologo Nino! Nino!, scritto da Sonya Orfalian e promosso dall’associazione Suoni e Pause in collaborazione con l’associazione Luna Scarlatta.
 
Un’occasione per ricordare una delle figure centrali della cultura e della storia politica del nostro Paese. Un’occasione, anche, per contribuire a far conoscere alle giovani generazioni italiane l’universalità, la profondità e l’alto valore morale ed educativo del pensiero di Antonio Gramsci e delle sue riflessioni: un pensiero che si è esercitato non soltanto su aspetti della civiltà politica italiana ed europea in un’epoca segnata dalle tragedie della Storia, ma anche sui destini e le vicende di popoli e di culture lontane dalle nostre contrade.
 
Il melologo di Sonya Orfalian, ispirato alla vicenda umana e politica di Gramsci, vuole anzitutto rappresentare un contributo alla diffusione e alla attualizzazione delle idee originali del grande pensatore e uomo politico sardo. Il lavoro ha al suo centro la lettura scenica di un testo – sostenuto da musiche e proiezioni video – che mira a collegare alcuni spunti della riflessione gramsciana al nostro presente, segnato fortemente dall’incontro e, talvolta, dalla collisione tra popoli e dimensioni culturali diverse a confronto nelle società in cui viviamo.
 
Gramsci, di antiche origini albanesi, non disdegna di occuparsi di temi universali e la sua visione internazionalista lo porta a concentrarsi con generosa passione anche su dolorose questioni che riguardano altri popoli, genti lontane e spesso dimenticate. Tra questi, anche gli Armeni e il loro genocidio.
 
Il melologo è interpretato da Graziano Piazza. Le musiche originali sono di Riccardo Giagni.

X EDIZIONE DEL RICONOSCIMENTO GIORNALISTICO HRANT DINK A ROMA

Giovedì 25 maggio 2017 a Roma, presso la Biblioteca Vallicelliana, si è svolta la X Edizione del riconoscimento giornalistico Hrant Dink per la libertà di informazione.
A cura del Consiglio per la Comunità armena di Roma, in collaborazione con Reporter Senza Frontiere e con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, il riconoscimento è stato assegnato quest’anno alla giornalista Marta Ottaviani, considerata tra i maggiori esperti italiani di Turchia.
Diversi i momenti di ricordo del giornalista armeno-turco Hrant Dink di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario dall’uccisione, uccisione per cui ancora non sono state chiarite le responsabilità. Hanno preso la parola Victoria Bagdassarian Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia, Paola Paesano direttrice della Biblioteca Vallicelliana, Robert Attarian e Nevart Cricorian del Consiglio della Comunità armena di Roma.
La giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha letto l’ultimo articolo di Hrant Dink, mentre l’Avvocato Fulvio Sarzana ha sottolineato gli aspetti più critici della professione giornalistica nel mondo contemporaneo. Marco Tosatti, primo giornalista a ricevere il riconoscimento Hrant Dink nel 2007, ha parlato delle sfide che i giornalisti affrontano quotidianamente e della passione necessaria a svolgere un mestiere difficile e purtroppo bistrattato. Infine Emanuele Aliprandi ha letto le motivazioni che hanno portato alla scelta di assegnare il premio a Marta Ottaviani.
Marta Ottaviani, dopo aver ricevuto il premio dalle mani dell’Ambasciatrice Bagdassarian ha ricordato, visibilmente commossa, Hrant Dink (che lei ha conosciuto durante il suo soggiorno in Turchia) e la sua forza di uomo prima e di giornalista poi e anche del suo grande amore per la Turchia, un paese che oggi vive momenti difficili.
Nel corso della cerimonia Raffaele Aufiero, giornalista e autore teatrale, ha ricevuto una menzione speciale per il suo lavoro e per la sua sensibilità nei confronti dell’Armenia e della sua cultura.

COMUNICATO STAMPA: X edizione del riconoscimento giornalistico Hrant Dink a Marta Ottaviani

Sarà la giornalista Marta Ottaviani ad essere insignita del “Riconoscimento giornalistico Hrant Dink” giunto alla sua decima edizione.

La cerimonia di premiazione avrà luogo presso la Biblioteca Vallicelliana di Roma (via della chiesa nuova 18) il prossimo 25 maggio alle ore 17,30.

Nel corso dell’evento sarà altresì consegnata una “menzione speciale” al giornalista ed editore Raffaele Aufiero per il contributo dato alla divulgazione del pensiero di Dink.

 

>> Scarica l’invito

 

IL RICONOSCIMENTO GIORNALISTICO HRANT DINK

«Quello che voglio è vedere i turchi che parlano di quanto è successo. Bisogna che turchi e armeni inizino a dialogare. C’è una sola strada percorribile ed è quella del dialogo. Sempre».Hrant Dink

Il “Riconoscimento giornalistico Hrant Dink per la libertà di informazione” è stato istituito dal “Consiglio per la comunità armena di Roma” nel 2008 a distanza di una anno dall’assassinio del giornalista armeno turco Hrant Dink , Esso rappresenta un doveroso omaggio ad un uomo che si è battuto per la tolleranza, per il dialogo e per la riconciliazione e rappresenta altresì un momento di riflessione sul tema della libertà di informazione nel mondo.

Il riconoscimento ha lo scopo di valorizzare l’opera dei giornalisti che non esitano a parlare di questioni “spinose. Un premio alla libertà di informazione, ma anche un premio al coraggio ed alla onestà intellettuale, quello stesso coraggio che ha indotto valorosi uomini, come Hrant Dink, (e tanti altri scrittori, giornalisti ed accademici) a non tacere.

 

La prima edizione ha visto premiati i giornalisti Roberto Olla del TG1, Flavia Amabile e Marco Tosatti de La Stampa (con una menzione speciale all’associazione Reporter Senza Frontiere nella persona del suo vicepresidente Domenico Affinito) mentre nella seconda edizione (gennaio 2009) sono state premiate le giornaliste Caterina Maniaci (Libero) e Patrizia Alberici (Radio Rai) con una menzione speciale a Rodolfo Casadei (Tempi). Nella terza edizione il premio fu assegnato ad Antonio Capuozzo mentre la quarta edizione ha visto premiato il Presidente della Comunità di S. Egidio Marco Impagliazzo. La quinta edizione  del 2012 è stata assegnata invece a Gian Antonio Stella e la sesta edizione del 2013 a Maria Cecilia Sangiorgi. L’edizione del 2014 ha visto protagonista il giornalista Piero Marrazzo mentre quella del 2015, in occasione del centenario del genocidio è stata dedicata a tutti i giornalisti che sono caduti mentre svolgevano il loro lavoro. L’anno scorso il riconoscimento fu assegnato ad Anna Mazzone ed a Franca Giansoldati.

 

MARTA OTTAVIANI

Marta Federica Ottaviani è nata a Milano nel 1976. Laureata in Lettere Moderne all’Università Statale di Milano, si è specializzata all’Istituto per la Formazione al Giornalismo Carlo De Martino.

Nel 2005 è partita per Istanbul, dove ha iniziato a scrivere per le principali testate italiane, a iniziare dall’agenzia stampa Apcom.

Oggi collabora soprattutto per i quotidiani Avvenire e La Stampa, Radio In Blu e il periodico Strade, intervenendo spesso come opinionista a Radio3mondo, sul Tgcom e a Omnibus su LA7.

È considerata uno dei maggiori esperti italiani di Turchia.

Dopo otto anni di permanenza nel paese, ora vive fra Milano e Istanbul.

Col suo ultimo libro, Il Reis,  ha vinto il Premio Fiuggi-Storia, per la sezione Gian Gaspare Napolitano-Inviato Speciale (2016).

Ha pubblicato Il Reis. Come Erdoğan ha cambiato la Turchia (Textus Edizioni, 2016), Cose da Turchi  (Mursia, 2008) e Mille e una Turchia (Mursia, 2010).

 

IL CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” (in origine “Consiglio della comunità armena di Roma”) nasce nel 1999 con lo scopo di mantenere, diffondere e rafforzare lo spirito e l’identità armena.

Con gli anni la sua azione non si è limitata alla sola territorialità romana ma ha abbracciato sempre più, grazie alle proprie iniziative e agli strumenti a disposizione, una intensa attività culturale e di opinione a sostegno della Repubblica Armena e di quella del Nagorno Karabakh-Artsakh.

Oltre alla funzione di vigilanza contro il negazionismo e l’armenofobia, ai rapporti con le istituzioni ed ai contatti con i media, promuove (in alcuni casi anche d’intesa con altre realtà italiane o in collaborazione con l’ambasciata nazionale) iniziative a sostegno della causa armena.

È attivo nei rapporti con le istituzioni, il mondo della scuola e quello dell’informazione.

Il sito “comunitaarmena.it” è un attivo portale di informazione sulla realtà armena in Italia e nel mondo.

Anche il comune di Sasso Marconi (BO) sarà inserito nell’elenco dei Giusti del Medz Yeghern. Approvata mozione di solidarietà con il popolo armeno.

In data 29 marzo 2017 il Consiglio Comunale di Sasso Marconi sulla scia di altri comuni italiani a deliberato una mozione a “Sostegno a progetti di approfondimento storico e di divulgazione del genocidio del popolo armeno” nella quale

RILEVATO

che il genocidio è il più feroce e disumano fra i crimini in quanto tende all’eliminazione di tutto un popolo, della sua identità, della sua cultura, della sua storia e della sua religione;

RICONOSCIUTA

la necessità che l’opinione pubblica approfondisca il dramma del popolo armeno affinché tali tragedie della storia siano di monito soprattutto alle giovani generazioni;

ESPRIME

piena solidarietà al popolo armeno e

IMPEGNA

la Giunta Comunale a sostenere progetti di approfondimento storico e di divulgazione del genocidio del popolo armeno, oltre che a promuovere ogni possibile azione di riconciliazione fra i popolo armeno ed il popolo turco, partendo dal riconoscimento dei fatti storici e restituendone la memoria attraverso pubblici eventi, studi e qualsivoglia iniziativa di rievocazione.

DISPONE INOLTRE

la diffusione della presente ordine del giorno a mezzo comunicato stampa affinché l’intera cittadinanza sia partecipe del sentimento di solidarietà verso il popolo armeno;

Il Consiglio per la comunità armena di Roma esprime la propria gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito all’approvazione delle delibera dimostrando coraggio e onestà intellettuale e scegliendo la strada della verità e della giustizia.

Il comune di Agnone esprime solidarietà al Popolo Armeno nella sua battaglia per la verità storica e per la difesa dei diritti umani.

Il Consiglio Comunale di Agnone, nella seduta del 8 marzo u.s., a seguito di azione proposta dal Presidente dell’Associazione Culturale “Viva la Solidarietà”, ha deliberato una mozione nella quale si esprime  piena solidarietà al popolo armeno vittima del “genocidio” di cui in narrativa, nella sua battaglia per la verità storica e per la difesa dei diritti umani.

Scarica il testo della Mozione

 

 

Novità in libreria: Colofoni armeni a confronto. Le sottoscrizioni dei manoscritti in ambito armeno e nelle altre tradizioni scrittorie del mondo mediterraneo

E’ in fase di pubblicazione il volume

“Colofoni armeni a confronto. Le sottoscrizioni dei manoscritti in ambito armeno e nelle altre tradizioni scrittorie del mondo mediterraneo”

curato da

Anna Sirinian, Paola Buzi e Gaga Shurgaia.

Il libro esce come volume 299 della collana “Orientalia Christiana Analecta” del Pontificio Istituto Orientale di Roma

e raccoglie i contributi presentati a un colloquio internazionale organizzato sotto l’egida dell’AIEA e tenutosi a Bologna il 12 e 13 ottobre del 2012.

Scarica il pdf

Anche il nome del comune di Cave sarà inserito nell’elenco dei Giusti per gli Armeni

Solo pochi giorni fa abbiamo ricevuto la delibera del Consiglio Comunale di Cave con la quale, in occasione del centenario del genocidio armeno, si esprimeva all’unanimità solidarietà al popolo armeno.

La proposta di deliberazione era stata messa a votazione il 7 aprile 2016 e protocollata nel mese di maggio dello stesso anno.

Nel testo approvato all’unanimità si legge:

  • vista la richiesta del “Consiglio per la Comunità Armena di Roma” per un atto ufficiale di riconoscimento del genocidio del popolo armeno in occasione delle commemorazioni del centenario di tale tragedia;
  • considerato che tale dramma storico è stato riconosciuto come genocidio dalla Sottocommissione per i diritti umani dell’ONU nel 1973 e 1986, dal Parlamento Europeo nel 1987, dal Parlamento Italiano (da tutti i gruppi parlamentari) in data 17 novembre 2000 e financo dalla stessa Corte Marziale ottomana nel 1919;
  • ricordato che il Tribunale Permanente dei Popoli ha riconosciuto fra l’altro che “lo sterminio delle popolazioni armene con la deportazione e il massacro costituisce un crimine imprescrittibile di genocidio ai sensi della convenzione del 9/12/1948 per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio
  • tenuto conto che lo stesso Parlamento Europeo il 15 novembre 2000 ha approvato a larga maggioranza una risoluzione sulla relazione periodica 1999 della Commissione Europea sui progressi della Turchia verso l’adesione e che tale risoluzione affronta questioni che riguardano il popolo armeno in paragrafi significativi, invitando al riconoscimento del genocidio ai danni della minoranza armena commesso anteriormente alla nascita della moderna Repubblica Turca;
  • rilevato che il genocidio è il più feroce e disumano fra i crimini in quanto tende all’eliminazione di tutto un popolo, della sua identità, della sua cultura, della sua storia e della sua religione;
  • riconosciuta la necessità che l’opinione pubblica approfondisca il dramma del popolo armeno affinché tali tragedie della storia siano di monito soprattutto alle giovani generazioni;  “Grande Male”.

  Esprime la propria piena solidarietà al popolo armeno in occasione dell’anniversario del  “Grande Male”.

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Il Consiglio per la comunità armena di Roma esprime la propria gratitudine a tutti i membri del Consiglio comunale

ed a tutti coloro che si sono adoperati affinché la Memoria del genocidio del 1915 rimanga viva.

Grazie di cuore.

 

 

La rivista “LEA – Lingue e letterature d’Oriente e d’Occidente” dedica una sezione al ricordo di Gabriella Uluhogian

L’ultimo numero della rivista  “LEA – Lingue e letterature d’Oriente e d’Occidente” contiene una sezione intitolata “Armenia nelle pieghe della memoria e nel laboratorio delle idee. In ricordo di Gabriella Uluhogian” con diversi articoli sulla storia e la cultura armene. (Vai al sito)
Armenia nelle pieghe della memoria e nel laboratorio delle idee. In ricordo di Gabriella Uluhogian
La doppia salvezza di Noemi Khardiashian (racconto-saggio) PDF
Antonia Arslan 77-80
Un selfie alla cultura armena del settimo secolo: l’“Autobiografia” di Anania Širakacci PDF
Alessandro Orengo 81-102
Re-readings of the epic Sasna Tsrrer (Daredevils of Sassoun) in contemporary Armenian prose: from epic to novel PDF
Hayk Hambardzumyan 103-116
Il cerchio del ritorno. A proposito dell’arte di Mikayel Ohanjanian (con riproduzioni) PDF
Vazgen Pahlavuni-Tadevosyan (Vazo) 117-124
Narrating the Armenian Genocide: an Italian Perspective PDF
Sona Haroutyunian 125-138
Cento anni di Metz Yeghern, tra silenzio e speranza. A proposito del volume di Yeghiayan Vartkes, Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno, a cura di Fulvio Cortese e Francesco Berti (2015) PDF
Diana Battisti 139-159
L’Armenia, la diaspora, gli altri: questioni aperte ed urgenze culturali. A proposito del volume a cura di Stefan Nienhaus e Domenico Mugnolo Questione armena e cultura europea (2013) PDF
Diana Battisti 161-178
Viaggio nei luoghi della memoria armena in Turchia e Azerbaigian PDF
Aldo Ferrari 179-192
Occasioni perdute. Frammenti di letteratura sulle tracce dell’utopia? PDF
Giampiero Bellingeri 193-204
Dal giornale Agos alla riscoperta del patrimonio culturale armeno in Turchia PDF
Francesca Penoni 205-216
Nei luoghi della spiritualità armena (lavoro fotografico) PDF
Andrea Ulivi 217-227
Interview with Contemporary Armenian Writer and Translator Diana Hambardzumyan PDF
Beatrice Tottossy 229-235

La Regione Emilia Romagna riconosce il genocidio armeno ed esprime solidarietà agli armeni.

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Anche la Regione Emilia Romagna, sulla scia di tante altre istituzioni italiane, ha espresso la propria solidarietà al popolo armeno con una risoluzione votata all’unanimità nella quale oltre a riconoscere la realtà storica del genocidio impegna la Giunta Regionale “a sostenere progetti di approfondimento storico e di divulgazione del genocidio del popolo armeno, oltre che a promuovere ogni possibile azione di riconciliazione fra il popolo armeno ed il popolo turco, partendo dal riconoscimento dei fatti storici e restituendone la memoria attraverso pubblici eventi, studi e qualsivoglia iniziativa di rievocazione”.

Il Consiglio per la comunità armena non può che esprimere la propria gratitudine ai firmatari la mozione ed a tutti i componenti dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna che con questo voto hanno dimostrato sensibilità e vicinanza ad un popolo che da più di cento anni lotta per il diritto alla Memoria, ed hanno aggiunto il loro nome a coloro che credono ancora nella verità e nella giustizia.

Consiglio per la comunità armena di Roma

 

>> Vai alla Risoluzione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna

Il Premio Marco Bastianelli 2016 è andato ad Antonella Monzoni con il libro FERITA ARMENA.

Il Premio Marco Bastianelli 2016 è andato ad Antonella Monzoni con il libro FERITA ARMENA perché, secondo la giuria “Antonella Monzoni con le sue intense e profonde immagini in bianco e nero conduce un’esplorazione nella memoria e nella cultura di un popolo che non ha dimenticato la sua ferita restituendoci con intensità il dramma, la forza e la speranza della comunità armena. Il libro, curato da Gente di fotografia Edizioni, impeccabile nella grafica, è un esempio di reportage contemporaneo di grande  spessore.”

Il Premio sarà consegnata all’Autrice il prossimo 30 maggio a Roma presso l’Associazione CiViTa in Piazza Venezia.

Vai al sito del premio

Il Consiglio per la comunità armena di Roma si congratula con l’Autrice per il prestigioso premio ricevuto.


L’Armenia è stata una scoperta per me. Ho sentito da subito il suo tormento, i territori che attraversavo si presentavano aspri, ostinati, rocciosi, un “regno di pietre urlanti” come lo ha definito Osip Mandel’stam.
L’Armenia mi ha raccontato il suo dolore, la sua storia, il suo orgoglio. E la sua ferita più grande … che si chiama Il Grande Male (Metz Yeghèrn), un genocidio compiuto dal governo ottomano dei Giovani Turchi nel 1915. Non c’è famiglia armena che sia immune da questa antica ferita, all’interno di ognuna ne è trasmessa la memoria, di generazione in generazione, affinchè non sia dimenticata. Oltre un milione e mezzo di armeni furono sterminati in quello che è stato definito “il primo genocidio del XX secolo”, ma incomprensibilmente non è noto e soprattutto non è stato mai riconosciuto dalle autorità turche.
Ho scelto il 2015 come data di pubblicazione di questo libro per ricordarne il centesimo anniversario, per contribuire a una maggiore conoscenza di questa terribile sciagura.

(Antonella Monzoni)