ARMENIA: Si dimette il premier Pashinyan, la rivoluzione continua (Eastjournal 16.10.18)

Nikol Pashinyan ha annunciato ieri, martedì 16 ottobre, le proprie dimissioni dalla carica di primo ministro dell’Armenia. Il leader della rivoluzione di velluto aveva già spiegato nei mesi scorsi che tale mossa sarebbe stata necessaria per indire le elezioni anticipate in Parlamento.

Pashinyan era stato eletto premier nel maggio di quest’anno, dopo che le grandi proteste tenutesi nel mese di aprile a Yerevan avevano portato alle dimissioni dell’ex presidente Serzh Sargsyan, all’epoca appena nominato primo ministro in seguito a un controverso “scambio di poltrone“. La mobilitazione pacifica di centinaia di migliaia di persone, senza precedenti nella storia nel paese, era stata ribattezzata dallo stesso Pashinyan “rivoluzione di velluto”. Da allora, il carismatico Pashinyan ha guidato il paese in veste di primo ministro, e la coalizione Yelk a cui è legato il suo partito (Contratto Civile) ha anche ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni del Consiglio comunale di Yerevan lo scorso settembre (81% dei voti). La composizione del Parlamento era però rimasta invariata (le ultime elezioni si sono tenute nell’aprile 2017), cosa che – secondo Pashinyan – non rifletterebbe l’esito della rivoluzione né la realtà politica del paese. Da qui, la necessità di forzare le elezioni anticipate per portare a termine una rivoluzione finora rimasta incompiuta.

Martedì 16 ottobre Pashinyan ha spiegato alla nazione come si svolgerà il percorso verso le elezioni anticipate: per prima cosa, il neo-presidente della repubblica Armen Sarkissian dovrà accettare le dimissioni di Pashinyan e del governo. Nelle due settimane che seguono, il Parlamento, teoricamente incaricato di scegliere un nuovo premier, non dovrà nominare nessun candidato alla carica di primo ministro, ciò che risulterà nello scioglimento dell’Assemblea Nazionale. Infine, il presidente della repubblica sarà costretto a indire le elezioni anticipate – che secondo i calcoli dovranno svolgersi nel mese di dicembre. Nel frattempo, Pashinyan continuerà a svolgere le funzioni di primo ministro ad interim, come previsto dalla Costituzione, e a vegliare sulla ”vittoria del popolo”.

Sebbene le spiegazioni date da Pashinyan sullo svolgimento delle elezioni anticipate sembrino lineari, ed egli abbia assicurato che il Parlamento non si opporrà alla volontà popolare, nelle scorse settimane il premier ha dovuto far prova di forza per garantirsi il sostegno (o meglio, il nulla osta) degli altri partiti. Nei primi giorni di ottobre, infatti, i deputati del partito Armenia Prospera insieme a quelli della Federazione Rivoluzionaria Armena avevano votato (d’urgenza e nel cuore della notte) un decreto per modificare le procedure parlamentari, che rischiava di compromettere il progetto di Pashinyan per le elezioni anticipate. Non appena la notizia del decreto “controrivoluzionario” era stata resa pubblica, migliaia di persone si erano riunite di fronte al palazzo del Parlamento a Yerevan per mostrare il loro sostegno al premier Nikol Pashinyan e contestare l’assemblea parlamentare. Questa innegabile dimostrazione di sostegno popolare aveva permesso a Pashinyan di firmare un memorandum d’intesa con Gagik Tsarukyan, leader di Armenia Prospera: il partito ha ufficialmente dichiarato che, in vista delle elezioni anticipate, non presenterà nessun candidato al posto di primo ministro in seguito alle dimissioni di Pashinyan. Lo stesso vale per la Federazione Rivoluzionaria Armena e per il Partito Repubblicano dell’ex presidente Sargsyan, che detiene il più alto numero di seggi in Parlamento. A inizio ottobre, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) aveva dichiarato, riguardo alla situazione politica in Armenia, che è “fondamentale” che le prossime elezioni parlamentari siano percepite e accettate in quanto democratiche e corrette da tutti i gruppi politici e le parti interessate”.

Concludendo il suo discorso alla nazione, Pashinyan ha affermato che con le sue dimissioni da premier “si chiude una fase della rivoluzione e si entra in una nuova era“. Il premier si è detto sicuro che tutto andrà per il meglio, e che le prossime elezioni costituiranno una nuova vittoria per “un’Armenia forte, libera e felice”. La rivoluzione di velluto continua.

Vai al sito


Armenia: premier Pachinian si dimette, si va al voto anticipato

Erevan, 16 ott. (askanews) – Il Primo ministro armeno riformatore Nikol Pachinian ha annunciato oggi le sue dimissioni alla televisione, una decisione che porterà alle elezioni anticipate che intende organizzare prima della fine dell’anno.

“Mio caro e fiero popolo, oggi ho rassegnato le mie dimissioni”, ha dichiarato Pachinian, promettendo di “garantire la libera espressione della volontà del popolo alle legislative anticipate”. (fonte Afp)


 

Incontro con l’autrice de “La masseria delle allodole” (Gazzettadireggio.it 15.10.18)

La nota scrittrice di origine armena Antonia Arslan è stata ospite del Rotary Club Reggio Emilia, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato anche i club Reggio Emilia Terra di Matilde e Reggio Emilia Val di Secchia.

Prendendo spunto dal suo ultimo libro “Benedici questa croce di spighe”,un’antologia inedita di scrittori armeni, vittime del genocidio ad opera dei turchi, Antonia Arslan ha raccontato la tragica storia della sua famiglia, discendente da Yerwant Arslanian, nato nel 1865 in Armenia e unico superstite, giunto in Italia a soli 15 anni. Già insegnante di letteratura all’Università degli studi di Padova, la professoressa Arslan descrisse la tragedia armena soltanto nel 2004, dopo aver tradotto l’opera del grande poeta Daniel Varujan. Fu grazie a questo testo che ritrovò le proprie radici e si decise a testimoniare il drammatico genocidio nel libro “La masseria delle allodole” che divenne presto un bestseller internazionale, tradotto in ventitré lingue, e di cui i fratelli Taviani fecero una splendida trasposizione cinematografica.

Vai al sito


La tragedia del genocidio armeno raccontata da Antonia Arslan (Nexstopreggio.it 4.10.18)

La nota scrittrice di origine armena Antonia Arslan è stata ospite questa settimana del Rotary Club Reggio Emilia, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato anche i club Reggio Emilia Terra di Matilde e Reggio Emilia Val di Secchia.

Prendendo spunto dal suo ultimo libro Benedici questa croce di spighe…, un’antologia inedita di scrittori armeni, vittime del genocidio ad opera dei Turchi, Antonia Arslan ha raccontato la tragica storia della sua famiglia, discendente da Yerwant Arslanian, nato nel 1865 in Armenia e unico superstite, giunto in Italia a soli 15 anni.

Già insegnante di letteratura all’Università degli studi di Padova, la professoressa Arslan descrisse la tragedia armena soltanto nel 2004, dopo aver tradotto l’opera del grande poeta Daniel Varujan. Fu grazie a questo testo che ritrovò le proprie radici e si decise a testimoniare il drammatico genocidio nel libro La masseria delle allodole che divenne presto un bestseller internazionale, tradotto in ventitré lingue, e di cui i fratelli Taviani fecero una splendida trasposizione cinematografica.

“Cancellare la memoria, il ricordo, le testimonianze, i monumenti significa cancellare l’esistenza di un intero popolo – ha spiegato Antonia Arslan – così come quella di un gruppo di intellettuali armeni che con le loro testimonianze di vita e di morte, tra poesia e tragedia, hanno portato a conoscenza del mondo intero questa immane tragedia”.

Se questo non accadrà, sarà grazie anche ad Antonia Arslan che con i suoi libri ha reso immortale la storia di oltre un milione e mezzo di persone i cui pochi superstiti sono dispersi nel mondo, uniti ancora oggi dall’antico canto armeno di comunione Der voghormia, Dio abbi pietà.

Al termine dell’incontro, il presidente del Rotary Club Reggio Emilia Lorenzo Ferretti Garsi, ha salutato la scrittrice ed amica facendole dono del Primo Tricolore.

Antonia Arslan – Breve profilo: Antonia Arslan, padovana di origine armena, è stata professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università degli studi di Padova.

Ha ritrovato le sue radici armene traducendo l’opera del grande poeta Daniel Varujan e scrivendo i bestseller La masseria delle allodole (2004, tradotto in ventitré lingue e reso in film dai fratelli Taviani) e La strada di Smirne (2009). Fra i suoi altri libri: Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio (2010), sulla sua esperienza nel tunnel del coma; i racconti del Cortile dei girasoli parlanti (2011); Il libro di Mush (2012), storia di due donne che, durante il genocidio, salvano un prezioso manoscritto. Nel 2015 pubblica il terzo volume della serie armena, Il rumore delle perle di legno, in cui s’intrecciano la famiglia armena di suo padre e quella italiana di sua madre. Del 2016 è Lettera a una ragazza in Turchia, tre storie di donne armene fra tragedia e rinascita.

Vai al sito

Speciale difesa: Armenia, ex presidente Kocharyan sostiene formazione nuovo fronte per stabilizzare scenario politico nazionale (Agenzianova 15.10.18)

Speciale difesa: Armenia, ex presidente Kocharyan sostiene formazione nuovo fronte per stabilizzare scenario politico nazionale

Erevan, 15 ott 16:30 – (Agenzia Nova) – L’ex capo di stato armeno, Robert Kocharyan, ha rilasciato un’intervista a “Bloomberg”, durante la quale si è dichiarato pronto a sostenere la formazione di un nuovo fronte che possa stabilizzare lo scenario politico nazionale. “Voglio anzitutto diventarne parte, esprimendo le mie opinioni e promuovendo una più attiva collaborazione con le altre forze in parlamento. C’è una lunga serie di strumenti politici da sfruttare in tal senso, dalla partecipazione personale alla cooperazione, fino ad una presa di posizione riguardo lo scenario politico nazionale o le questioni d’interesse pubblico”, ha risposto il secondo presidente armeno, interrogato sulle misure che intende prendere per raggiungere il suo obiettivo. L’ex presidente aveva già annunciato ad agosto le sue intenzioni di partecipare alle elezioni parlamentari anticipate, in un’intervista all’agenzia di stampa “Sputnik Armenia”. “Non penso che sia giusto parlare dei formati. Ora è necessario stabilire i passaggi organizzativi in base ai quali ci si presenta in campo politico, agli obiettivi per i quali la tua attività sarà diretta e alla massa di elettori che pensi possa essere il tuo sostegno futuro. Questo è il compito principale al momento”, aveva dichiarato Kocharyan, aggiungendo che la situazione politica nel paese si sta evolvendo in modo dinamico, e potrebbe cambiare ancora. Nell’intervista, Kocharyan non ha escluso di poter diventare il centro del polo dell’opposizione. “Prima di tutto cerco di affidarmi a me stesso e agli elettori di massa che si uniscono intorno a me, i cittadini. Più forte è questa forza, maggiore è la possibilità di formare alleanze “, ha detto l’ex capo di stato, senza però menzionare le forze politiche che con cui costituirà la possibile alleanza, e dichiarando che i cittadini armeni, che ricordano i risultati ottenuti dalla sua amministrazione, rappresentano il suo principale sostegno politico. (Res)

Il Sorriso della città vecchia – Sant’Andrea degli Armeni – (Corriere Taranto 13.10.18)

Innamorarsi vuol dire anche fregarsene dei giudizi altrui e buttarsi con anima e corpo nell’avventura che la vita sta proponendo, vivendola appieno con tanto ottimismo per il futuro. Può andar bene come anche il contrario, ma vale comunque la pena lasciarsene coinvolgere. Nel caso di Cosima Fuggiano e Luigi Maggi l’innamoramento per Taranto vecchia sta a andando a gonfie vele e sembra proprio che il meglio debba ancora venire. Così raccontano: “Quando dieci anni fa decidemmo di trasferirci in via Paisiello, nelle vicinanze di piazza Monteoliveto, tutti ci dettero addosso, dicendoci che ce ne saremmo pentiti in quanto andavamo nel luogo del degrado e del malaffare. E invece, a distanza di tempo, ci sembra di essere in un sogno” . La decisione di mettere casa fra i vicoli giunse grazie alle tante passeggiate nell’Isola, accompagnati da Calogero Cangialosi e Angelo Cannata che ne illustravano ogni storia e particolarità, e alla partecipazione a “Fotografando Pittaggi”, che permise loro di scoprire meglio questo patrimonio urbanistico così tanto calunniato. “Certo – dice Cosima – i problemi nel centro storico non mancano e sono noti a tutti, ma siamo certi che con l’aiuto di tutti il bello vincerà. E noi, quando ci trasferimmo, comprendemmo che dovevamo impegnarci in prima persona perché ciò accadesse”. Così, assieme a Giovanni Berardi, nacque “Domus Armenorum”, esperienza di gestione partecipata della suggestiva piazza Monteoliveto, caratterizzata dalla presenza del santuario della Madonna della Salute, della chiesetta di Sant’Andrea degli Armeni, della casa natale di Paisiello e dello splendido palazzo Gallo, perciò destinata a diventare uno dei luoghi cittadini di maggior attrazione. Il centro di quest’attività di promozione sociale è proprio la chiesetta Sant’Andrea degli Armeni, affidata all’associazione “Salam” per la creazione di materiale audio-video e dove operano anche alcuni rifugiati armeni.
Quello che di bello si sta realizzando è innanzitutto il rapporto di amicizia e di collaborazione instaurato con le altre famiglie del posto, tutte giovani e provenienti come noi da altri quartieri, che credono nella pregevolezza di questa piazza, fino a qualche anno addietro in completo abbandono – racconta Luigi Maggi – Insieme abbiamo realizzato diversi eventi che hanno richiamato molta gente e coinvolto tanti residenti dell’Isola. Fra tutti, la festa di Santa Cecilia, la sera del 22 novembre, con gli zampognari, la pizzica, il mercatino artigianale e la degustazione delle pettole: il tutto, in ideale collegamento e completamento con la vicina festa religiosa e tradizionale in piazza Duomo. Quest’anno vorremmo anche realizzare un’esposizione di prodotti del nostro artigianato in via Paisiello, altra zona pregevole della Città vecchia in attesa di rilancio”.
E c’è anche l’iniziativa “Mi fido di te”, realizzata assieme ad Actionaid. “Mettiamo in piazza le sedie in circolo dove ognuno può leggere ad alta voce, a turno, qualche riga del libro portato da casa per uno scambio di emozioni – spiega Cosima Fuggiano – In questo coinvolgeremo anche i bambini, in uno spazio a parte e con letture adatte a loro. Questo avviene in collegamento con la piccola libreria di piazza aperta a tutti per lo scambio di libri. Con molta dolcezza sono riuscita a convincere i ragazzi della Città vecchia a rispettare tale iniziativa, evidenziando che stavamo facendo qualcosa di bello anche per loro”.
Già, il bello, un concetto sconosciuto a tanti abitanti dell’Isola. “Il fatto è – spiega Luigi Maggi – che questa gente è abituata a essere giudicata male, come i luoghi dove vivono. E si sono convinti anche loro che non vale la pena apprezzarli e averne cura. Va perciò fatto un lavoro di risanamento sociale che, a nostro giudizio, è ancor più importante di quello urbanistico, che va affrontato quanto prima possibile, perché, come accaduto per noi, gli abitanti del quartiere possano innamorarsi dei vicoli, ancor più dei tarantini che vengono da fuori”.
Solo così, ne siamo certi, Taranto vecchia tornerà a sorridere, così com’è avvenuto per Cosima e Luigi.

Vai al sito

Armenia-Canada: premier Pashinyan, “rapporti eccellenti” che si poggiano su sensibilità comuni (Agenzianova 13.10.18)

Erevan, 13 ott 14:27 – (Agenzia Nova) – Da parte sua, il primo ministro canadese ha sottolineato che la comunità armena nel proprio paese sta “arricchendo l’intero Canada” e che le relazioni amichevoli esistenti tra i due paesi dovrebbero continuare con questa dinamica. “Questi legami sono importanti anche per la comunità armeno-canadese. C’è una grande comunità di 60 mila armeni in Canada, che sta arricchendo la nostra intera immagine. Gli armeni canadesi continuano a contribuire con il loro talento per migliorare il Canada. I cittadini dei nostri due paesi stanno scrivendo la nostra storia comune”, ha detto Trudeau che si è poi rivolto all’omologo armeno. “Abbiamo discusso anche della facilitazione del trasporto aereo tra Armenia e Canada. Ora ci vogliono 21 ore per viaggiare da Erevan a Ottawa. Questo incontro è solo l’inizio della nostra cooperazione. Il Canada ha creato l’ufficio di un difensore civico indipendente che lavorerà con imprenditori. Le nostre speranze e i nostri sogni riguardano il mondo intero. Continueremo queste conversazioni durante i prossimi mesi e anni”, ha aggiunto il premier canadese che ha ringraziato Pashinyan per l’accoglienza e l’organizzazione della 17ma edizione del vertice internazionale dei paesi francofoni, che si è svolto l’11-12 ottobre a Erevan. (Res)

Georgia ed Egitto: gli armeni si riposano all’estero (Osservatorio Balcani E Caucaso 11.10.18)

David Petrosyan ha trent’anni e vive a Yerevan, la capitale dell’Armenia. Da tre anni lui e la moglie vanno in vacanza a Kobuleti, nella vicina Georgia, a godersi gli ultimi giorni caldi dell’anno, in autunno, e nuotare nel mare.

“Comperiamo un pacchetto turistico da 300 dollari che comprende il pernottamento per due persone in un albergo vicino al mare, tre pasti al giorno e il viaggio”, racconta David aggiungendo che per quei soldi potrebbe andare in Georgia anche nei mesi estivi, benché in condizioni un po’ più modeste, ma che per motivi familiari può uscire dal paese solo alla fine di autunno.

“Ogni anno, quando si avvicina il periodo delle ferie, io e mia moglie iniziamo con l’esplorare le possibilità di vacanza in Armenia. Le offerte sono incomparabili. Potrei rilassarmi per 300 dollari 5 giorni in cittadine vicine a Yerevan, come Tsaghkadzor e Aghveran. Certo, sono belle dal punto di vista naturalistico ma non pagherei tutti quei soldi solo per la natura. E poi dovrei pagare in più per mangiare e per il viaggio. Se volessi trascorrere il tempo in un albergo con piscina 300 dollari mi basterebbero solo per tre giorni”, racconta David.

“In agosto io e un amico siamo stati in Georgia, a Batumi. Abbiamo pagato 200 dollari a testa comprensivi di alloggio, colazione e spese di viaggio. Con noi è anche venuta mia figlia di 4 anni, gratis”, racconta Armine Asatryan, 27 anni. Per lei è stata la prima vacanza in Georgia.

“Avevo sempre sentito dire che era conveniente, ma non ci credevo. All’inizio avevo deciso di andare in vacanza, con i soldi che avevo, a Sevan, ma non potevo permettermi più di tre giorni. Certo, i nostri alberghi sono molto belli, ma anche molto costosi. Ho preferito andare in alberghi con meno stelle in Georgia, ma potermene stare una settimana al mare”, racconta Armine.

In Georgia, dall’Armenia, si può andare o in macchina o in autobus. In entrambi i casi ad un prezzo ragionevole. In taxi si pagano 20 euro, in treno 30. Non è richiesto alcun visto di ingresso.

Egitto, vacanze abbordabili per molti

Ahot Apresyan ha ventinove anni ed ha trascorso le sue ferie in Egitto, ad Hurghada. Era la sua prima volta. Racconta che appena ha sentito che dei pacchetti turistici per l’Egitto erano in offerta non poteva credere alle proprie orecchie ed è corso in un’agenzia turistica di Yerevan per capire se era tutto vero.

“Si parlava di 1000 dollari per sette giorni per due persone in un hotel 5 stelle, all inclusive. Non ci potevo credere. In Armenia, in alberghi di quel tipo, con quei soldi ci passi solo una notte. Senza contare il volo aereo, anch’esso incluso nel prezzo. Con mia moglie siamo andati in agenzia ed abbiamo scoperto che vi erano opzioni ancora più convenienti, ad esempio 400 dollari a testa per un hotel a 4 stelle. Abbiamo scelto per l’albergo a 5 stelle, comperato il pacchetto e due giorni dopo eravamo in volo. Anche se restavamo preoccupati di essere stati truffati”.

Ma non è accaduto. “Avevamo portato dei soldi con noi che però non abbiamo usato. All’hotel vi era tutto il necessario, anche un asciugamano per andare in spiaggia”, ricorda Ashot.

L’aereo preso dagli Apresyan aveva tutti i posti occupati ed hanno poi incontrato altri armeni in Egitto. Anche per molti degli altri, come per loro, era la prima volta in Egitto e tutti erano sicuri che, l’anno dopo, sarebbero ritornati.

“Alcuni tornavano già per la seconda o terza volta. Ho girato anche molti alberghi in Armenia, ma non mi è capitato da nessuna parte di poter stare in alberghi così lussuosi pagando 500 dollari per una settimana. E allora perché pagare prezzi troppo alti se si può viaggiare verso l’Egitto?” dice Ashot, dicendo che le sue vacanze in Armenia sono un capitolo chiuso “perché non sono abbastanza ricco per fare vacanza in Armenia”.

Agenzie

Negli ultimi due anni sono stati avviati voli diretti tra Armenia ed Egitto. Prima si doveva transitare via Tbilisi, la capitale della Georgia.

A partire dal 2017 il tour operator “Anriva Tour” è divenuto il principale agente di vendita in Armenia di “Air Cairo”. “Ed è per questo che abbiamo avviato voli diretti tra Armenia ed Egitto”, spiega Hripsime Stambulyan, direttore dell’agenzia.

Il tour operator attualmente ha vari tipi di offerta per l’Egitto che vanno dai 350 ai 1200 dollari, a seconda dei giorni che si vogliono trascorrere in vacanza e alla categoria dell’albergo in cui si desidera stare.

“L’Egitto ha attirato gli armeni immediatamente, per svariati motivi: vi è un volo diretto, non serve un visto, è interessante per persone di tutte le età e, soprattutto, vi è il Mar Rosso”, racconta Stambulyan aggiungendo che i loro clienti stanno aumentando di anno in anno.

Dal giugno 2017 al dicembre dello stesso anno l’agenzia ha organizzato 56 voli con 5501 passeggeri. Dal gennaio al settembre 2018 72 voli e più di 9000 passeggeri.

“Nel 2019 aumenteremo il numero di voli. La domanda è alta. Il numero di chi si rivolge a noi e vuole andare in Egitto è già superiore a quelli che vogliono andare in Georgia, fino a poco tempo fa la meta preferita. Ora chi ha un budget molto limitato va in Georgia e chi può permettersi di spendere più di 300 dollari va in Egitto”, continua Stambulyan che aggiunge che da parte egiziana, ogni anno, si offrono condizioni migliori dato che il turismo è considerato un settore economico chiave per il paese.

Vacanze a credito

Le banche armene offrono prestiti speciali pensati proprio per le vacanze estive. Le stesse agenzie turistiche offrono prestiti a copertura dei viaggi. I rappresentanti di queste ultime spiegano che sempre più, coloro i quali utilizzano i prestiti, sono quelli che scelgono di andare in Europa o in qualche paese esotico, mete solitamente più costose.

Le banche offrono prestiti che vanno dai 200 ai 2000 dollari, con tassi di interesse annui che variano tra il 15 e il 20%.

Intanto, a seguito del radicale cambiamento politico avvenuto in Armenia la scorsa primavera si stanno attuando cambiamenti in molti settori. Da due mesi il Comitato per il turismo del ministero per lo Sviluppo economico e gli Investimenti ha una nuova dirigenza. Alcuni passi sono già stati fatti. Secondo le stime ufficiali egli ultimi sei mesi è stato registrato il 10% di incremento delle visite in Armenia di turisti provenienti in particolare da Iran, Georgia e Russia.

Vai al sito

Macron in Armenia. Aznavour, “Francophonie” e genocidio nel programma del presidente (Farodiroma 10.10.18)

Prende il via oggi ad Erevan il Forum economico dei paesi francofoni, organizzato presso il centro Tumo per le tecnologie creative nel quadro del vertice internazionale della Francofonia.
Dieci giorni dopo la morte di Charles Aznavour, Emmanuel Macron è aspettato mercoledì sera a Yerevan per un tributo finale al cantante franco-armeno.
In programma da tanto, il viaggio di due giorni del capo di stato francese ha assunto una dimensione particolare con la scomparsa del patriarca della canzone francese, sacro “eroe nazionale” in Armenia.
Al summit dell’OIF (Organisation internationale de la Francophonie), che prevede la partecipazione di cinquanta capi di stato e di governo, Emmanuel Macron dovrebbe ancora una volta difendere il multilateralismo in un momento in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump lancia delle frecciatine nei confronti di diverse istituzioni o trattati internazionali.
La Francia formalizza il suo sostegno alla candidatura di Louise Mushikiwabo, ministro degli affari esteri del Ruanda, a capo dell’OIF, illustrando perfettamente l’approccio del Presidente riguardo la questione del mondo francofono, lacerato dalla difesa del francese e il multilinguismo.
L’ultima parte del suo viaggio in Armenia sarà una visita “al memoriale dedicato alle vittime del genocidio armeno”. Alla fine di gennaio, il capo dello stato si è impegnato a includere nel calendario un giorno per la commemorazione di questo genocidio, un pomo della discordia tra Yerevan e Ankara. La Turchia riconosce che un gran numero di armeni furono uccisi dai turchi tra il 1915 e il 1917, ma contesta l’idea che vi fosse un desiderio sistematico di sterminarli, respingendo il termine genocidio.

Vai al sito


Il presidente francese Macron in visita in Armenia (Ansa.it 11.1018)

Armenia: presidente Sarkissian, Forum economico paesi francofoni ad Erevan è un “evento storico” (Agenzianova 10.10.18)

Armenia: presidente Sarkissian, Forum economico paesi francofoni ad Erevan è un “evento storico”
Erevan, 10 ott 10:31 – (Agenzia Nova) – Il presidente armeno, Armen Sarkissian, ha definito “un evento storico” l’organizzazione del Forum economico dei paesi francofoni, attualmente in corso presso il centro Tumo per le tecnologie creative ad Erevan. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Armenpress”. “È per me un grande onore vedere un evento di tale portata in Armenia, e mi auguro che non sia l’ultimo. Spero davvero che il nostro paese potrà ospitare altri eventi nel quadro dell’Organizzazione internazionale della Francofonia”, ha dichiarato il presidente armeno, che ha supervisionato i lavori di preparazione dell’evento. Il presidente ha poi sottolineato l’ottimo lavoro svolto dall’Organizzazione per quanto riguarda la creazione ed il rafforzamento dei legami tra Europa ed Africa, ringraziando il segretario generale, Michaelle Jean, per aver approvato lo svolgimento del Forum ad Erevan. L’evento è stato organizzato nel quadro di quanto disposto in occasione del vertice internazionale della Francofonia del 2014 (svoltosi in Senegal), dove le parti presenti hanno concordato un rafforzamento delle attività economiche dell’Organizzazione. (Res)

Rocca Armenia, conversazione di Marilù Laface sui beni architettonici di Reggio (Cn24tv.it 10.10.18)

Data
  • Luogo
    Villetta De Nava, Reggio Calabria

 

“Viaggio tra i beni architettonici, storici e culturali della Città Metropolitana di Reggio Calabria” è la conversazione di Marilù Laface dedicata ai misteri storici e archeologici della Rocca Armenia.

L’incontro sarà introdotto da Giacomo Marciano, Coordinatore Associazione Anassilaos. Se i ruderi della rocca Armenia potessero parlare cosa racconterebbero? Di profughi greci che approdarono nel vicino promontorio di Capo Bruzzano prima di fondare Locri Epizephiri? Delle terribili devastazioni causate dalle incursioni arabe? Delle preghiere di monaci basiliani che qui scavarono le loro grotte? Di come venne accolto Gugliemo d’Antiochia, inviato dal sovrano d’Armenia alla corte di Carlo d’Angiò nel 1284?

Un agglomerato di arenaria alto 25 metri che oggi ospita resti di strutture fortificate, di abitazioni e di una cappella con degli affreschi sorprendenti. Molto mistero avvolge ancora le rovine della Rocca Armenia di Bruzzano Vecchio. L’abitato di Bruzzano Vetere che circonda la Rocca Armenia, dista una settantina di Km da Reggio Calabria ed è uno dei tanti paesi abbandonati della Locride dopo i terribili terremoti del 1783 e del 1908.

«Il genocidio degli Armeni, una storia lunga un secolo» (Vallesabbianews.it 09.10.18)

Questo venerdì, 12 ottobre, a Roè Volciano una conferenza per ripercorrere la storia della persecuzione armena attraverso alcuni importanti documenti storici
Molto è stato scritto sulla tragedia che ha decimato gli Armeni dell’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1916, ma diversi aspetti rimangono tutt’ora in ombra.