Armenia: parlamento adotta bozza legge di bilancio per il 2020 (Agenzianova 06.12.19)

Erevan, 06 dic 12:07 – (Agenzia Nova) – Il parlamento dell’Armenia ha adottato la bozza di legge di bilancio per il 2020 con 77 voti a favore e 37 contrari. In precedenza i gruppi parlamentari di Armenia prospera e Armenia luminosa, schieramenti all’opposizione, avevano annunciato il loro voto contrario alla legge di bilancio. “Secondo il progetto di bilancio 2020 si prevede una crescita economica del 4,9 per cento che consentirà di gestire eventuali rischi. Il gettito fiscale del prossimo anno sarà superiore dello 0,3 per cento. (Res)

Inter-Roma, una storia di armeni: Mkhitaryan sulle orme di Djorkaeff (Gazzetta.it 05.12.19)

In questa foto scattata negli anni Novanta, nel più classico degli incontri generazionali, i due più grandi calciatori armeni di tutti i tempi. La pubblicò su Twitter Youri Djorkaeff nel maggio 2017 per congratularsi con Henrik Mkhitaryan, fresco vincitore dell’Europa League con la maglia del Manchester United: “Quella volta mi hai detto che anche tu un giorno avresti vinto la Coppa…”. Ma Djorkaeff armeno lo è soltanto alla lontana, per via della nonna paterna (il nonno era invece originario della Calmucchia, a Sud della Russia, l’unica regione europea a maggioranza religiosa buddista); mentre “Miki” da quest’anno sta tenendo alta la bandiera del suo Paese anche da noi, primo giocatore armeno della storia a giocare e segnare in serie A.

Dici Inter-Roma e pensi per forza a Djorkaeff, che il 5 gennaio 1997 segnò sotto la Nord il gol più bello della storia di questa classica, almeno per parte nerazzurra (i romanisti magari eccepiranno, opponendogli il cucchiaio di Totti a Julio Cesar del 26 ottobre 2005…). Quel meraviglioso gesto tecnico e atletico diventò l’immagine scelta dall’Inter per la campagna abbonamenti della stagione successiva. Con un giorno d’anticipo sulla Tosca che sabato sera inaugurerà la stagione teatrale dell’omonimo teatro, domani sera Mkhitaryan vivrà l’emozione della sua “prima” alla Scala del calcio da giocatore di serie A, anche se ha già conosciuto San Siro due anni fa, segnando – sotto la Sud – la rete del vantaggio dell’Arsenal contro il Milan in Europa League. Le interviste del post-partita di Verona hanno rivelato un ragazzo misurato e intelligente, tanto da parlare un italiano quasi perfetto, affinato negli anni grazie alla passione per la nostra musica, in particolare per le canzoni di Albano e Romina.

LO “SCORPIONE”

L’intelligenza, calcistica e umana, non è mai mancata neanche a Djorkaeff, che oggi è impegnato in numerosi progetti umanitari per conto della Fifa e fa parte della super-squadra di 48 ambasciatori per Euro 2020. Mkhitaryan non potrà fargli compagnia: la sua Armenia è stata respinta con perdite nel recente girone di qualificazione, con la batosta finale del 9-1 incassato a Palermo da un’Italia a forti tinte giallorosso-nerazzurre. Un’umiliazione sportiva a cui “Miki” ha assistito da spettatore, fermo ai box per l’infortunio muscolare alla gamba destra da cui è rientrato proprio domenica scorsa, meditando la rivincita sportiva da prendersi in campionato. L’armeno non è nuovo a colpi spettacolari, come lo “scorpione” segnato nel 2016 al Sunderland con la maglia dei Red Devils, su assist di Ibrahimovic (un altro che, a quanto pare, sta per tornare in città). Il biglietto da visita ideale per il primo Inter-Roma della sua vita, sognando un gol in sforbiciata volante da copertina…

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Concerto Komitas Vardapet Gloria Eterna (Romatoday 05.12.19)

Concerto Komitas Vardapet Gloria Eterna | 12 dicembre 2019

Per la prima volta in Italia il Coro dei Diaconi della Sede Madre di Santa Etchmiadzin si esibirà, in occasione del 150° anniversario della nascita del Padre della Musica Armena “Komitas”.

Un repertorio di canti religiosi e popolari della ricca e antica tradizione armena echeggerà in un viaggio nel tempo per portarci nelle aree lontane, quando quelle melodie cosi intime e melanconiche, venivano tramandate verbalmente da una generazione all’altra, fino all’arrivo del genio di Komitas che fece appena in tempo a salvarle dall’eterna distruzione e dall’oblio, prendendole in custodia per restituirle alle future generazioni.

Komitas, al secolo Sogomon Sogomonian, nacque il 26 ottobre del 1869 a Kutina in Anatolia (attuale Turchia). Perse la madre quando aveva meno di un anno e il padre 1o anni dopo. Grazie alla bellissima voce a 12 anni fu selezionato per studiare al Seminario religioso di Echmiadzin (Sede Madre della Chiesa Armena Apostolica).
Nel 1890 divenne sacerdote, prendendo il nome di Komitas (il catholikos armeno del VII sec, poeta e autore di “sharakan”, inni religiosi). Nel 1895 ricevette il titolo di vardapet – archimandrita. Nel 1896 studiò composizione e teoria musicale a Berlino (presso il Conservatorio di R.Schmidt e l’Università Friedrich Wilhelm). Conseguito nel 1899 a Berlino il titolo di dottore in musicologia tornò a Echmiadzin, divenne maestro di canto del seminario e assunse la direzione del coro polifonico maschile.

Girò in lungo e in largo varie regioni d’Armenia, raccogliendo e registrando i canti e i balli di tradizione popolare armena, nonché persiana, curda e turca. Diede alla pubblicazione circa 3000 canti, molti nella trasposizione per l’esecuzione polifonica.
Nel 1910 Komitas si stabilì a Costantinopoli. Il 17 e 18 aprile 1915 nella chiesa armena del quartiere Galata di Costantinopoli fu eseguita una delle opere più grandiose del maestro, Patarag – la Divina Liturgia. La successiva rappresentazione, programmata per il 3 maggio, non ci fu. Il 24 aprile Komitas insieme agli altri intellettuali armeni fu arrestato e deportato nella località Chankiri dell’Anatolia centro-settentrionale.
Sulla strada della deportazione il maestro divenne testimone della tragedia del proprio popolo, che gli fece perdere l’equilibrio mentale. Per l’intercessione di alcuni intellettuali turchi e dell’ambasciatore americano Henry Morgenthau fu riportato a Costantinopoli e internato nell’ospedale militare.

Trascorse il resto della vita (1919-1935) nella clinica psichiatrica di Villejuif, vicino a Parigi, dove morì nel 1935. Non meno tragico fu il destino del suo patrimonio musicale. La maggior parte della produzione fu distrutta o dispersa. Nel 1936 le sue ceneri furono trasportate a Yerevan e sepolte al Pantheon di illustri personaggi del mondo della cultura armena. Mentre i suoi manoscritti furono portati da Parigi a Yerevan negli anni ’50.

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Cristiani perseguitati: p. Ayvazian (armeni Siria), dopo assassinio di padre Hanna “sensazione è che qualcosa di grave possa ancora accadere” (Sir 04.12.19)

“Non ci sentiamo al sicuro, la sensazione è che qualcosa di grave possa ancora accadere”. Fatica a riprendersi la comunità cristiana di Qamishli (nord est siriano) dopo l’attentato terroristico, rivendicato dall’Isis, in cui hanno perso la vita il parroco armeno-cattolico di san Giuseppe, Ibrahim (Hovsep) Hanna, e suo padre. Era l’11 novembre quando il sacerdote è stato freddato da due uomini mentre, insieme al genitore che era in auto con lui, si dirigeva verso Hassakè. “La comunità e il clero vivono una sorta di psicosi, la sensazione palpabile è che ci possano essere ancora attacchi – dichiara al Sir padre Antonio Ayvazian, vicario episcopale della comunità armeno-cattolica dell’Alta Mesopotamia e della Siria del Nord –. La paura è diffusa ma cerchiamo di continuare la nostra vita e la nostra missione, soprattutto ora che abbiamo cominciato il tempo di Avvento. Ma con qualche cautela in più, specialmente per gli spostamenti verso altre città. Ci muoviamo con discrezione, senza comunicare orari, modifichiamo gli itinerari, non usiamo auto rese riconoscibili da adesivi o permessi che possono ricondurre alla Chiesa. Lo stesso per le celebrazioni. Vigiliamo e siamo prudenti”. “Lo stato d’animo di tutta la comunità risente di quanto è accaduto ma non perdiamo la speranza”, conclude il vicario ribadendo quanto già affermato durante i funerali dei “due martiri”: “Non vogliamo vendetta. Il sangue di questi martiri farà germogliare frutti di fede, di amore, di pace e di bene per tutti”.

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Chi è Ara Malikian, la rockstar del violino di origine armena (Notiziemusica 03.12.19)

Ara Malikian: la carriera, la vita privata e le curiosità sul violinista libanese di origini armene che ha fuso classica e rock. Tra i violinisti che hanno saputo coniugare al meglio musica classica e rock in questi ultimi anni c’è l’artista di origini armene Ara Malikian. Da molti denominato ‘il violinista pazzo‘, è un musicista dal talento incommensurabile, capace di suonare ogni tipo di brano con naturalezza e grande classe. Andiamo a scoprire alcune curiosità sulla carriera e la vita privata di questo immenso artista.

Chi è Ara Malikian Classe 1968, Ara Malikian è un violinista nato a Beirut, in Libano, ma di origini armene. Ha iniziato ad interessarsi di musica già in giovanissima età e subito si mette in mostra per un talento straordinario, che illumina il paese natio in un periodo difficilissimo di guerra civile.

L’eco del suo talento arriva fino in Germania, tanto che il governo tedesco decide di concedergli una borsa di studio per studiare all’Hochschule fur Musik und Theater di Hannover all’età di soli 15 anni. Diventa così il più giovane studente ammesso in questo centro di studi musicali. Dopo aver completato in tante scuole di primissimo livello il suo percorso di formazione, inizia una carrera e si forma un repertorio che comprende in pratica tutte le grandi opere scritte per violino. Ha suonato praticamente in ogni teatro importante al mondo, e ha ricevuto ogni tipo di riconoscimento nel mondo della musica contemporanea. Nel corso della sua carriera ha pubblicato tantissimi album rielaborando grandi classici di Paganini, Vivaldi, Bach e altri compositori storici. Inoltre, ha esplorato terreni musicali lontani dalla classica, con riferimenti importanti alla musica araba, ebraica, gitana, klezmer, ma anche al tango e alla musica fiamminga, facendosi apprezzare anche dal pubblico meno avvezzo alla classica per le sue incursioni nel rock e nel pop.

Sai che… -Sulla vita privata di Ara Malikian conosciamo pochi dettagli. Ha un figlio di nome Kairo. Dal 2018 è sposato con l’attrice spagnola Natalia Moreno. -Ha tenuto il primo vero concerto a 12 anni. -Ha suonato come violino solista in orchestre come la Tokyo Symphony Orchestra, la Genova Opera Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Madrid, la Filarmonica di Belgrado, la Filarmonica dell’Armenia e tante altre ancora. -Suo nonno Krikor era un sopravvissuto del genocidio armeno. -Ha suonato una nuova versione di Voglio vederti danzare del maestro Franco Battiato. -Ara è un grande amico di Serj Tankian, il compositore e cantante leader dei System of a Down. -Su Instagram Ara Malikian ha un account ufficiale da oltre 180mila follower.

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Nagorno-Karabakh: Lavrov, a riunione Osce auspichiamo firma dichiarazione congiunta (Agenzianova 03.12.19)

Baku, 03 dic 14:52 – (Agenzia Nova) – I ministri degli Esteri di Armenia, Azerbaigian, Francia, Russia e Stati Uniti dovrebbero tenere una riunione a margine del consiglio dei ministri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) che potrebbe tradursi in una dichiarazione congiunta sulla risoluzione del conflitto nel Nagorno-Karabakh. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov nel corso della conferenza stampa con l’omologo azerbaigiano, Elmar Mammadyarov. “Oltre all’incontro tra i ministri degli Esteri di Azerbaigian e Armenia, i due ministri avranno un altro incontro con i ministri dei paesi che copresiedono il Gruppo Minsk dell’Osce (Francia, Russia e Stati Uniti) a Bratislava. Questa riunione è in fase di preparazione”, ha detto Lavrov. “Se funzionerà, vorremmo adottare una dichiarazione concordata dai due ministri e dai tre copresidenti. Se per qualche ragione non sarà possibile, i tre copresidenti probabilmente sigleranno comunque la loro dichiarazioni congiunta ma io spero che ci sarà una dichiarazione con le posizioni delle cinque parti in causa”, ha aggiunto Lavrov. Domani, intanto, è previsto il colloquio a Bratislava fra il ministro degli Esteri armeno Zohrab Mnatsakanyan e l’omologo azerbaigiano, Elmar Mammadyarov, alla vigilia del consiglio ministeriale dell’Osce che si terrà il 5 e 6 dicembre. (segue) (Res)

Al salotto letterario Degennaro si ricorda il genocidio armeno (Dabitonto.com 03.12.19)

È stato il primo grande genocidio del XX secolo, costato la vita a circa 1,5 milioni di persone. Ma celebrarne la memoria non è certo facile, ancora oggi, ad un secolo da quei tragici eventi. Parliamo del genocidio armeno compiuto dall’Impero Ottomano, ma di cui ancora oggi, nell’odierna Turchia, si nega la memoria, a causa delle responsabilità del suo fondatore, Mustafa Kemal, detto Ataturk.

A parlarne, giovedì 5 dicembre alle 18.30, nel salotto letterario “Degennaro”, sarà Luigi Antonio Fino, autore del libro “Il genocidio armeno” edito da Nuova Palomar. Un volume frutto di anni di intenso studio di questa tristissima pagina della storia, ancora sottaciuta, negata.

Dialogheranno con l’autore, il giornalista Marino Pagano e Carlo Coppola, dell’associazione “Armeni Apulia”

Armenia: una nuova delegazione governativa in partenza per l’Azerbaigian (Agenzianova 03.12.19)

Erevan, 03 dic 12:38 – (Agenzia Nova) – Su decisione del premier dell’Armenia Nikol Pashinyan, dal 4 al 7 dicembre, un’altra delegazione armena partirà per Baku. È il secondo gruppo di cittadini armeni in partenza per l’Azerbaigian negli ultimi venti giorni. In quei giorni, Baku ospiterà il 14mo incontro della Commissione intergovernativa del corridoio dei trasporti Europa-Caucaso-Asia (Traceca) e l’incontro dedicato al 20mo anniversario dell’organizzazione. Tra i membri della delegazione vi sono il viceministro dell’Amministrazione territoriale e delle Infrastrutture Armen Simonyan, e due rappresentanti dei dicasteri delle Infrastrutture e degli Esteri. Dal 17 al 21 novembre, delle delegazioni di giornalisti armeni e azerbaigiani si sono recati in visita nei rispettivi paesi. In precedenza, il 22 settembre 2017, l’allora deputato dell’Assemblea nazionale dell’Armenia Armen Ashotyan e l’attuale vicepresidente Mane Tandilyan hanno visitato l’Azerbaigian e hanno partecipato alla conferenza dell’Assemblea parlamentare Euronest a Baku. (Res)

ASIA/TURCHIA – Dalla comunità armena nuove richieste di annullare il processo per l’elezione del nuovo Patriarca (Agenzia Fides 02.12.19)

Istanbul (Agenzia Fides) – La disposizione che impedisce a potenziali candidati residenti all’estero di prendere parte all’elezione del nuovo Patriarca armeno di Costantinopoli continua a provocare malessere e reazioni negative in seno alla comunità armena locale. Negli ultimi giorni – riferisce la testata bilingue turco-armena Agos – una istanza di annullamento dell’intero processo elettorale ormai avviata da tempo è stata presentata dall’avvocato Saro Bengliyan al Ministero degli esteri turco e alla Prefettura di Istanbul. La richiesta di azzeramento del processo elettorale assume rilievo anche alla luce del fatto che l’avvocato Bengliyan è membro del Consiglio amministrativo incaricato di vigilare a nome della comunità armena sulla regolarità delle procedure seguite per arrivare alle elezione del nuovo Patriarca. L’avvocato nella sua istanza ha chiesto l’annullamento di un procedimento elettorale che penalizza la comunità armena attraverso “atti forzosi, ingiusti, illegali che rispondono a criteri privi di fondamento”
All’inizio di agosto, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 9/8/2019), era stata fissata la tabella di marcia – ormai saltata – che avrebbe dovuto portare all’elezione del successore del Patriarca Mesrob II Mutafyan (scomparso a marzo) entro la metà di dicembre 2019. La Commissione delegata a preparare l’elezione del Patriarca degli armeni della Turchia aveva stabilito di proporre alla Prefettura di Istanbul le giornate del 7, 8 e 11 dicembre come date in cui si sarebbero dovute svolgere le fasi finali dell’elezione patriarcale.
Lo scorso settembre (vedi Fides 23/9/2019), esponenti della Commissione del Patriarcato armeno apostolico di Costantinopoli incaricata di coordinare e accompagnare l’intero processo per l’elezione del nuovo Patriarca avevano espresso l’auspicio che non fossero poste restrizioni alla lista dei potenziali candidati alla carica patriarcale. L’auspicio era stato espresso in particolare dai Vescovi che ricoprono ruoli autorevoli nel Patriarcato, compresi l’Arcivescovo Aram Ateşyan – per lungo tempo “locum tenens” del Patriarcato, durante gli anni di malattia invalidante del precedente Patriarca Mesrob – e l’Arcivescovo Sahak Masalyan, incaricato di coordinare l’intero processo elettorale, con il titolo di “Degabah” (fiduciario).

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Hazza bin Zayed incontra il presidente dell’Armenia (Wam.ae 01.12.19)

ABU DHABI, il primo di dicembre 2019 (WAM) – Sua Altezza lo sceicco Hazza bin Zayed Al Nahyan, Vice Presidente del Consiglio esecutivo di Abu Dhabi, ha incontrato il Presidente dell’Armenia, Armen Sarkissian, attualmente in visita negli Emirati Arabi Uniti per partecipare al Gran Premio di Abu Dhabi 2019, che si svolgerà dal 28 novembre al 1 dicembre, sul circuito di Yas Marina.

Durante l’incontro, lo sceicco Hazza ha salutato le solide relazioni tra i due paesi, con il presidente armeno che ha salutato la grande e ordinata organizzazione del Gran Premio di Abu Dhabi di Formula 1 Etihad Airways 2019, con il patrocinio di Sua Altezza lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe ereditario di Abu Dhabi e vice comandante supremo delle forze armate degli Emirati Arabi Uniti.

All’incontro erano presenti Jabr Mohamed Ghanem Al Suwaidi, direttore generale della Corte del principe ereditario di Abu Dhabi, Omar Saif Ghobash, vice ministro degli affari culturali presso il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, e Mher Mkrtumyan, ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica di Armenia negli Emirati Arabi Uniti.

Tradotto da: G. Mohamed.

http://www.wam.ae/en/details/1395302807709