Armenia dice sì a referendum costituzionale (ANSA 07.12.15)

E’ stato approvato con il 63,35% di si’ il referendum svoltosi ieri in Armenia per dare piu’ poteri al premier e al parlamento a spese del presidente. I no invece sono stati il 32,35%, secondo la commissione elettorale. L’affluenza e’ stata del 50,51%, di poco superiore al quorum necessario perche’ la consultazione fosse valida. L’opposizione ha accusato le autorita’ di brogli e ha definito il referendum un tentativo dell’attuale presidente Serzh Sargsyan di voler estendere il proprio potere, candidandosi premier nel 2018 dopo il suo secondo mandato, ma il capo dello Stato nega.


Sahakyan, il presidente de facto (Osservatorio Balcani e Caucaso 07.12.15)

La lotta per il riconoscimento internazionale e le prospettive per una soluzione del conflitto in Nagorno-Karabakh. Intervista a Bako Sahakyan
Bako Sahakyan è il presidente della repubblica del Nagorno Karabakh, uno Stato de facto non riconosciuto da alcun paese membro delle Nazioni Unite. Il Nagorno Karabakh è una regione contesa tra Armenia e Azerbaijan. Al termine di un lungo conflitto seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, nel 1994 è stato proclamato un cessate il fuoco e sono stati avviati negoziati diretti dal cosiddetto Gruppo di Minsk

Incontriamo Bako Sahakyan, presidente della Repubblica de facto del Nagorno-Karabakh, nel suo ufficio nel centro di Stepanakert. Durante l’intervista, il presidente fuma una Marlboro dopo l’altra, mentre a voce bassa scandisce lentamente le parole. Sulla sua scrivania, alcuni volumi sull’arte e la cultura armena.

Signor presidente, nel 2015 hanno avuto luogo le elezioni parlamentari in Nagorno-Karabakh. Monitorate da più di 120 osservatori internazionali, sono state ritenute trasparenti e in linea con gli standard internazionali. Un segno importante, se si considera come questo stato non sia riconosciuto da alcun paese al mondo. È così?… Conituna

Il paese alle urne per decidere se cambiare la Costituzione (East Journal, 05.12.15)

Domenica 6 dicembre in Armenia si svolgerà un importante referendum popolare nel corso del quale i cittadini del paese caucasico saranno chiamati alle urne per decidere se approvare o meno una serie di importanti emendamenti costituzionali proposti dal governo, che andrebbero a trasformare il paese da una repubblica semi-presidenziale a una parlamentare.

La Costituzione armena, adottata nel 1995 in seguito ad un referendum popolare voluto da Levon Ter-Petrosyan, ha visto i suoi primi importanti emendamenti nel 2005, durante la presidenza di Robert Kocharyan. Dieci anni dopo le ultime grandi riforme, anche l’attuale presidente Serzh Sargsyan ha deciso di provare a dare una propria impronta alla Cosituzione, proponendo nuovi emendamenti che se approvati andrebbero a cambiare radicalmente l’assetto costituzionale del paese caucasico.

La decisione di voler proporre una riforma costituzionale è stata rivelata dallo stesso Sargsyan più di due anni fa, nel settembre 2013, subito dopo aver annunciato a sorpresa in seguito ad un incontro con Putin la scelta di voler aderire all’Unione Euroasiatica, beffando in questo modo l’Unione Europea che era pronta a siglare un accordo di associazione con Yerevannell’incombente vertice di Vilnius.

Tempo dopo è stata quindi creata una commissione specializzata per la stesura di una bozza di riforma, la quale è stata in seguito presentata all’Assemblea Nazionale (il Parlamento armeno), che lo scorso agosto l’ha approvata con larga maggioranza, dando inoltre l’assenso per l’organizzazione di un referendum popolare per la sua definitiva accettazione. (continua a leggere)

Italia-Armenia: approvato disegno di legge sulla cooperazione e sulla mutua assistenza in materia doganale (Agenzia Nova, 04.12.15)

Italia-Armenia: approvato disegno di legge sulla cooperazione e sulla mutua assistenza in materia doganale
Roma, 04 dic 17:42 – (Agenzia Nova) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro degli affari Esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra i governo di Repubblica italiana e Armenia sulla cooperazione e sulla mutua assistenza in materia doganale, fatto a Yerevan il 6 marzo 2009. Lo riferisce un comunicato del Consiglio dei ministri. Con l’Accordo le parti contraenti si impegnano a fornirsi, sia su richiesta sia spontaneamente, reciproca assistenza e cooperazione, attraverso le rispettive Autorità doganali, al fine di assicurare il pieno rispetto della legislazione doganale. Inoltre i due governi si impegnano a realizzare una efficace azione di previsione, accertamento e repressione delle violazioni della legislazione doganale, rendendo così più trasparente l’interscambio commerciale tra i due paesi.

“Omaggio a Venezia” di Vighen Avetis all’ingresso del Teatro di Piazza Berlinguer (Valdarnopost 03.12.15)

“Omaggio a Venezia”, l’opera dello scultore armeno Vighen Avetis, che ritrae una coppia in abiti settecenteschi, rimarrà nell’ingresso del teatro comunela di Cavtiglia fino al temine della stagione. La scultura in bronzo, commissionata da privati, è stata realizzata dall’artista nel 2014.“L’omaggio di Vighen Avetis – ha affermato il Vicesindaco Filippo Boni – conferma il suo forte legame con Cavriglia. Una sorta di gemellaggio tra l’Armenia e la nostra Amministrazione Comunale nato nello scorso mese di febbraio quando Vighen decise di concedere a Cavriglia l’onore di ospitare per alcuni mesi “La Madre dell’Armenia”, l’opera scolpita in occasione del centesimo anniversario del Genocidio degli Armeni (1915 – 2015) oggi a Marsiglia ed in procinto di trasferirsi in Vaticano dove resterà, per volere dell’artista, in esposizione permanente. Sempre a Cavriglia, a testimonianza della fama e dell’enorme stima che lo scultore gode in Patria, nel mese di marzo Vighen Avetis venne insignito della massima onorificenza per gli artisti viventi da parte del Ministero della Cultura dell’Armenia”… Continua

“La memoria si contrappone all’oblio” (Quinewsvaldicchiana.it 03.12.15)

A dirlo l’ambasciatore dell’Armenia in Italia, Sargis Ghazaryan, ospite agli Oscuri in occasione della presentazione del libro di Marco Impagliazzo

TORRITA DI SIENA — Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio, ha raccontato nel libro, “Il martirio degli armeni”, il massacro subito dagli armeni, ad opera dei turchi, negli anni della prima guerra mondiale. A perdere la vita quasi un milione e mezzo di morti, episodio considerato come il primo genocidio avvenuto nel Novecento.

“Il martirio degli armeni” è stato presentato dall’autore Impagaliazzo, all’ambasciatore dell’Armenia in Italia, Sargis Ghazaryan, al sindaco Giacomo Grazie, alle autorità ecclesiastiche, ai militari e alle forze politiche al teatro degli Oscuri. L’ambasciatore si è detto molto felice del rinnovato interesse nato in Italia per questi fatti, a cento anni dalla tragedia: “Più di 4mila scuole italiane – ha detto l’ambasciatore dell’Armenia – ci hanno chiesto quest’anno informazioni e materiale didattico per poter raccontare questo genocidio agli studenti”.

Il libro nasce da un minuziosa raccolta di documenti e testi che mai sono stati pubblicati, raccontati e diffusi. “Ci sono libri importanti ed altri necessari – ha commentato ancora l’ambasciatore – Questo è un libro necessario. Io provo gratitudine e commozione e non posso che ringraziare Torrita di Siena ed il sindaco Giacomo Grazi per l’invito formulato per venire a parlare qui al teatro degli Oscuri. Raccontando fatti anche di cento anni fa si può fare prevenzione dei crimini contro l’umanità. La memoria infatti si contrappone sempre all’oblio”….Continua

Delegazione Armena a Scuola Applicazione (Ansa 02.12.15)

(ANSA) – TORINO, 2 DIC – Visita di una delegazione militare della Repubblica di Armenia alla Scuola di Applicazione dell’Esercito, a Torino. Ad accogliere gli ufficiali armeni i vertici dell’Istituto di studi militari, dove già studiano tre connazionale. La Scuola di Applicazione, polo culturale riconosciuto a livello europeo, consolida così la propria vocazione alla internazionalizzazione, contribuendo – si legge in una nota – ad accrescere il prestigio della forza armata fuori dai confini nazionali.

Armenia: scontri manifestanti polizia (Repbblicatv 02.12.15)

Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza a Yerevan e hanno cercato di bloccare una delle strade della capitale per chiedere le dimissioni del Presidente Serzh Sargsyan, che ha indetto per il 6 dicembre un referendum per cambiare la Costituzione con l’intento di togliere ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente il presidente, conferendola al Parlamento e di estendere la carica fino a 7 anni dai 5 attuali. Ci sono stati scontri con la polizia…. Continua

Chieti. La scrittrice Arslan ed il vescovo Forte sul genocidio degli armeni (Quiauotidiano.it 01.12.15)

Nuovo appuntamento con le Quaestiones Quodlibetalis, gli incontri culturali organizzati dalla Curia Vescovile in collaborazione con l’Università “G. d’Annunzio” . Nella  sede del Rettorato in via dei Vestini, l’arcivescovo Forte dialogherà con la scrittrice Antonia Arslan sul tema del Genocidio degli Armeni, avvenuto proprio cent’anni fa mentre in Europa si combatteva la Grande Guerra 1915-  1918. L’incontro e’ fissato alle ore 17 del 2 dicembre. A seguire un dibattito aperto a tutti i partecipanti. .

Il genocidio degli armeni in scena al Teatro Il Primo: intervista a Vincenzo Liguori (Effettonapoli 26.11.15)

Basato sul romanzo capolavoro di Franz Werfel, Ricordi del Mussa Dagh, adattato da Armando Rotondi, è il primo appuntamento della rassegna teatrale “Ad Est del Mondo”, in scena il 29 novembre al Teatro Il Primo (Napoli). La rassegna, curata da Armando Rotondi e Stefano Russo, vuole portare in scena, attraverso reading artistici e monologhi, storie dai possibili “Est” del mondo (non solo geografico), focalizzando l’attenzione sul conflitto tra Occidente e Oriente, memoria e oblia, passato e contemporaneo.

Nello specifico, Ricordi del Mussa Dagh illustra il piano turco di deportazione e sterminio della popolazione cristiana armena realizzata da turchi e curdi nel 1915 e di come un gruppo di sette villaggi armeni situati alla base del monte Mussa Dagh, circa 5000 persone, decidessero di opporsi con le armi allo sterminio e di come riuscirono, asserragliati sul monte, a resistere agli assalti turchi per 40 giorni prima di essere salvati da una nave da guerra francese, che, casualmente, transitava per il golfo di Antiochia. Lo spettacolo gode del patrocinio dell’Ambasciata di Armenia in Italia, della Comunità Armena, del Forum Austriaco di Cultura e del Goethe-Institut di Napoli ed è nell’ambito delle manifestazioni per il centenario del genocidio degli armeni.

L’attore Vincenzo Liguori dà vita e voce al protagonista Gabriele nella sua presa di coscienza e di ricsoperta delle sue radici, sino al lottare senza tregua per il suo popolo, e a due protagonisti della Storia: Giovanni Lepsius ed Enver Pascià

Intervistiamo Vincenzo Liguori per “Effetto Napoli”

Quali sono gli elementi che lei considera di maggiore interesse nel testo?

Ci sono tre concetti che hanno attirato particolarmente la mia attenzione e che racchiudono il significato profondo di tutto il testo: “Io non voglio vivere, voglio avere un valore”, “L’uomo non sa chi è prima di essere stato messo alla prova” e “È possibile con un colpo di penna trapiantare un popolo di uomini civili nel deserto e nella steppa della Mesopotamia?”

Sono partito da qui per capire l’enorme forza di volontà e lo spirito di sacrificio che caratterizza Gabriele Bagaradian, un uomo borghese che decide di tornare alla vecchia casa di suo nonno dopo ventitré anni di Europa, di Parigi!

Come lui stesso li definisce: ventitré anni di completa assimilazione! ...Continua