La Sentinella del Canavese – Armeni, uno sterminio dimenticato È intervenuto lo scrittore Vasken Berberian al liceo scientifico Gramsci (06 mag 2015)

IVREA. È intervenuto lo scrittore Vasken Berberian, al liceo scientifico Gramsci, lo scorso giovedì, per una giornata di commemorazione del centenario del genocidio del popolo armeno, avvenuto appunto nel 1915, il secondo del secolo scorso, dopo quello degli Herero, in Namibia. Vi hanno preso parte tutti gli studenti delle classi quinte e le quarte C, L e P. All’incontro hanno partecipato anche Mario Beiletti, presidente dell’Anpi- Sezione di Ivrea e Basso Canavese, ed Elisabetta Ballurio Teit, presidente del consiglio comunale che, con la propria presenza ha ribadito la condivisione dell’anniversario da parte dell’amministrazione comunale. Continua

L’Huffington post – L’Armenia nello sguardo di Antonella Monzoni (06 mag 2015)

Nel suo capolavoro intitolato Viaggio in Armenia (Adelphi Edizioni, 1988) lo scrittore russo-polacco Osip Mandel’štam scrive:

“Gli uomini dalle grandi bocche e dagli occhi trapanati direttamente nel cranio: gli armeni”. Ed ancora: “Dovunque guardi, agli occhi manca il sale. Cogli le forme, i colori, sempre lo stesso pane sciapo: Così è l’Armenia”.

Si tratta ovviamente di una dilatazione poetica, della trasformazione in parole di un sentimento percettivo di grande profondità, così come estremamente sentite sono le sequenze che Atom Egoyan ha dedicato nel suo film Ararat al pittore armeno Arshile Gorky. Esempi di attenzione creativa verso un popolo, la sua storia e una terra che non molti saprebbero identificare in una carta geografica: tutti elementi che ricorrono raramente negli organi di informazione, nei mass media, finanche nelle riviste specializzate sulla geopolitica. Continua

Artemagazine.it – Alla Biennale un padiglione per gli Armeni (05 mag 2015)

Armenity/Hayoutioun è sull’Isola di San Lazzaro degli Armeni, di fronte ai Giardini della Biennale, con 16 autori
VENEZIA – La diaspora armena sbarca a Venezia: in quest’anno simbolico, 2015, il Ministero della Cultura della Repubblica dell’Armenia dedica il suo Padiglione partecipante alla 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia agli artisti delle comunità armene che vivono al di fuori dell’Armenia, del Nagorno-Karabakh e dei territori storicamente popolati da armeni. Il padiglione si intitola Armenity/Hayoutioun ed è collocato sull’Isola di San Lazzaro degli Armeni, situata tra San Marco e il Lido, di fronte ai Giardini della Biennale. L’isola è il luogo dove il monaco armeno Mekhitar nel 1717 stabilì la sede della Congregazione Mechitarista e dove, in seguito, Lord Byron studiò la lingua armena. L’emblematico monastero di San Lazzaro, con i suoi giardini, l’antica tipografia, il chiostro e la preziosa biblioteca di manoscritti, ha contribuito a preservare uno dei patrimoni più importanti della cultura armena, gran parte del quale sarebbe andato altrimenti perduto. Continua

L’Indro – Genocidio armeno: chi sono i responsabili? (05 mag 2015)

E’ il musulmano moderato Erdogan l’erede diretto, l’erede ideologico-religioso, del crimine del 1915-18?

La storia letta con le lenti del presente. La storia travisata, occultata: un’abitudine tanto normale e diffusa, quanto sbagliata e pericolosa, perché così si annulla un principio di base tramandato di generazione in generazione, e cioè il motto che recita ‘historia est magistra vitae‘. Ma quale mai lezione dalla Storia, se non viene comunicato ai lettori e agli ascoltatori il reale contenuto degli eventi che si vogliono trattare? Un esempio di queste problematiche è il caso recente -e riproposto pochi giorni fa in un servizio televisivo con interviste a autorità turche e cattoliche- del genocidio armeno. Il 12 aprile papa Francesco aveva condannato la negazione di questo crimine -le orribili stragi e deportazioni che subirono tra il 1915 e il 1918 i cristiani dell’Anatolia- da parte della Turchia di Recep Tayyip Erdoğan. Il Presidente turco ha replicato, pensando probabilmente a una parte dei suoi nemici interni -i residui del kemalismo laico al potere dal 1923 alla svolta del secolo- ed eludendo dunque anche lui, un’altra e più importante questione: chi furono gli autori delle stragi di armeni durante la prima guerra mondiale? Su questo versante, il silenzio è assordante: da Roma a Ankara a Bruxelles la partita si è giocata e si sta giocando appunto solo nell’alternativa storico-giudiziaria, tra il ‘negazionismo‘ turco (chi afferma il genocidio è condannato) e lo ‘sterminazionismo‘ francese, che condanna chi sostiene la tesi opposta. Continua

Il Mattino di Parma – ‘Nel centenario del genocidio degli armeni’, convegno in Ateneo (05 mag 2015)

Giovedì 7 maggio, alle ore 15, nell’Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale dell’Ateneo (via Università 12), si terrà il convegno ‘Nel centenario del genocidio degli armeni’, organizzato dal prof. Giorgio Vecchio, docente di Storia contemporanea dell’Università di Parma, che introdurrà i lavori.
Dopo i saluti del Pro Rettore dell’AteneoAntonio Ubaldi e del Direttore del Dipartimento Lettere Arti Storia e Società Luigi Allegri, interverranno Gabriella Uluhogian, Università di Bologna (Gli armeni: storia, cultura e religione), Giorgio Vecchio (Il genocidio degli armeni), Pietro Kuciukian, Console onorario della repubblica di Armenia (I Giusti nel genocidio degli armeni).
Nel corse del convegno verranno eseguiti intermezzi di musica armena dal M.oEnrico Contini, violoncello, e dal M.o Giorgio Dellarolle, fisarmonica. Continua

Il Giornale – Il dilemma del Sultano (05 mag 2015)

Erdogan deve affrontare elezioni cruciali, facendo leva sul ventre profondo del nazionalismo turco. Ma proprio questo sta frazionando l’Akp
Erdogan ha un problema. O, più esattamente, si trova di fronte ad un dilemma. Un bivio che, da una parte, vede l’approssimarsi delle Elezioni Politiche, che si terranno in Turchia il prossimo 13 Giugno; dall’altro vi è lo scenario internazionale, dove Ankara sembra rischiare un progressivo isolamento. Continua

Il Mattino – Armenity, alla Biennale la mostra si fa memoria della diaspora (04 mag 2015)

Adunata “transnazionale” sotto l’insegna di un’identità frammentata e dispersa, ricostruita e rinnovata con il talento dei nipoti di coloro che sono sfuggiti al Genocidio del 1915.

VENEZIA. In quest’anno simbolico, il ministero della Cultura della Repubblica dell’Armenia dedica il suo padiglione all’interno della Biennale agli artisti della diaspora armena, collocato per l’occasione al Monastero Mekhitarista dell’Isola di San Lazzaro degli Armeni. Il concetto curatoriale di Armenity, rafforza la nozione di dislocamento e di territorio, di giustizia e di riconciliazione, di ethos e di resilienza cosi, indipendentemente dal loro luogo di nascita, ciascuno degli artisti parte di questo progetto porta con sé la memoria, l’identità e la verità delle sue origini. Un’adunata “transnazionale” sotto l’insegna di un’identità frammentata e dispersa, ricostruita e rinnovata con il talento di questi artisti, nipoti di coloro che sono sfuggiti al Genocidio Armeno nel 1915, il primo del XX secolo. Il loro radicato interesse nei confronti dell’identità e della memoria si sovrappone sapientemente alle nozioni di territorio, confine e geografia. Continua

 

Modenatoday.it – Tigran Hamasyan, il jazzista armeno debutta a Modena Eventi a Modena (04 mag 2015)

Tigran Hamasyan, il jazzista armeno debutta a Modena Eventi a Modena
„Pianista jazz di fama internazionale, premiato da Herbie Hankock, apprezzato da Chick Corea e Bred Mehldau, Tigran Hamasyan si prepara a portare a Modena in prima nazionale il suo ultimo progetto, un programma di brani per pianoforte unito a un coro tradizionale armeno, suo Paese d’origine, che approderà in autunno in un disco per la prestigiosa etichetta ECM. Luys i Luso, letteralmente ‘luce dalle luci’, realizzato insieme al Coro da Camera di Yerevan, capitale dell’Armenia e una delle più antiche città del mondo, è un omaggio al centenario del genocidio armeno, un concerto con il quale Tigran ha intrapreso un tour, partito il 24 marzo 2015 proprio da Yerevan, che coinvolge chiese di tutto il mondo, Georgia, Turchia, Libano, Francia, Belgio, Svizzera, Repubblica Ceca, Inghilterra, Germania, Lussemburgo, Russia e Stati Uniti, a New York e Los Angeles.“ Continua

 

Raccolta articoli dal 1 al 3 maggio 2015

Il genocidio armeno tra storia e politica

Armenia: cento anni dopo

Armenia, Wegner: il “giusto” che denunciò la strage. E sfidò il nazismo scrivendo a Hitler

RAI STORIA – Il Genocidio Armeno

>>Vai al sito RAI STORIA – Documentario

 

Cent’anni di storia, prima dimenticata, poi negata nonostante la mobilitazione internazionale. Anche di recente, con la dura risposta turca alla condanna di papa Francesco. Eppure i numeri sono impietosi, un milione di morti: è il genocidio degli Armeni, nel 1915.

Una tragedia che ha le sue radici nel 1894, con le prime, violente repressioni della protesta armena da parte degli ottomani e della fazione dei “giovani turchi”, dopo secoli di pacifica convivenza, e culmina con le stragi del 1915, complice l’ingresso della Turchia in guerra. A scatenare la violenza è la decisione di alcuni armeni di arruolarsi nell’esercito russo. Tanto basta perché i turchi comincino a uccidere i soldati armeni del proprio esercito e l’elite culturale di quel popolo, a Istanbul. Ed è solo l’inizio: leggi speciali, deportazioni, massacri.

La notizia del genocidio comincia a diffondersi, nel mondo. Le reazioni sono indignate. Gli Stati Uniti inviano aiuti, l’Inghilterra, a fine guerra, preme perché si arrivi a un processo. I responsabili delle stragi vengono condannati a morte, ma riescono a fuggire. La vendetta armena li raggiungerà lo stesso.

Poi, nel 1923, nasce la nuova Turchia di Ataturk. Il genocidio diventa argomento scomodo, al punto che, oggi, sono moltissimi i turchi che negano quanto accaduto cento anni fa e persino la parola “genocidio” è vietata.

Il genocidio armeno
con Marcello Flores
di Massimo Gamba