Il cordoglio del Papa per la morte del patriarca armeno Nerses Bedros XIX (Radio Vaticana 25.06.15)

Papa Francesco ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di Sua Beatitudine Nerses Bedros XIX, patriarca di Cilicia degli armeni cattolici, spentosi questa mattina nell’ospedale Jeetawi di Beirut in Libano a causa di un arresto cardiaco. Il patriarca, dopo che in questi ultimi tempi si era sottoposto ad una operazione al ginocchio, stava trascorrendo il periodo di  convalescenza al Patriarcato armeno in Libano.

Pastore devoto e instancabile al servizio della sua comunità
In un telegramma al Sinodo patriarcale di Cilicia degli armeni, il Pontefice ricorda la sua stretta collaborazione col patriarca, in particolare in occasione della recente proclamazione di San Gregorio di Narek come Dottore della Chiesa. Francesco lo definisce “pastore devoto”  che “si è speso in modo instancabile al servizio delle comunità di cui era alla guida”.

Continua


 

ASIA/LIBANO – La scomparsa del Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX
Beirut (Agenzia Fides) – Il Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX è deceduto oggi, giovedì 25 giugno, presso l’ospedale Jeetawi di Beirut, dove era stato portato in seguito a un arresto cardiaco. Aveva 75 anni.
Boutros Taza era nato al Cairo nel gennaio 1940, quinto di una famiglia di otto figli. Aveva ricevuto l’istruzione primaria e secondaria presso gli istituti dei Fratelli delle scuole cristiane. Nel 1958 si era trasferito a Roma, dove aveva studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote il 15 agosto 1965, aveva svolto il suo ministero sacerdotale nelle parrocchie armene cattoliche del Cairo, ed era stato ordinato Vescovo dell’Eparchia d’Iskanderiya nel febbraio 1990. Era stato eletto Patriarca della Chiesa armeno-cattolica il 7 ottobre 1999, assumendo il nome di Nerses Bedros XIX.
Di recente, dopo la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro il 12 aprile scorso da Papa Francesco per i fedeli di rito armeno, il Patriarca Nerses Bedros, in un’intervista all’Agenzia Fides (vedi Fides 13/4/2015) aveva espresso considerazioni saggie e illuminanti, anche rispetto alle reazioni scomposte provenienti in quelle ore da leader politici turchi davanti alle parole pronunciate in quell’occasione dal Vescovo di Roma sul Genocidio armeno. “Il Papa – aveva detto tra l’altro il Patriarca Nerses – non è schierato ‘con’ gli armeni ‘contro’ i turchi. Lui non è contro nessuno. (…). Il suo sguardo abbraccia il mondo, lui esprime il senso di umanità che tutti dovremmo condividere. La memoria e la condanna degli orrori del passato può servire a impedire che quelle cose riaccadano, come purtroppo sta succedendo anche adesso in tante parti del mondo, a partire dal Medio Oriente”. (GV) (Agenzia Fides 25/6/2015).


 

È morto il patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX- La Stampa 25.06.2015

Si è spento il patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX Tarmouni Notizieitalianews 26.06.2015

 

MESTRE – 24 giungo 2015 – Nelle plaghe d’Oriente sia pace sulla terra

Nelle plaghe d’Oriente sia pace sulla terra pièce polidrammatica che andrà in scena al Teatro Toniolo di Mestre il 24 giugno alle 20.30 con la regia di Marco Bellussi e con la partecipazione straordinaria dell’attrice Ottavia Piccolo.
Promossa dalla Congregazione Armena Mechitarista e ideata appositamente per commemorare il Centenario del Genocidio Armeno, la pièce presenterà al pubblico un racconto inusuale della tragedia delle deportazioni e dei massacri del 1915. Unirà infatti testimonianze dirette del genocidio, estratti di opere letterarie di autori armeni, turchi e tedeschi e canti popolari armeni e turchi in un percorso narrativo volto a creare un momento di ricordo ma anche di dialogo.
La pièce vedrà la partecipazione degli attori Ottavia Piccolo e Emiliano De Lello, il maestro di duduk Aram Ipekdjian e l’Ensemble Vocale Gaspard Edesse diretto da Justine Rapaccioli. L’ingresso è gratuito.

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Tesori di Armenia, natura e storia – Viaggio in Armenia 11 -20 luglio 2015

Tesori di Armenia, natura e storia
11 – 20 Luglio 2015 viaggio accompagnato da Nadia Pasqual autrice della gjuida di viaggio
“Armenia e Nagorno Karabakh”

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ROMA – Fino al 27 giugno – Mostra di Fotografie di Kathryn Cook “La Memoria degli Alberi”

“La memoria degli alberi”
Fotografie di Kathryn Cook
a cura Annalisa D’Angelo

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Lo sguardo poetico e documentario di una fotografa americana sul genocidio armeno in una mostra che la Galleria del Cembalo apre al pubblico, dal 23 aprile al 27 giugno 2015.
“Gli alberi di Gelso fanno la guardia, nonostante il passaggio del tempo
ad Ağaçlı, formando una macchia verde nel polveroso terreno dell’Anatolia,
nutriti dalla sorgente che scende a cascata dalla valle sovrastante.

Rami estesi come in una dichiarazione, le foglie nutrono
un universo, chiuse da un filo. La seta, tessuta da grossi vermi su queste foglie
risiedono sul pavimento delle case del villaggio e annidati nei giardini.

Qui, ogni albero assorbe la pioggia e il vento, il sole e la tristezza;
spinge le sue radici nella profondità del suolo di Ağaçlı e sono testimoni.
I segreti dei secoli sono ombre sotto i grossi rami. Ma non ci diranno in modo semplice
cosa è successo qui, o lì. Restano immobili, quiescenti, tornando alla storia solo quando appellati.”
Kathryn Cook
Come fotografare quello che non c’è più e che si è cercato di cancellare?
Per sette anni, Kathryn Cook è stata impegnata in un paziente lavoro alla ricerca delle tracce del genocidio degli Armeni – il primo della storia del Ventesimo secolo – che ha causato la morte più di un milione di Armeni in Turchia. Con uno stile fotografico contemporaneo, dove la poesia accompagna la memoria, Kathryn Cook riesce a scoprire i fili di una storia frammentata, fatta di detto e non detto, attraverso le testimonianze degli Armeni e dei Turchi incontrati in Armenia, in Turchia, in Libano, in Siria, in Israele e in Francia. Kathryn Cook si sofferma qui sulle tracce di questa eredità che circoscrive in una narrazione delicata che mescola foto in bianco e nero a colori.
Con questo lavoro eccezionale, l’autrice propone un nuovo modo di rappresentare la sofferenza e il male procedendo attraverso ripetizione e simboli. Il titolo “La memoria degli alberi” si riferisce al villaggio turco di Agacli (il posto degli alberi), nella Turchia dell’est, che Kathryn Cook ha fotografato a lungo e che costituisce in un certo senso la metafora del suo percorso artistico. Questo villaggio che era armeno prima del 1915 è oggi abitato da una maggioranza curda che ha fatto rinascere la tradizione della tessitura della seta come veniva praticata un tempo dagli Armeni.

Nata nel 1978 negli Stati Uniti, Kathryn Cook vive oggi a Londra.
Le sue fotografie compaiono regolarmente sulla stampa (The New Yorker, The New York Times, Time, Stern, Le Monde 2, The Independent…) ed hanno ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali Inge Morath Award (2008), il Aftermath Project Grant (2008), il Enzo Baldoni Award (2008), il Alexia Foundation Grant (2012). Per portare a termine il lavoro ha beneficiato del programma di Ateliers de L’Euroméditerranée (Marsiglia-Provenza 2013).
Le sue fotografie rappresentano la topografia, la memoria, l’oblio e mostrano sottilmente come la percezione di un paesaggio muta quando si sa quello che lì è accaduto. Molto più di una semplice documentazione di fatti, queste trasmettono la carica emozionale della Storia.
Galleria del Cembalo
Largo della Fontanella di Borghese, 19 – Roma

23 aprile / 27 giugno 2015
ORARIO
mercoledì, giovedì e venerdì: 17.00 – 19.30
sabato: 10.30 – 13.00 e 16.00 – 19.30
lunedì, martedì e le mattine di mercoledì, giovedì e venerdì: apertura su appuntamento

Ufficio stampa Galleria del Cembalo
Davide Macchia | ufficiostampa@galleriadelcembalo.it
tel. 06 83081425 | cel. 340 4906881

www.galleriadelcembalo.it

Corriere della Sera – I libri che sfidano il silenzio sul genocidio degli armeni (20 mag 2015)

La decima puntata di Guerre Culturali – Corriere della Sera – I libri che sfidano il silenzio sul genocidio degli armeni

PIACENZA – 21, 22 e 23 maggio 2015 – 3° Convegno Nazionale sull’insegnamento della storia nell’era digitale – Il genocidio degli Armeni e la prima Guerra mondiale

CONVEGNO STORIA DIGITALE PC 2015 locandina

@grandeguerra.eu
Il genocidio degli Armeni e la prima Guerra mondiale
3° Convegno nazionale
sull’insegnamento della storia nell’era digitale
Piacenza, 21 22 23 maggio 2015
Auditorium della Fondazione
via Santa Eufemia 12, Piacenza

Scarica il Depliant

 

Presentazione di libri sull’Armenia al Salone internazionale del libro di Torino

Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio della Giuntina alla presenza di Antonia Arslan e Schulim Vogelmann – giovedì 14 maggio alle ore 16.00 nello Spazio Autori.
Il genocidio armeno. 100 anni di silenzio di Arkadia con gli autori Alessandro Aramu e Anna Mazzone – domenica 17 maggio alle ore 18.00
Mayrig – a cura di Letizia Leonardi – Edizione Divinafollia- Ararat Lunedì 18 maggio ore 16.30 (sala avorio)
AmarArmenia di Diego Cimara – – Edizione Divinafollia- Ararat Lunedì 18 maggio ore 16.30 (sala avorio)

RAI STORIA – Il Genocidio Armeno

>>Vai al sito RAI STORIA – Documentario

 

Cent’anni di storia, prima dimenticata, poi negata nonostante la mobilitazione internazionale. Anche di recente, con la dura risposta turca alla condanna di papa Francesco. Eppure i numeri sono impietosi, un milione di morti: è il genocidio degli Armeni, nel 1915.

Una tragedia che ha le sue radici nel 1894, con le prime, violente repressioni della protesta armena da parte degli ottomani e della fazione dei “giovani turchi”, dopo secoli di pacifica convivenza, e culmina con le stragi del 1915, complice l’ingresso della Turchia in guerra. A scatenare la violenza è la decisione di alcuni armeni di arruolarsi nell’esercito russo. Tanto basta perché i turchi comincino a uccidere i soldati armeni del proprio esercito e l’elite culturale di quel popolo, a Istanbul. Ed è solo l’inizio: leggi speciali, deportazioni, massacri.

La notizia del genocidio comincia a diffondersi, nel mondo. Le reazioni sono indignate. Gli Stati Uniti inviano aiuti, l’Inghilterra, a fine guerra, preme perché si arrivi a un processo. I responsabili delle stragi vengono condannati a morte, ma riescono a fuggire. La vendetta armena li raggiungerà lo stesso.

Poi, nel 1923, nasce la nuova Turchia di Ataturk. Il genocidio diventa argomento scomodo, al punto che, oggi, sono moltissimi i turchi che negano quanto accaduto cento anni fa e persino la parola “genocidio” è vietata.

Il genocidio armeno
con Marcello Flores
di Massimo Gamba

La solidarietà della Presidenza della Repubblica Italiana con gli armeni italiani in occasione del Centenario

Il Consiglio per la comunità armena di Roma, aveva inoltrato, nei giorni scorsi, una lettera al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarela con la richiesta di un messaggio in occasione del 24 aprile.

Il 23 aprile u.s., La Presidenza della Repubblica Italiana ha inviato una lettera di solidarietà a firma del Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica, Ambasciatore Antonio Zanardi Landi, che condividiamo con tutti voi.

 

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N.B.: La lettera è stata letta durante l’evento “Cento Passi per la Memoria” del 24 aprile u.s. a Roma

Roma – 24 aprile 2014 – Reportage sulla marcia della capitale per il genocidio armeno

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