28 MAGGIO, FESTEGGIAMO L’ANNIVERSARIO DELLA PRIMA REPUBBLICA DEMOCRATICA DI ARMENIA!

Il 28 maggio ricorre il 102° anniversario della fondazione della Repubblica democratica di Armenia nota anche come Prima repubblica armena.

L’istituzione della prima Repubblica armena ebbe luogo in uno dei periodi più cruciali della storia della nazione armena.

Avendo appena subito un genocidio e nel mezzo di una crisi umanitaria, il popolo armeno e i suoi leader furono costretti ad affrontare una nuova enorme sfida con l’esercito turco-ottomano che avanzava verso Yerevan.

Le battaglie cruciali a Sardarabad, Bash-Abaran e Gharakilisa nel maggio 1918 fermarono l’avanzata delle forze ottomane e le respinsero, creando così un rifugio sicuro sia per i sopravvissuti al genocidio sia per gli armeni russi a Yerevan e nei territori circostanti. Entrambe le popolazioni erano in difficoltà disperate dopo la caduta del regime zarista in Russia e il successivo caos politico e militare nel Caucaso. L’eroica resistenza armena e la sconfitta turca hanno dato l’opportunità ai leader armeni di proclamare una Repubblica armena indipendente dopo proclami simili da parte dei georgiani e dei turchi azeri.

IL 28 MAGGIO 1918 NASCEVA LA PRIMA REPUBBLICA ARMENA!

 

Novità Editoriale: “The Restoration of wall paintings in several Armenian churches of first christian ages”

Di recente è stato pubblicato un libro particolare, in armeno e in inglese, con la presentazione in quattro lingue (più italiano e francese) del Prof. Patrick Donabédian dell’Università di Aix-Marseille, dedicato alla ricerca e al restauro delle pitture murali in varie chiese in Armenia del primo cristianesimo “THE RESTORATION OF WALL PAINTINGS IN SEVERAL ARMENIAN CHURCHES OF FIRST CHRISTIAN AGES” curato dall’Arch. Arà Zarian e dalla restauratrice di opere d’arte Christine Lamoureux. Casa editrice “Tigran Metz”, 330 pagine, 703 foto a colore, formato 27x30x4.

Ci dispiace molto, ma per motivi di emergenza sanitaria in Italia causati dal virus Covit-19, non sarà possibile organizzare la presentazione del libro in varie località italiane a breve termine.

Il libro è il frutto di una campagna di ricerca, di studio e di restauro dei cicli affrescati, durata otto anni, eseguita in varie chiese del primo cristianesimo dislocate alle pendici del mitico monte Aragatz. Gli autori si sono recati ripetutamente in Armenia, impegnando passione, devozione, propri mezzi e professionalità per recuperare, conservare e restaurare dipinti murali di straordinaria bellezza e valore storico-culturale. Il loro obiettivo è mantenere l’immensa carica dei messaggi, non sempre chiarissimi, tramandati dai secoli, mai studiati in modo approfondito e sistematico.

Arch Ara Zarian

 

Gli autori ringrazino tutti coloro che porteranno il loro contributo acquistando il libro. Il ricavato dalla vendita andrà interamente revoluto ai futuri lavori di restauro dei meravigliosi affreschi conservati in tante chiese armene come Akhtalà, Kobayr cappella, Kirants, Shatin, Khudchap.

IL Genocidio Armeno nei testi e nella musica. Armin T. Wegner – Gabriel Wegner

Armin T. Wegner – Gabriel Wegner

Artist

Gabriel Wegner

Title

Armin T. Wegner

Label

K Records

Music publishers

Teorema Edizioni Musicali s.a.s.

Autors

Gabriele Wegner; Giovanni Luca Scaglione

Release date

24/04/2020

Year

2020

Click here to open the postcard

In questo album si possono percepire i sentimenti e le emozioni che ribolliscono nei testi e nella musica di Gabriel Wegner con l’energia e l’inquietudine che la crudeltà e l’atrocità del Genocidio Armeno facevano affiorare prepotentemente ad ogni accento, ad ogni pausa che i musicisti (Valerio Giovanardi e Gianluca Scaglione) cercano di domare. Un lungo viaggio, mille peripezie, la storia, forse uguale a quella di mille altri gruppi con il cuore nel pentagramma e pochi sogni realizzati all’attivo. Umili di fronte all’enormità di questo triste capitolo della storia dell’Umanità: il pensiero va a quei viaggiatori dimenticati, che ancora oggi vagano disperati cercando solo un posto nella nostra memoria. Un intero album dedicato alla figura storica di Armin T. Wegner (nonno di Gabriel Wegner), incentrata all’orribile scenario del Genocidio Armeno, di cui lui non fu solo testimone diretto, ma grazie alla sua macchina fotografica e ai suoi scritti ha fatto partecipe il mondo di ciò che stava succedendo. L’eroe delle due guerre, il giusto tra i giusti.

Armin T. Wegner era scrittore, poeta, si adoperò quale giornalista per divulgare le molte ingiustizie umanitarie di cui fu partecipe. Nel 1915, durante la Prima Guerra Mondiale denunciò, a rischio della propria vita, il massacro (genocidio) degli Armeni, perpetrato dal governo Turco. Le sue denunce non furono solo scritte ma anche fotografiche, eseguite di nascosto e che fino a quel periodo la fotografia era solo una forma d’arte, infatti lui può essere considerato il primo reporter fotografico della storia

Durante il Regime Nazista Armin T. Wegner fu uno dei principali intellettuali tedeschi che alzò la sua voce a favore dei diritti umani del popolo ebreo, scrivendo una lettera aperta a Hitler. Seguì il suo arresto e fu torturato dall’SS. Dopo quattro mesi trascorsi in campi di concentramento lasciò la Germania. Dopo un breve periodo in Inghilterra e in Palestina venne in Italia, dove potè portare tutta la sua opera letteraria, in quanto l’Italia era alleata con la Germania.

 

Genocide

Genocide è senza dubbio il preludio di quello che sarà il percorso dell’opera nelle sue varie fasi.

Poet in Dead Town

È questo il brano che ha dato il via all’intero progetto, il primo brano è ispirato alle foto di Armin T. Wegner e ai suoi scritti.

Nowhereisland

Nowhereisland è l’elogio in chiave poetico-evocativa di un luogo che ha segnato la vita di Armin T. Wegner. Parliamo dell’isola di Stromboli, in Sicilia, dove Armin scelse di passare parte dell’ultima fase della sua vita.

Aleppo

L’intento di Aleppo è quello di fungere da linea invisibile che collega la tragedia del Genocidio Armeno (1915 – 1916) alla più recente Battaglia di Aleppo (2012 – 2016), una linea influenzata dal fattore geografico, essendo avvenuti i fatti nella medesima regione. Aleppo ai tempi del Genocidio Armeno era l’ultima roccaforte dove giungevano, già stremate, le orde di profughi costrette a fuggire dal loro territorio di appartenenza – l’antica Anatolia – per poi essere definitivamente mandate a morire nel deserto di Deir ez-Zor.

Comunicato. Attacchi indecenti nei confronti dei membri del Consiglio per la comunità armena di Roma

Ci vediamo costretti a dover ricorrere a una dichiarazioni pubblica che avremmo volentieri evitato, dal momento che ci vengono segnalate azioni denigratorie nei confronti del Consiglio per la comunità armena di Roma ed dei suoi onorabili membri da parte di alcuni soggetti.

A tal riguardo ci preme precisare che:

  • Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” e tutti i suoi membri, dal 1999, anno della sua costituzione, è stato ed è a tutt’oggi in prima linea con lo scopo di mantenere, diffondere e rafforzare lo spirito e l’identità armena. Missione che lo stesso Consiglio ha svolto e continua a svolgere con successo
  • Il“Consiglio per la comunità armena di Roma”con tutti i suoi membri, grazie alle proprie iniziative e agli strumenti a disposizione, è impegnato da vent’anni, non contro le realtà armene ma per gli armeni, in una intensa attività culturale e di opinione anche a sostegno della Repubblica Armena e della repubblica di Artsakh.
  • Oltre alla funzione di vigilanza contro il negazionismo e l’armenofobia, ai rapporti con le istituzioni e ai contatti con i media, il Consiglio e i suoi membri hanno promosso e continuano a promuovere, iniziative a sostegno della causa armena, per lo svolgimento delle quali non esitano ad intrattenere continuamente stretti contatti con altre realtà, armene ed italiane, ecclesiastiche e laiche,  e a fornire proficua collaborazione alla Ambasciata armena a Roma; questo lo si evince peraltro dalle innumerevoli attività organizzate  e dagli attestati di stima ricevuti da tutti i rappresentanti diplomatici che si sono succeduti dal 1992 ad oggi, nei confronti dei quali il “Consiglio per la comunità di Roma” e i suoi membri  nutrono da sempre rispetto, poiché nello svolgimento della loro funzione istituzionale, rappresentano la Repubblica indipendente d’Armenia.
  • Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” non è un soggetto politico, e i suoi membri non esercitano alcuna attività politica, né all’estero e men che meno nella madre Patria. Ogni affermazione contraria a questo non è che una mera illazione priva di ogni prova e fondamento.

Il Consiglio per la comunità armena di Roma invita gli autori delle diffamazioni e i divulgatori di notizie infondate o parzialmente riprodotte, di soprassedere dal compiere ulteriori azioni nocive all’onorabilità dei suoi membri, ricordando, che per la legge Italiana, la diffamazione,  anche a mezzo stampa, è un atto vile e perseguibile penalmente.

 

In Libreria: “Nella Notte” di Inga Nalbandian –  Voce «in diretta» sul genocidio del popolo armeno.

NELLA NOTTE
Autore: NALBANDIAN INGA
Editore: PAOLINE
Data di pubblicazione: Marzo 2020
Codice: 9788831551991

Prezzo – € 13,00

Pubblicato per la prima volta in italiano il libro di Inga Nalbandian: romanzo-testimonianza del 1917, voce «in diretta» sul genocidio del popolo armeno, che si commemora ogni anno il 24 aprile.

La scrittrice Inga Collins, nata in Danimarca nel 1879, si sposò nel 1904 con Paul Nalbandian, di origine armena, trasferendosi successivamente con lui a Costantinopoli. Allo scoppio del primo conflitto mondiale, i Giovani Turchi ordinarono il massacro degli armeni. Paul si ammalò gravemente e morì poco dopo. Inga, per salvare i figli, tornò nella sua terra natale, per collaborare in seguito con la Società delle Nazioni in difesa dei diritti dei rifugiati sopravvissuti al genocidio. Morì nel 1929.

Nel 1917, Inga aveva deciso di scrivere un romanzo, Dans la nuit (Nella notte), testimonianza di quel genocidio. «Forse sorprenderà – scrisse l’autrice – che abbia presentato queste scene sotto forma di racconti invece di scrivere solo un resoconto dei fatti, condensato e preciso come un documento storico. Ma, per parlare di queste cose, ho dovuto vedere con altri occhi e sentire con altri cuori, altrimenti non avrei potuto descrivere gli eventi più efferati e incredibili».

Orrore e speranza, soavità e angoscia convivono nelle pagine del romanzo. Una testimonianza rigorosamente basata su fatti storici, che ora viene per la prima volta tradotta dalla giornalista Letizia Leonardi e pubblicata in Italia. Il libro è arricchito dalla presentazione dall’attrice di origini armene Laura Ephrikian (nota come Laura Efrikian), e dalla postfazione della giornalista Daniela Cecchini, corrispondente dall’Italia per La Voce, rivista degli italiani in Francia.

Vai al sito delle Paoline Editore

Rouben Shougarian, ex ambasciatore armeno in Italia, è deceduto a Boston a seguito ad una improvvisa malattia.

E’ con grande dolore che abbiamo appreso la notizia della morte dell’ex Ambasciatore armeno in Italia, Sua Eccellenza Rouben Shougarian, deceduto oggi nell’ospedale del Massachusetts

Nato nel 1962 Shougarian è stato Ambasciatore armeno in Italia dal 2005 al 2008.

Durante il suo mandato  sono degni di ricordo il faccia a faccia con l’ ambasciatore turco in diretta televisiva sul canale Rai e l’inaugurazione della targa di Roma Capitale in memoria del Genocidio Armeno ( sita nel piazzale antistante il pontificio collegio armeno),  l’inaugurazione del  khatc’kar per l’amicizia italo armena, nonché la partecipazione alla storica cerimonia di commemorazione dedicata a Hrant Dink sulla piazza del Campidoglio.

Intellettuale rispettato  da tutti, onesto e di singolare umanità. Il mondo armeno perde uno dei suoi figli migliori, un pensatore e  brillante diplomatico. Noi perdiamo un grande amico.

Il Consiglio per la comunità armena di Roma nell’esprimere sincera tristezza per questa prematura scomparsa, partecipa commosso al dolore della moglie Lilit e dei figli  Narek, Tigran  e Haik.

IL TEMPO PASSA, LA MEMORIA RESTA. Contro il virus del negazionismo gli anticorpi della Memoria. 105° anniversario del genocidio armeno.

IL TEMPO PASSA, LA MEMORIA RESTA

24 aprile 1915 – 24 aprile 2020

105° anniversario del genocidio armeno.

Contro il virus del negazionismo gli anticorpi della Memoria

Il prossimo 24 aprile ricorre il 105° anniversario dell’inizio delle uccisioni e deportazioni di massa a danno della minoranza armena nell’impero ottomano.

L’emergenza Coronavirus impedisce qualsiasi manifestazione pubblica a ricordo del primo genocidio del XX secolo.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” ha di conseguenza lanciato un evento in rete, a ricordo di quella tragica ricorrenza.

  • Logo ricorrenza

Nei giorni scorsi è stato pubblicato sulla pagina FB della comunità (www.facebook.com/comunitaarmena) un logo creato ad hoc per il 105° anniversario del Medz Yeghern con invito a condividirlo, come segno di vicinanza e partecipazione, sui profili personali.

  • Video clip

48 ore prima dell’evento previsto per il 24 aprile sarà lanciato, sempre sulla piattaforma Facebook, una breve video clip che ci si augura venga anch’essa diffusa e condivisa in rete quanto più possibile.

  • Video Party diretta FB

A partire dalle ore 10.30 di giovedì 23 aprile saranno trasmessi in Video Party sempre sulla pagina FB della comunità, documentari, filmati e contenuti multimediali sul mondo armeno.

  • Diretta FB 24 aprile

Nella giornata del 24 aprile La pagina FB “Comunità armena” trasmetterà in diretta, a partire dalle ore 15,00 testimonianze, interviste, contributi e riflessioni sul tema. Nei prossimi giorni saranno resi noti i nomi dei partecipanti.

Lo scorso anno il parlamento italiano ha approvato una storica risoluzione di riconoscimento del genocidio armeno. Sulla scia di tale pronunciamento, il “Consiglio per la comunità armena di Roma” si augura che l’opinione pubblica italiana sia sempre più partecipe nel ricordo della tragedia del 1915.

L’antidoto al negazionismo è la Memoria.

Il tempo passa, la Memoria resta

Consiglio per la comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

 

Coronavirus: Uno spettacolo pan-armeno di beneficenza a supporto del sistema sanitario Armeno

Riceviamo dall’Ambasciata Armena e divulghiamo

———

Cari connazionali,

si informa che la “Tovmasyan Charitable Foundation” ha avviato un’iniziativa inedita: uno spettacolo pan-armeno di beneficenza, che si terra’ online e sara’ interattivo. Lo spettacolo, che si svolgera’ attraverso le tecnologie VR, sarà trasmesso in diretta il 2 maggio 2020 alle 18:20 (ora italiana) contemporaneamente da Jerevan, dalla sala

concerti “Dvin Music Hall”, da Jerevan, e da Los Angeles.

Gli incassi saranno interamente devoluti a favore delle misure di contenimento del coronavirus in Armenia per supportare il sistema sanitario

nell’acquisto di respiratori polmonari e di materiale sanitario.

Le informazioni relative all’acquisto dei biglietti sono disponibili nelle schede in allegato e nelle descrizioni video sul sito: https://www.mfa.am/filemanager/Videos/Tovmasyan.zip

Cordiali saluti.

 

Ambasciata della Repubblica d’Armenia
Via XX Settembre, 98/E
00187 Roma
Tel: (+39) 06. 3296638

Fax: (+39) 06. 3297763

www.italy.mfa.am
www.mfa.am

Sua Eccellenza Victoria Baghdassarian termina il suo mandato di ambasciatore della repubblica di Armenia in Italia

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” rivolge un sentito ringraziamento a S.E. Victoria Baghdassarian, il cui mandato di ambasciatore della repubblica di Armenia in Italia è giunto a termine come da decreto presidenziale  del 10 aprile.

Nei suoi quattro anni di servizio l’ambasciatrice Baghdassarian ha saputo tessere importanti relazioni nel campo dell’economia e della politica, rafforzando ancora di più il legame fra Italia e Armenia.

In tale quadriennio  ci piace ricordare la prima visita in Armenia di un ministro degli Affari esteri italiano (Gentiloni), la prima visita in Armenia di un Capo di Stato italiano (Mattarella) nonché lo storico pronunciamento della Camera dei deputati (aprile 2019) a riconoscimento del genocidio armeno. E per ultimo le visite in Italia del Presidente dell’Assemblea nazionale armena (Mirzoyan) e del Primo ministro (Pashinyan).

Ovviamente questo ringraziamento è esteso a tutto il personale di ambasciata con l’augurio che il rapporto fra i nostri due Paesi continui nel solco dell’amicizia e della collaborazione.

A  S.E. Victoria Baghdassarian rivolgiamo fervido augurio di un futuro pieno di successo.

Consiglio per la comunità armena di Roma

TENTATIVI AZERI DI SABOTAGGIO AL CONFINE DELL’ARMENIA

Nonostante l’appello delle Nazioni Unite in questo difficile momento di pandemia, l’Azerbaigian viola ancora una volta il cessate-il-fuoco e spara contro i villaggi armeni di confine. Ferma condanna del ministero della Difesa dell’Armenia

Lunedì 30 marzo, intorno alle ore 19 locali, militari azeri hanno tentato di penetrare in territorio armeno all’altezza del villaggio di Noyemberyan della provincia di Tavush lungo il confine tra i due Stati. L’azione di sabotaggio è stata respinta. Due soldati armeni sono rimasti leggermente feriti.
L’avversario ha anche preso di mira i villaggi di Baghanis e Voskevan lungo il confine e un giovane di 14 anni residente di Voskevan è stato ferito dai colpi azeri. Il giovane è stato trasferito al centro medico Surb Astvatsamayr di Yerevan.

Il ministero della Difesa dell’Armenia ha diramato il seguente comunicato:
«Condanniamo fermamente i tentativi dell’Azerbaigian di intensificare la situazione sul confine armeno-azero, che ha provocato il ferimento di un residente 14 anni della comunità di Voskevan nella regione di Tavush. Allo stesso tempo, due militari delle forze armate dell’Armenia sono stati feriti mentre impedivano il tentativo di infiltrazione della parte azera verso le posizioni armene nella stessa direzione.
Questa violazione non provocata del cessate il fuoco non ha giustificazione, soprattutto oggi, quando tutti i Paesi del mondo mobilitano le proprie risorse mediche nella lotta contro COVID19. Con tali azioni, l’Azerbaigian ignora le richieste della comunità internazionale, in particolare dei copresidenti del Gruppo Minsk dell’OSCE e del Segretario generale delle Nazioni Unite, di aderire rigorosamente al cessate il fuoco e astenersi da azioni provocatorie durante questo periodo.
Questo incidente militare dimostra che o la parte azera non ha alcun controllo sulle azioni delle sue unità militari al confine o intensifica deliberatamente la situazione, assumendo quindi la piena responsabilità delle sue conseguenze.
Auguriamo una pronta guarigione ai nostri cittadini feriti».