Novità editoriale: IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI E DEGLI ASSIRI (Italian Edition)

Il genocidio armeno e assiro fu la distruzione sistematica del popolo armeno e assiro e della loro identità nell’impero ottomano durante la prima guerra mondiale.
Per ordine di Talaat Pasha, nel 1915 circa 1,500,000 di armeni furono uccisi nel deserto siriano. Gli armeni usano l’espressione Medz Yeghern (in lingua armena Մեծ Եղեռն, “grande crimine”). Lo stesso avvenne con tutta la popolazione assira, con 275000 vittime, la quale è ricordata come Seyfo (in assiro ܣܝܦܐ ). Spinti in avanti da scorte paramilitari, i deportati furono privati di cibo e acqua e sottoposti a rapine, stupri e massacri. Insieme all’omicidio di massa e all’espulsione di cristiani armeni e assiri, permise ai Giovani Turchi la creazione di uno stato turco etnonazionalista.
Il governo turco sostiene che la deportazione di armeni e assiri sia stata un’azione legittima che non può essere definita genocidio. Gli armeni e gli assiri continuano a chiedere il riconoscimento del loro Genocidio ai tutti paesi del mondo.

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IL CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE PER LA PACE DEL 5 NOVEMBRE

IL CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE PER LA PACE DEL 5 NOVEMBRE

 

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” ha deliberato di aderire formalmente alla manifestazione per la pace in programma a Roma il prossimo 5 novembre.

La motivazione di tale decisione risiede nell’auspicio che anche l’Armenia e il Nagorno Karabakh (Artsakh), ripetutamente colpiti da azioni di guerra provocate dal Paese confinante, possano avere un futuro senza guerre, distruzioni e pulizie etniche come purtroppo la cronaca anche di questi ultimi mesi ci ha raccontato.

Il Consiglio ritiene che le istituzioni e l’opinione pubblica europee debbano lanciare un messaggio chiaro affinché violenza, prepotenza, minaccia e guerra non rappresentino lo strumento per dirimere le questioni internazionali e vengano immediatamente condannate senza alcuna giustificazione di natura politica o economica di convenienza.

Anche con l’auspicio che il tutto il popolo armeno (incluso quello dell’Artsakh) possa finalmente ottenere pace, libertà e autodeterminazione, il “Consiglio per la comunità armena di Roma” condivide gli scopi della manifestazione.

CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA
www.comunitaarmena.it
Segreteria

 

Lettera aperta. STOP ALLA FORMULA 1 IN AZERBAIGIAN!

In Europa c’è un’altra guerra che si sta pericolosamente sviluppando: c’è un altro popolo aggredito e un altro Stato aggressore che però si fa forte delle relazioni economiche e del suo gas per agire impunito e indisturbato. E che continua ad armarsi pericolosamente.

Così come è stato escluso dalla FIA il gran premio di Formula 1 di Sochi (Russia) CHIEDIAMO CHE VENGA BOICOTTATO PER LA PROSSIMA STAGIONE IL GRAN PREMIO DELL’AZERBAIGIAN A BAKU.

Nelle scorse settimane; infatti, l’Azerbaigian ha nuovamente attaccato il territorio sovrano della repubblica di Armenia. Conquistato quasi tutto il Nagorno Karabakh (Artsakh) con la guerra scatenata nel 2020, il regime di Aliyev ha rivolto ora le proprie minacciose attenzioni verso un Paese membro delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa.

La nuova campagna militare azera di settembre è costata agli armeni oltre duecento morti, oltre trecento civili abitazioni distrutte, almeno diciassette prigionieri sulla cui sorte nulla si sa.

I video di soldatesse armene amputate e profanate o di prigionieri armeni disarmati falciati a colpi di mitra hanno fatto il giro del mondo e le agghiaccianti immagini hanno testimoniato la crudeltà dei militari dell’Azerbaigian.

LO SPORT NON AVALLI LA POLITICA DI UNO STATO AGRESSORE CHE FA DELLA GUERRA LO STRUMENTO PER LE RELAZIONI CON IL PAESE CONFINANTE!

Lo sport italiano si mobiliti per lanciare un chiaro segnale al regime di Aliyev.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” si unisce alla campagna internazionale per fermare la Formula Uno in Azerbaigian.

www.comunitaarmena.it

ROMA – 25 ottobre 2022 – 30° anniversario relaz. dipl. S. Sede-Armenia – Messa dedicata alla “Pace in Armenia”

A SANTA MARIA MAGGIORE UNA MESSA DEDICATA ALLA PACE IN ARMENIA

SANTA MESSA PER LA PACE IN ARMENIA

In occasione del 30° anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e la Repubblica di Armenia,

l’Ambasciatore Armeno presso la Santa Sede Sua Ecc. Garen Nazarian

ha il piacere di invitarVi a partecipare alla celebrazione della Santa  Messa

presieduta dal Segretario di Stato Vaticano

Sua Eminenza Cardinal Pietro Parolin.

il prossimo 25 ottobre 2022, alle ore 15.30,

 nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

 

CONDANNIAMO CON FORZA LE BARBARIE DEI SOLDATI DELL’AZERBAIGIAN

Comunicato stampa (con preghiera di massima diffusione)

CONDANNIAMO CON FORZA LE BARBARIE DEI SOLDATI DELL’AZERBAIGIAN

Il nuovo video diffuso sui social che mostra gli invasori dell’Azerbaigian mitragliare un gruppo di soldati armeni catturati mentre difendevano il loro territorio sovrano è la nuova prova della barbarie dei soldati del regime di Baku.

Questo video si aggiunge a quello di una soldatessa fatta prigioniera il cui corpo è stato orrendamente mutilato e profanato fra le risate degli orchi assassini.

Invece di fare solo affari con dittatori e criminali non sarebbe giunto il momento di applicare sanzioni verso chi non conosce altro strumento se non la forza e la minaccia della forza?

Anni di odio di Stato portano solo alle brutalità alle quali stiamo assistendo.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” nel condannare a gran voce le atrocità e le barbarie dei criminali di guerra azeri, chiede che le Istituzioni italiane ed europee condannino senza alcun indugio l’Azerbaigian che ha dichiarato guerra all’Armenia, ne ha invaso il territorio, si è reso protagonista di atti atroci e disumani contrari al diritto umanitario e internazionale.

I rapporti commerciali non possono essere un alibi per tollerare simili atrocità di Stato da parte del regime di Aliyev.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” chiede inoltre che l’Italia, anche in base alla sua Costituzione, interrompa immediatamente qualsiasi fornitura di armi all’Azerbaigian per non rendersi e rendere i cittadini italiani complici dei crimini di tale dittatura.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” aderisce alla campagna internazionale che chiede l’annullamento del prossimo Gran Premio di Formula Uno programmato per il 2023 in Azerbaigian.

CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA
www.comunitaarmena.it

 

 

VIDEO ESECUZIONE PRIGIONIERI ARMENI:
https://t.me/TG301AD/4916

DIFFIDATE DELLE MENZOGNE DEGLI AGRESSORI AZERI

Queste foto erano state appese sull’ingresso della nuova Ambasciata dell’Azerbaigian a Roma (poi rimosse su intervento delle autorità italiane) e si riferiscono a militari caduti a seguito dell’aggressione compiuta dal loro paese l’Azerbaigian contro il territorio sovrano dell’Armenia.
Aggressione condannata da parte di vari attori politici internazionali e definito dalla Presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi “illegali”, condannandoli fermamente anche a nome del Congresso Americano.
Esprimendo il nostro pieno rispetto per le vite spezzate non possiamo che condannare a nostra volta questa ennesima provocazione della rappresentanza della dittatura Azera in Italia e il suo vile tentativo di ribaltare la realtà facendo passare gli aggrediti per aggressori.
Invitiamo l’opinione pubblica italiana a diffidare delle falsità e delle menzogne dell’Azerbaigian,
L’Armenia vuole la PACE. #standwitharmenia 🇦🇲 #Peace.

Comunicato stampa CONSIGLIO COMUNITA’ ARMENA DI ROMA: IMBARAZZANTI DICHIARAZIONI DEL SEN. LUCIDI

Comunicato stampa
CONSIGLIO COMUNITA’ ARMENA DI ROMA: IMBARAZZANTI DICHIARAZIONI DEL SEN. LUCIDI
Il “Consiglio per la Comunità armena di Roma”, esprime sconcerto per le dichiarazioni del sen. Stefano Lucidi (Lega), presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Azerbaigian.
In un suo recente intervento, sulla sua pagina Facebook,il senatore Lucidi incredibilmente chiede di “fare chiarezza sui recenti scontri avvenuti al confine tra Armenia e Azerbaigian” e dichiara che “la nuova escalation sicuramente non è voluta dal governo azerbaigiano”.
Considerato che il 14 settembre l’Azerbaigian del dittatore Aliyev ha attaccato e invaso, con utilizzo di armi e droni turche, la repubblica di Armenia penetrando nel suo territorio sovrano, bombardando insediamenti civili e infrastrutture militari difensive armene a svariati chilometri di distanza dalla linea di confine, come testimoniato tral’altro da documentazione inconfutabile e pronunciamenti di vari Paese e istituzioni internazionali,non si riesce a comprendere il senso delle dichiarazioni del suddetto senatore.
Il “Consiglio per la comunità armena di Roma”ricorda che l’attacco azero è costato, fino ad ora, la morte di 135 soldati armeni, 7900 civili sfollati, la distruzione di oltre 300 case. Sempre ad oggi sono almeno una decina di soldati armeni fatti prigionieri dall’esercito di Aliyev. Ancora una volta, sono purtroppo documentati episodi di indicibile barbarie da parte dei soldati azeri come nel caso dello stupro e successivo smembramento e amputazioni di una soldatessa armena di 36 anni, madre di tre figli.
Pur rispettando la sua libera scelta di impegnarsi a favore del regime dell’Azerbaigian (avrà le sue buone ragioni), il Consiglio non può che condannare certe affermazioni il cui intento primario è quello di giustificare azioni militari e atti barbari e che di certo non sono degne di un rappresentante della Repubblica Italiana.
Il Consiglio invita il sen. Lucidi a documentarsi meglio e riflettere prima di rilasciare dichiarazioni che moralmente, politicamente e storicamente sono irricevibili.
Consiglio per la comunità armena di Roma

FERMA CONDANNA DELL’ATTACCO DELL’AZERBAIGIAN CONTRO LA REPUBBLICA DI ARMENIA

COMUNICATO STAMPA (con preghiera di massima diffusione)
FERMA CONDANNA DELL’ATTACCO DELL’AZERBAIGIAN CONTRO LA REPUBBLICA DI ARMENIA
Dalla notte scorsa l’Azerbaigian sta bombardando pesantemente molti villaggi situati nel territorio sovrano della repubblica di Armenia, peraltro in parte già invaso dal maggio 2021.
Gli azeri, che utilizzano armi pesanti e droni da bombardamento di fabbricazione turca e israeliana, stanno mirando a obiettivi civili e militari.
DENUNCIAMO CON FERMEZZA questa nuova aggressione che – è bene precisarlo – non riguarda questa volta la repubblica de facto del Nagorno Karabakh (Artsakh) ma il territorio di un Paese membro dell’Onu e del Consiglio d’Europa.
Le vittime di questo vile attacco sono fino a questo momento più di 50.
Ancora una volta il regime del dittatore Aliyev dimostra che è in grado di agire solo con la violenza delle armi e la minaccia.
Questo è il risultato di certe patenti di “affidabilità” recentemente attribuite dall’Unione europea all’Azerbaigian e al suo presidente in cambio di un po’ di gas.
L’Europa, e l’Italia, condannino fermamente questa ennesima aggressione azera!
L’Armenia vuole la pace. L’Azerbaigian, la guerra.
CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA

IN LIBRERIA: Yeghishe Charents. Vita inquieta di un poeta – Letizia Leonardi

Sinossi

Yeghishe Charents è stato un uomo, un patriota e un poeta che ha vissuto pienamente, in un periodo storico buio, le sue speranze e fragilità, le sue illusioni e delusioni. Questo racconto della sua vita, che viene pubblicato nel 125° anniversario della sua nascita, è la testimonianza diretta degli orrori che Charents ha vissuto in prima persona, e che la Prima guerra mondiale ha inferto a tutto il popolo armeno. Vittima delle repressioni staliniste, Charents è stato dapprima un rivoluzionario a fianco dei bolscevichi, e poi un anti-rivoluzionario, disilluso da quello stesso partito comunista che aveva inizialmente appoggiato. La parabola della sua breve vita è ripercorsa, in questo intenso racconto, attraverso lettere, testimonianze dirette e opere, che mostrano il temperamento di uno dei più grandi esponenti della letteratura armena di tutti i tempi. A più di 80 anni dalla sua morte le opere di Yeghishe Charents suscitano un interesse sempre crescente, anche oltre i confini nazionali, mantenendo tutta l’energia, e la forza del sentimento ma anche zone d’ombra sulla sua vita di uomo e di grande letterato dell’Armenia Sovietica.

Autore

Letizia Leonardi è giornalista professionista, ha lavorato per testate come «Il Tempo» e «Il Messaggero». Ha pubblicato e pubblica contributi sulla cultura armena su riviste e volumi. Ha tradotto dal francese Mayrig di Henri Verneuil e Nella notte di Inga Nalbandian. È coautrice del libro Destino Imperfetto che racconta la storia di un figlio della diaspora. Ha ricevuto il Premio Internazionale Giornalistico e Letterario Marzani 2019 per il suo costante contributo all’affermazione dei valori di indipendenza e libertà dell’informazione.

Recensioni

NECROLOGIO. E’ mancata ai suoi cari Mariette Chabanian

Il Consiglio per la comunità armena di Roma

dà  il triste annuncio della scomparsa all’età di 95 anni della

Sig.ra Marietta Chabanian

già membro attivo del Consiglio 

Con lei scompare un pezzo di storia degli armeni della capitale

e una delle ultime colonne della comunità

 

I Funerali si svolgeranno sabato 10 settembre  alle ore  11.00

presso la Chiesa Armena di San Nicola da Tolentino a Roma

che per Marietta era considerata per lunghi anni una seconda casa.

R.I.P.