Comunicato stampa INACCETTABILI PAROLE CONTRO GLI ARMENI ALLA PONTIFICIA UNIVERSITA’ GREGORIANA

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” si unisce allo sgomento e rabbia di tutti gli armeni per quanto accaduto ieri presso la Pontifica Università Gregoriana di Roma dove l’ambasciata dell’Azerbaigian presso la Santa Sede ha organizzato un convegno dal titolo “Cristianità̀ in Azerbaigian”, affittando un locale dell’Istituto senza rivelare alla proprietà la vera natura politica dell’iniziativa, come già accaduto anche in passato per concerti organizzati presso parrocchie romane.

Nel corso di questo evento ancora una volta gli oratori hanno ripetuto la falsa teoria sulla chiesa cristiana albana che sarebbe stata spodestata da quella armena; teoria infondata e ridicola che non ha alcun cultore al di fuori dell’Azerbaigian e che è stata riproposta per giustificare l’occupazione del Nagorno Karabakh (Artsakh) cancellando secoli di civiltà e storia armena nella regione, dopo aver cacciato da quei territori, sotto la minaccia della pulizia etnica, più di 120 mila armeni, che oggi, dopo aver perso tutto, persino le tombe dei loro cari, si trovano rifugiati in Armenia.

Ma non solo tali assurdità sono risuonate alla Gregoriana. Vi è stato persino chi ha attaccato gli armeni, come l’analista politico Fuad Akhundov, accusandoli di distruggere i monumenti e i siti religiosi azeri e arrivando perfino ad affermare che “queste azioni non sono solo atti di vandalismo contro il patrimonio storico e culturale dell’Azerbaigian, ma riflettono anche una politica anticristiana volta a distorcere la vera storia della regione”.

Non possiamo che rilevare che si tratti solo di un patetico tentativo per scaricare sull’inerme popolo armeno le proprie colpe, vista l’opera di distruzione compiuta recentemente in Nagorno Karabakh e, sul finire del secolo scorso, a Julfa.

Il “Consiglio per la comunità armena di Roma”, che ha provveduto ad inviare una missiva al Rettore dell’Università Gregoriana,  ritiene inaccettabile che istituzioni pontificie, ancorché in buona fede, ospitino tali eventi caratterizzati da armenofobia, razzismo, intolleranza e basati su teorie prive di qualsiasi valore storico, religioso e scientifico e offensive nei confronti di un popolo che ha versato il proprio sangue per non rinnegare la propria fede cristiana e che si sta accingendo a commemorare il prossimo 24 aprile il 110 anniversario del Genocidio del 1915 dove persero la vita più di un milione e mezzo di cristiani armeni.

Non è tollerabile che università, chiese e parrocchie diventino vittime della politica manipolatrice di un regime che “Freedom House” colloca tra le dieci peggiori dittature al mondo. Un regime che a suon di soldi e bugie cerca di annientare la millenaria civiltà̀ di un popolo che per primo, nel 301, abbracciò ufficialmente il cristianesimo.

CI APPELLIAMO ALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA E ALLE ISTITUZIONI VATICANE A VIGILARE CON ATTENZIONE PER PREVENIRE SIMILI ATTI MISTIFICATORI E NON RISCHIARE DI ESSERE ACCUSATE DI COMPLICITA’ CON IL REGIME DELL’AZERBAIGIAN.

Consiglio per la comunità armena di Roma 


Leggi anche:  Lettera aperta a Santa Sede, CEI e Gregoriana in riferimento allo scandaloso convegno organizzato dall’Azerbaigian (Korazym 12.04.25)


 

Anche il Comune di Trevignano Romano ha riconosciuto il genocidio armeno

Il Comune di Trevignano Romano, nell’ambito del proprio impegno per la promozione dei diritti umani e della memoria storica, intende contribuire attivamente alla sensibilizzazione della cittadinanza su eventi che hanno profondamente segnato il Novecento.
All’unanimità, il Consiglio Comunale ha riconosciuto ufficialmente il genocidio armeno quale uno dei più gravi crimini contro l’umanità del XX secolo, esprimendo piena solidarietà alla comunità armena.

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Giornata dedicata al ricordo del Genocidio – VENEZIA

Programma delle attività congiunte del Comune di Venezia e di Ca’ Foscari in memoria del Genocidio Armeno.

 

 

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Kilimangiaro Armenia – 23/03/2025

KilimangiaroArmenia – 23/03/2025

St 2024/258 min
Una terra millenaria stravolta dalle calamità naturali nei secoli ma risorta sempre più splendente di prima
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Speciali Rai Scuola: “Sussurri” Genocidio e diaspora del popolo armeno – Documentario

Lo Speciale di Rai Scuola Sussurri è incentrato sul genocidio e sulla successiva diaspora del popolo armeno. Attraverso le analisi di storici, sociologi – e scrittori, ma anche e soprattutto attraverso i racconti delle seconde, terze e quarte generazioni di chi quei massacri li ha subiti, il documentario ripercorre le tappe storiche del genocidio, partendo dal 1915 fino ad arrivare ad oggi, all’integrazione ormai completa del popolo armeno nei paesi dove la diaspora l’ha portato.

Sussurri, che prende il titolo dai “racconti sussurrati” dagli adulti ai bambini armeni perché crescessero felici nonostante la tragedia, è anche una finestra su questo mondo: scritto da Pietro De Gennaro e Alessandro Greco, diretto da Alessandra Peralta, lo Speciale analizza diverse sfaccettature della cultura armena, dagli aspetti politici, sociali e familiari fino a quelli religiosi e culturali. Per molti anni, circa il genocidio armeno, il primo genocidio della Storia, si è parlato di “fragoroso silenzio”. Sussurri vuole dare voce e spazio a chi quel silenzio non lo vuole più sentire.

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UN’ITALIANA ALLA CORTE DI ALIYEV?

UN’ITALIANA ALLA CORTE DI ALIYEV?

Apprendiamo dalla stampa azera che una ricercatrice italiana, Valentina Chabert, da tempo in stretto contatto con il regime di Aliyev, avrebbe partecipato a un evento organizzato dalla fantomatica comunità dell’”Azerbaigian occidentale” e che in tale occasione sarebbe stata insignita addirittura di un “certificato di iscrizione onoraria”.

Con l’espressione “Azerbaigian occidentale” Baku si riferisce all’Armenia: le dichiarazioni che con sempre maggiore frequenza arrivano dalla capitale azera non fanno riferimento a un (improbabile) ritorno di sfollati azeri ma suonano come una minaccia di conquista del territorio sovrano armeno: il sud (Syunik e Vayots Dzor e tutta la parte a est del lago Sevan, non senza rivendicazioni sulla capitale Yerevan (Irivan per gli azeri).

Quindi risulta imbarazzante sapere (se le notizie fossero corrette) che una cittadina italiana si sia mescolata a un’organizzazione che costituisce una concreta minaccia (per ora solo verbale) all’integrità territoriale dell’Armenia e che, di conseguenza, condividerebbe (implicitamente o esplicitamente) certi proclami provenienti dal regime azero.

Tra l’altro, come risulta da un articolo recentemente pubblicato dal magazine armeno “Aliq Media” (il link sul nostro sito rimanda alla traduzione in italiano) la Chabert si sarebbe presentata (condizionale d’obbligo) agli eventi in qualità di rappresentante di istituzioni universitarie (La Sapienza di Roma) con le quali collabora e si sarebbe spacciata (altro condizionale d’obbligo) per una giornalista pur non essendo tale, (Sull’Albo ufficiale il suo nome a oggi non figura).

A tal riguardo ci siamo sentiti nel dovere di inoltrare un quesito al Rettore della Sapienza per conoscere la posizione dell’Università riguardo all’accaduto reputando il caso di una gravità che sfiorerebbe l’incidente diplomatico.

Consiglio per la Comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

MONOPOLI – 13 Marzo 2025 – Proiezione di Film armeni al Sudfestival

La 25esima edizione del Festival di Monopoli dedicato al cinema italiano di qualità si terrà dal 24 gennaio al 15 marzo
Grazie al gemellaggio con il Golden Apricot International Film Festival di Jerevan (Armenia), e sotto il Patrocinio dell’Ambasciata di Armenia in Italia e del Consolato Onorario di Armenia in Bari la giornata del 13 marzo sarà dedicata alla proiezione di tre opere armene selezionate con il GAIFF: Il colore del melograno di Sergej Paradjanov, Aurora’s Sunrise di Inna Sahakyan, e I Will Revenge This World With Love – S. Paradjanov di Zara Jian, presentato a settembre a Venezia e ora al Sudestival come première della sezione internazionale.
Tutto il programma e gli aggiornamenti sono consultabili su: www.sudestival.org – Facebook SUDESTIVAL – Instagram SUDESTIVAL

Lettera al Ministro Giuli e risposta – Mostra Colosseo

Dopo la lettera indirizzata al Ministro Giuli abbiamo ricevuto una missiva dalla Segreteria del Direttore Parco Archeologico del Colosseo nella quale ci si comunica che “nella mappa geografica all’inizio del percorso è indicata la posizione dell’Armenia” con allegata la foto che trovate di seguito.

Non possiamo che ringraziare il Ministero della Cultura Italiana  per la sensibilità e per aver apportato le dovute modifiche.

Tanto dovevamo per una doverosa informazione.

 

 

 

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Cari connazionali e cari amici, abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere da diverse parti delle segnalazioni riguardo la mostra allestita presso il Colosseo dal titolo “Göbeklitepe: L’enigma di un luogo sacro”, dove la storia viene mistificata e l’Armenia addirittura cancellata dalla cartina geografica.

Abbiamo ritenuto opportuno inviare una missiva di protesta al Ministro Giuli il cui contenuto pubblichiamo di seguito.

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Egr. sig. ministro,
stiamo ricevendo da qualche giorno proteste provenienti da varie parti del mondo relative a una mostra, allestita al Colosseo, dal titolo “Göbeklitepe: L’enigma di un luogo sacro”.
L’evento è patrocinato dal Suo dicastero, dall’omologo ministero turco e dall’ambasciata di Turchia a Roma.
Ci viene segnalato che l’allestimento è stato utilizzato per manifestare le più deprecabili teorie nazionaliste genocidiarie e anti armene.
Nei pannelli illustrativi l’Armenia – la grande Armenia storica che si estendeva dal mar Caspio al Mediterraneo – è stata omessa. Così come l’attuale repubblica di Armenia.
Al suo posto i curatori hanno pensato bene di collocare un “grande Azerbaigian”, Paese inesistente fino al 1918 il cui autocratico Presidente continua ancora oggi a minacciare la repubblica di Armenia accampando pretese su fantomatiche “terre storiche azerbaigiane” (sic!).
Anche se l’evento terminerà a breve riteniamo opportuno, anzi indispensabile, un Suo autorevole sollecito intervento per allontanare subito qualsiasi sospetto che la mostra sul sito archeologico sia stato solo un pretesto per dar spazio alle più bieche teorie nazionaliste turche degne di un membro dei “Lupi grigi”.
Grazie per l’attenzione e per quanto vorrà fare.
Cordiali saluti e buon lavoro
CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA

Georgia e Armenia Cultura millenaria del Caucaso Con Aldo Ferrari. Dal 05/08 al 20/08

… Il Caucaso, una terra di complesse frontiere geografiche e culturali. Frontiera tra Europa e Asia, forse. Ma soprattutto tra mondi culturali diversi eppure comunicanti: il Mediterraneo a ovest, le steppe eurasiatiche a nord, il Vicino Oriente a sud, a est il Mar Caspio, che prelude all’Asia Centrale. E il viaggio conduce anche alla frontiera ultima del mondo cristiano, perché al di là della Georgia e dell’Armenia inizia il mondo musulmano: Turchia, Iran, Azerbaigian….
La Georgia e l’Armenia sono due paesi vicini, simili e differenti al tempo stesso, entrambi bellissimi, ognuno a suo modo. Più grande e più varia la Georgia, microcosmo di paesaggi e popoli diversi; più piccola ma infinitamente suggestiva l’Armenia, il cui territorio e la cui popolazione sono stati straziati da una storia impietosa, in particolare dal genocidio del 1915. Entrambi i paesi hanno una cultura millenaria, varia e originale, elementi della quale sono ben presenti nel nostro orizzonte culturale: il monte Ararat, il Vello d’oro, Prometeo…

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ARMENIA: LUNGO LA VIA DEGLI ANTICHI MONASTERI – 25.04.2025 / 02.05.2025

Una terra avvolta da fascino e mistero, dove si intrecciano storia e leggenda, e si incrociano i destini di santi, pellegrini e guerrieri: l’Armenia, una terra antichissima, culla della cristianità. Scoprire l’Armenia in cammino offre l’opportunità di capire il territorio, a tratti davvero selvaggio, e comprendere come storia dell’uomo e paesaggi naturali si siano interconnessi nel corso dei millenni. Un interessante tour, sia dal punto di vista naturalistico, per scorci, ambienti e panorami, sia sotto il profilo artistico e culturale.

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