BARBARIE IN NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH) – BOMBARDATA DAGLI AZERI ANCHE LA CATTEDRALE DI SHUSHI

BARBARIE IN NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH) – BOMBARDATA DAGLI AZERI ANCHE LA CATTEDRALE DI SHUSHI

Non contento di bombardare a tappeto gli insediamenti civili della repubblica dell’Artsakh, di lanciare razzi su Stepanakert e le altre città, di costringere la popolazione a vivere nelle cantine come accaduto durante la guerra degli anni Novanta, ora il dittatore Aliyev arriva a colpire anche i simboli religiosi.

Questa mattina è infatti stata colpita da razzi la cattedrale di Ghazanchetsots (san Salvatore) nella cittadina di Shushi.

Per il “Consiglio per la comunità armena di Roma” si tratta di un atto gravissimo e ancora una volta domanda l’attenzione dell’Italia e dell’Europa e la condanna di queste azioni barbare che colpiscono la fede degli individui.

L’Azerbaigian (forse per compiacere i mercenari jihadisti tagliagole che combattono per esso) cerca di spostare il conflitto sul piano di una guerra di religione.

Tutto ciò è inaccettabile; è vergognoso colpire simboli religiosi a qualunque confessione essi appartengano.

La cattedrale di Shushi sorge in luogo piuttosto isolato lontano da qualsiasi edificio che possa avere un minimo interesse strategico. È stata colpita in quanto simbolo della rinascita del popolo armeno dopo la guerra di trenta anni fa.

CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA

www.comunitaarmena.it

APPELLO AL MINISTRO DI MAIO DA PARTE DELLE ORGANIZZAZIONI ITALO ARMENE

Le sottoscriventi associazioni e organizzazioni, rappresentanti cittadini italiani di origine armena, si rivolgono pubblicamente al ministro degli Esteri della Repubblica italiana, on. Luigi Di Maio

Premesso che

  • Dalla mattina di domenica 27 settembre è in corso un violento attacco da parte delle forze armate dell’Azerbaigian, spalleggiate da miliziani stranieri e armate dalla Turchia, contro la Repubblica d’Armenia de facto del Nagorno Karabakh (Artsakh)
  • L’azione, sviluppata su tutta la linea di contatto, ha chiari connotati di premeditazione
  • Solo tre giorni prima l’Azerbaigian si è rifiutato di accogliere la richiesta del rappresentante speciale del Presidente dell’Osce in carica perché la suddetta linea fosse monitorata stabilmente da osservatori internazionali
  • In spregio delle convenzioni internazionali vengono colpiti insediamenti civili armeni con vittime tra la popolazione
  • L’aggressione azera sta provocando decine di morti tra i militari di entrambi gli schieramenti
  • Da ultimo droni azeri hanno colpito un autobus civile nei pressi della città di Vardenis che si trova nella Repubblica d’Armenia
  • Dopo gli scontri provocati dall’Azerbaigian al confine con la Repubblica d’Armenia nello scorso mese di luglio sembra ora chiaro l’intento di spostare il conflitto da contesa territoriale sul Nagorno Karabakh a guerra aperta contro la Repubblica d’Armenia
  • Il presidente turco Erdogan nei giorni scorsi ha proclamato che la Turchia “porterà a compimento l’opera dei padri” con chiaro riferimento al genocidio del popolo armeno del 1915

Atteso che

  • La guerra ora in corso sta determinando conseguenze umanitarie gravissime oltre tutto in un periodo nel quale il mondo è flagellato dalla pandemia Covid 19
  • L’Italia, come membro dell’UnioneEuropea e di altre organizzazioni internazionali, è fortemente interessata al processo negoziale
  • Le pipeline di gas e petrolio provenienti dal mar Caspio rischiano di essere fortemente danneggiate dal conflitto in corso e provocare gravi problemi di approvvigionamento all’Italia stessa che beneficia di abbondanti forniture da quelle zone
  • La Turchia e l’Azerbaigian sono Paesi con basso livello di democrazia nei quali i diritti umani sono palesemente violati e la libertà di informazione è nulla e l’Europa non può consentire che regimi autoritari inneschino conflitti ai suoi confini orientali
  • L’attacco azero al popolo armeno rischia di destabilizzare l’intero quadro mediorientale

Si appellano al ministro Di Maio affinchè

  • L’Italia sia protagonista di azioni finalizzate alla cessazione delle ostilità unendo la propria voce a quella delle organizzazioni internazionali
  • Condanni con fermezza ogni atto di ostilità verso la popolazione civile e qualsiasi ingerenza di Paesi terzi che possa aumentare ulteriormente la tensione e minacciare la stabilità regionale

 

Unione degli Armeni d’Italia

Associazione Armeni Apulia/Apuliay Hayer

Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio

Associazione Zizernak di Udine

Associazione Pro Loco di Brancaleone

Casa Armena – Hay Dun

Cattedra di Lingua e Letteratura Armena di Bologna

Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia

Comunità Armena – Calabria

Comunità Armena Napoli

Comunità Armena Roma

Consolato Onorario di Milano

L’ AZERBAIGIAN LANCIA ATTACCO MISSILISTICO CONTRO LA REPUBBLICA ARMENA DEL NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH)

Comunicato stampa

L’ AZERBAIGIAN LANCIA ATTACCO MISSILISTICO CONTRO LA REPUBBLICA ARMENA DEL NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH)

 

Da questa mattina è in corso un pesante attacco missilistico azero contro la repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh).

Colpiti insediamenti civili compresa la capitale Stepanakert. Si registrano morti e feriti tra la popolazione

Molti cittadini stanno trovando riparo nei rifugi.

Le forze armate armene hanno abbattuto diversi elicotteri e tre droni; distrutti anche alcuni carri armati.

Tutte le milizie armene sono strenuamente impegnate nella difesa dei confini in questo che risulta essere un attacco ancor più grave di quello del 2016. Proclamata nella repubblica la legge marziale e la mobilitazione nazionale.

 

Alla luce di quanto sta accadendo:

 

  • Condanniamo l’ennesima aggressione dell’Azerbaigian contro la popolazione armena e il nuovo tentativo di risolvere con la guerra il problema del contenzioso sul Nagorno Karabakh.
  • Esprimiamo preoccupazione per la immediata piena solidarietà della Turchia all’Azerbaigian e per il rischio di un coinvolgimento su scala regionale con conseguenze gravissime per la stabilità di un’area così critica come quella del Caucaso meridionale e per le forniture energetiche all’Italia
  • Ricordiamo che nello scorso mese di luglio l’Azerbaigian ha attaccato la repubblica di Armenia lungo il confine nord-orientale con scontri senza precedenti in quell’area e che nelle scorse settimane, nonostante gli inviti della diplomazia internazionale, Turchia e Azerbaigian hanno compiuto provocatorie manovre militari ai confini con l’Armenia
  • Sottolineiamo le notizie di questi ultimi giorni che informavano circa il trasferimento di miliziani sunniti pro-Isis in Turchia e Azerbaigian
  • Denunciamo il “fiancheggiamento” di taluni media e politici italiani che nello scorso mese di luglio hanno appoggiato senza alcuna cognizione di causa le provocazioni militari azere e hanno di fatto avallato la politica dello scontro militare in luogo della risoluzione pacifica.
  • Ribadiamo ancora una volta che la via della pace è l’unica praticabile, il diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh e la fine della politica guerrafondaia della dittatura azera spalleggiata dalla dittatura turca
  • Preghiamo per la popolazione vittima degli attacchi e stiamo al fianco dei soldati armeni che difendono i confini della Nazione
  • Invitiamo le istituzioni italiane ad adoperarsi – nel quadro delle organizzazioni internazionali e dei format negoziali esistenti – affinchè cessi immediatamente l’aggressione azera contro il popolo armeno e venga espressa una netta condanna di ogni atto di violenza ai danni della popolazione
  • Chiediamo alla stampa italiana di non usare espressioni della propaganda azera quali “separatisti”, “ribelli armeni” ecc per descrivere la popolazione del Nagorno Karabakh che ha esercitato il proprio diritto all’autodeterminazione secondo la legge sovietica dell’epoca (in particolare legge aprile 90 “Norme sulla secessione di repubbliche dall’Urss”), ha proclamato la propria indipendenza dopo la fuori uscita dall’Unione della RSSAzera, ha visto confermato il suo pronunciamento dalla Corte costituzionale di <Mosca, ha tenuto un referendum confermativo nel dicembre 1991, ha tenuto elezioni politiche monitorate da osservatori internazionali nello stesso mese, ha proclamato ufficialmente la nascita dello Stato il 6 gennaio 1992, ha sottoscritto l’accordo di Bishkekh per il cessate il fuoco con i rappresentanti di Armenia e Azerbaigian. La repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh è uno Stato de facto con una popolazione di 150.000 abitanti buona parte dei quali non era neppure nata all’epoca della guerra degli anni Novanta che chiede di poter vivere in pace nella propria terra.

 

Ancora una volta ribadiamo che gli armeni vogliono la pace, turchi e azeri la guerra.

 

Consiglio per la comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

BASTA FALSITÀ! BASTA BUGIE. L’Azerbaigian mente

Basta falsità. Basta Bugie.

L’Ambasciatore azero Ahmadzada risponda a queste domande:

  1. a) cosa ci faceva il 12 luglio scorso un veicolo militare azero nella zona cuscinetto sul confine azero armeno? Una gita fuori porta?
  2. b) Cosa ci facevano i soldati azeri nella stessa buffer zone? Un pic-nic?

Altro che comunicati stampa diffusi urbi et orbi con notizie fuorvianti, false e pretestuose.

 

#AGGRESSIONEAZERA

 Consiglio per la comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

 

 

L’Armenia vuole la PACE, l’Azerbaigian la guerra.

L’Armenia vuole la PACE, l’Azerbaigian la guerra.

In questi giorni l’Azerbaigian, dopo aver aggredito lo scorso 12 luglio militarmente l’Armenia cercando di violare il suo confine di Stato, ha dato avvio a una campagna di disinformazione in tutto il mondo, cercando di addebitare all’Armenia tale incursione e accusando, per ultimo, anche la Diaspora armena di aggressione verso i cittadini azeri.

Come invece la cronaca di questi ultimi giorni ci sta evidenziando le informazioni diffuse dalle sedi diplomatiche e dagli ambasciatori azeri presso gli stati stranieri si sono verificate del tutto infondate e menzognere, perché sono proprio gli attivisti turco azeri, incitati da Baku e dal Presidente dittatore Aliyev, a compiere atti di violenza verso le sedi diplomatiche armene e verso gli armeni.

Gli azeri prima aggrediscono, ricorrono ad atti di violenza per poi correre ai ripari con accuse infondate, mistificando addirittura la storia e la realtà, come sta facendo da qualche giorno l’Ambasciatore azero in Italia Sua Eccellenza Mohammad Ahmadzada, inviando lettere piene di fake news a testate giornalistiche e politici.

L’Armenia vuole la pace, l’Azerbaigian la guerra.

D‘altronde da un Paese che ha portato in trionfo come eroe nazionale un proprio ufficiale condannato per aver decapitato un soldato armeno durante un corso NATO a Budapest non c’era da aspettarsi un diverso atteggiamento.

L’Azerbaigian, agli ultimi posti nella classifica mondiale sulla libertà di informazione e tra i paesi più corrotti e corruttori, è stato già giudicato dal mondo libero e democratico.

Come Consiglio per la comunità armena di Roma, in quanto componenti della diaspora armena in Italia, denunciamo questa ennesima campagna di odio e di armenofobia portata avanti dal regime di Baku. Condanniamo tutti gli atti di violenza compiuti perché crediamo e siamo convinti che la via maestra sia il dialogo e la diplomazia e non l’aggressione e la violenza.

L’Armenia vuole la pace, l’Azerbaigian la guerra. Lo ribadiamo.

Invitiamo tutte le istituzioni, i politici e i media italiani a non prestare in alcun modo il fianco alle infondate accuse della dittatura azera spalleggiata dal regime di Ankara. E anche a verificare sempre la fondatezza delle comunicazioni diffuse e ad appoggiare la linea della non violenza, ribadita anche dal ministero degli Esteri armeno e dal gruppo di Minsk dell’OSCE.

L’Armenia vuole la pace, l’Azerbaigian (e la Turchia) la guerra.

Consiglio per la comunità  armena di Roma

 

Il Consiglio per la comunità armena di Roma condanna l’aggressione dell’Azerbaigian contro l’Armenia.

Mentre il mondo è alle prese con la battaglia contro la pandemia del Covid-19,  il presidente dittatore dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che  si trova a fronteggiare oltre alla diffusione del coronavirus nel Paese, anche una crescente opposizione interna, fa ricorso alle armi e alla guerra pur di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dalle forte difficoltà in cui si trova il Paese.

Domenica 12 luglio un attacco militare è stato sferrato sulla linea di confine con  l’Armenia (distretto di Tavush in Armenia e il distretto di Tovuz dell’Azerbaijan) che a oggi ha già provocato 16 vittime.

Le forze armate azere non hanno esitato a bombardare civili abitazioni nei villaggi armeni di confine e persino una fabbrica tessile che produce mascherine anti-covid.

Mentre la Turchia si è detta pronta ad affiancare l’Azerbaigian in caso di guerra, tutte le altre Le istituzioni internazionali hanno reagito invitando le parti a un immediato cessate-il-fuoco e all’attenuazione della tensione.

Il Consiglio per la comunità armena di Roma, nel condannare fermamente l’ennesima aggressione dell’Azerbaigian contro la pacifica popolazione armena, si appella alle Istituzioni Italiane affinché si facciano portavoce nelle sedi opportune per il perseguimento di una soluzione pacifica al conflitto, così come auspicato dalle istanze internazionali  e da parte dell’Armenia stessa, attraverso le vie della diplomazia e del dialogo.

Il Consiglio esprime il più profondo cordoglio per i militari armeni caduti mentre stavano difendendo la propria patria.

Il Consiglio Comunale di Piombino si unisce alle oltre 130 istituzioni italiane nel riconoscere il Genocidio Armeno.

In data 30 giugno 2020 il Consiglio Comunale di Piombino sulla scia di altre istituzioni italiane ivi inclusa la Camera dei Deputati, ha riconosciuto con atto formale la verità storica del Genocidio Armeno, esprimendo

“la propria piena solidarietà al popolo armeno nella sua battaglia per la verità storica e per la difesa dei diritti umani”.

Il Consiglio  per la comunità armena di Roma accoglie  con enorme soddisfazione tale atto di solidarietà ed esprime profonda gratitudine e riconoscenza al Sig. Sindaco di Piombino e ai Consiglieri tutti che con questa mozione hanno scelto di stare dalla parte della verità, inserendo il Comune di Piombino nell’elenco dei “Giusti” per la Memoria del Medz Yeghern.


Il Consiglio per la comunità armena di Roma aderisce alla Campagna «COVID-19 Armenia: insieme contro la pandemia».

https://www.himnadram.org/en

Il Consiglio per la comunità armena di Roma

aderisce alla Campagna «COVID-19 Armenia: insieme contro la pandemia».

 

 All’inizio del mese di maggio l’ Ambasciata Armena in Italia aveva diramato il messaggio di seguito riportato, che avevamo divulgato a suo tempo e riproponiamo di seguito, appellandoci alla bontà del cuore di tutte le persone di buona volontà.

 

La Fondazione “Hayastan All Armenian Fund”, in stretta collaborazione con il Presidente della Repubblica d’Armenia, con il Presidente della Repubblica di Artsakh, con l’Ufficio del Commissario Generale per la Diaspora, con il Ministero della Salute ed il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica d’Armenia, continua la raccolta fondi «COVID-19 Armenia: superiamo insieme l’epidemia». 

Segnaliamo i link dei video (in inglese e in armeno) dedicati alla campagna della raccolta fondi con la descrizione delle opzioni per la donazione.

https://www.youtube.com/watch?v=6hs9CSDFbxw

https://www.youtube.com/watch?v=KW-v2ga-nwI

 

https://www.himnadram.org/en 

Tsovinar Hambardzumyan è la nuova Ambasciatrice armena in Italia

Dopo che il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha concesso in data 19 maggio 2020 il gradimento per la nomina di Tsovinar Hambardzumyan ad ambasciatrice dell’Armenia presso lo Stato italiano, il Presidente della Repubblica Armena Armen Sarkissian ha nominato, con decreto presidenziale, la Sigra Tsovinar Hambardzumyan Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica di Armenia presso la Repubblica Italiana,

Nata il 5 luglio del 1971, a Yerevan Sua Eccellenza Hambardzumyan ha ricoperto sin dal 1995 importanti incarichi nell’ufficio di Presidenza della Repubblica Armena e dal 2018 era stata nominata Capo del Dipartimento delle relazioni estere dell’Ufficio del Primo Ministro della Repubblica Armena.

Nel 2007 ha ricevuto la lettera di apprezzamento del Presidente della Repubblica Armena e nel 2017, una medaglia di gratitudine.

È autrice della monografia “Can Democracy Bring Security to South Caucasus?” monografia, NATO Defense College (90 pagine, Roma, 2010, in inglese), È anche autrice di “Women’s Economic and Social Rights Implementation and Monitoring Mechanisms: the Lessons Learned,” sito ufficiale dell’Associazione delle scuole politiche del Consiglio d’Europa (9 pagine, 2018, in inglese)

Dal 2008, è stata coinvolta come osservatore internazionale nelle missioni di osservatori OSCE / ODIHR per valutare i processi elettorali in diversi paesi

Ottima conoscenza dell’inglese e del russo, oltre che dell’italiano (a livello lavorativo).

Il Consiglio per la comunità armena di Roma dà il benvenuto a Sua Eccellenza Tsovinar Hambardzumyan augurandoLe buon inizio di missione diplomatica e buon lavoro.

Comunicato. Attacchi indecenti nei confronti dei membri del Consiglio per la comunità armena di Roma

Ci vediamo costretti a dover ricorrere a una dichiarazioni pubblica che avremmo volentieri evitato, dal momento che ci vengono segnalate azioni denigratorie nei confronti del Consiglio per la comunità armena di Roma ed dei suoi onorabili membri da parte di alcuni soggetti.

A tal riguardo ci preme precisare che:

  • Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” e tutti i suoi membri, dal 1999, anno della sua costituzione, è stato ed è a tutt’oggi in prima linea con lo scopo di mantenere, diffondere e rafforzare lo spirito e l’identità armena. Missione che lo stesso Consiglio ha svolto e continua a svolgere con successo
  • Il“Consiglio per la comunità armena di Roma”con tutti i suoi membri, grazie alle proprie iniziative e agli strumenti a disposizione, è impegnato da vent’anni, non contro le realtà armene ma per gli armeni, in una intensa attività culturale e di opinione anche a sostegno della Repubblica Armena e della repubblica di Artsakh.
  • Oltre alla funzione di vigilanza contro il negazionismo e l’armenofobia, ai rapporti con le istituzioni e ai contatti con i media, il Consiglio e i suoi membri hanno promosso e continuano a promuovere, iniziative a sostegno della causa armena, per lo svolgimento delle quali non esitano ad intrattenere continuamente stretti contatti con altre realtà, armene ed italiane, ecclesiastiche e laiche,  e a fornire proficua collaborazione alla Ambasciata armena a Roma; questo lo si evince peraltro dalle innumerevoli attività organizzate  e dagli attestati di stima ricevuti da tutti i rappresentanti diplomatici che si sono succeduti dal 1992 ad oggi, nei confronti dei quali il “Consiglio per la comunità di Roma” e i suoi membri  nutrono da sempre rispetto, poiché nello svolgimento della loro funzione istituzionale, rappresentano la Repubblica indipendente d’Armenia.
  • Il “Consiglio per la comunità armena di Roma” non è un soggetto politico, e i suoi membri non esercitano alcuna attività politica, né all’estero e men che meno nella madre Patria. Ogni affermazione contraria a questo non è che una mera illazione priva di ogni prova e fondamento.

Il Consiglio per la comunità armena di Roma invita gli autori delle diffamazioni e i divulgatori di notizie infondate o parzialmente riprodotte, di soprassedere dal compiere ulteriori azioni nocive all’onorabilità dei suoi membri, ricordando, che per la legge Italiana, la diffamazione,  anche a mezzo stampa, è un atto vile e perseguibile penalmente.